Un’azalea per la ricerca sul cancro

7E’ tornata la Festa della mamma e con lei l’Azalea della Ricerca dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul CancroDa oltre trent’anni, infatti, c’è una pianta speciale che cresce e fiorisce nelle case, sui balconi e nei giardini degli italiani. Non un semplice fiore ma un  vero e proprio simbolo della battaglia contro i tumori femminili.

Domenica 8 maggio, l’Azalea  è tornata in 3.600 piazze di tutta Italia, dove 20 mila volontari stanno distribuendo 600mila coloratissime piantine, a fronte di una donazione minima di 15 euro. Un regalo speciale per festeggiare  le mamme e tutte le donne, un regalo importante per sostenere concretamente il lavoro di tutti i ricercatori AIRC  impegnati a trovare le cure più adeguate da portare, nel più breve tempo possibile, dal laboratorio al paziente.

Oltre 63mila donne ogni anno in Italia sono colpite da un tumore al seno o agli organi riproduttivi.  Il cancro al seno pur essendo il più frequente, con circa 48.000 nuove diagnosi, è anche la patologia per la quale  la ricerca ha ottenuto i migliori risultati, portando la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi dal 78 all’87 per cento solo negli ultimi due decenni. Un traguardo importante, ma ancora lontano dal 100%, soprattutto se si  considera l’aumento dell’incidenza del tumore al seno nella fascia di età 30-40 anni: sono infatti circa 3.000 le  giovani donne, ogni anno sottoposte a protocolli di cura per questo tumore, che potrebbero vedere  compromessa la possibilità di avere dei figli al termine delle terapie (Dati AIOM e AIRTUM, I numeri del cancro in  Italia 2015).

“Per una donna giovane ricevere una diagnosi di tumore è doppiamente angosciante, da un lato deve far fronte  alla malattia, dall’altro vede all’improvviso cambiare il suo futuro perché le chemioterapie possono  comprometterne la fertilità – spiega Lucia Del Mastro, Direttore dell’Unità Sviluppo Terapie Innovative al San  Martino-Istituto Tumori di Genova – La sperimentazione che abbiamo condotto dimostra però che è possibile  proteggere la funzione ovarica dagli effetti tossici della chemioterapia, somministrando alle pazienti alcuni  farmaci che mettono le ovaie ‘a riposo’ durante i trattamenti, in modo che queste non vengano danneggiate”.

L’Italia, grazie alla lungimiranza degli investimenti di AIRC, è stata tra i primi paesi al mondo a effettuare studi volti  alla preservazione della fertilità nelle pazienti colpite da cancro. Questi protocolli hanno potuto vedere la luce  grazie alle importanti risorse destinate da AIRC che, complessivamente, nell’ultimo triennio, hanno sostenuto  con oltre 44 milioni di euro ben 404 progetti di ricerca sui tumori femminili. “L’area dei tumori femminili è una priorità per AIRC. Nel 2016 abbiamo investito 12 milioni e 400 mila euro per  111 progetti e 27 borse di studio per la cura di tumore al seno, ovaio, endometrio e cervice uterina – sottolinea  Federico Caligaris Cappio, Direttore Scientifico AIRC – Da oltre 30 anni L’Azalea della Ricerca ci permette di  raccogliere risorse fondamentali per consentire ai nostri ricercatori di procedere senza pause nel loro lavoro. Per aumentare sempre più le percentuali di curabilità la ricerca è oggi impegnata su tre diversi fronti: sviluppo della  conoscenza dei meccanismi molecolari alla base della trasformazione cellulare, messa a punto di farmaci sempre  più mirati e identificazione di nuovi strumenti di screening per la diagnosi precoce”.

Domenica 8 maggio, insieme alle piantine di azalea, i volontari AIRC stanno distribuendo anche una speciale Guida  dedicata a maternità e cancro con tutte le informazioni sui più recenti studi, commenti degli esperti e indicazioni  sull’importanza di aderire agli screening raccomandati e di adottare stili di vita corretti. Comportamenti che,  nell’insieme, possono ridurre fino al 70% l’insorgenza dei tumori. In copertina il volto di Maddalena Corvaglia,  mamma e ambasciatrice di AIRC, e all’interno la storia di Francesca, che ha potuto diventare mamma dopo la  malattia. Donna, mamma, scienziata impegnata a preservare la fertilità nelle giovani donne colpite da tumore: Lucia Del Mastro è stata scelta anche come volto della campagna dell’Azalea della Ricerca, insieme ai suoi gemelli di sedici anni Carlo Andrea e Margherita. La ricercatrice del San Martino di Genova, vera pioniera per quanto riguarda gli  studi su maternità e cancro, rappresenta idealmente tutti i 5.000 ricercatori AIRC, impegnati ogni giorno a  rendere il cancro sempre più curabile. Domenica 8 maggio regaliamo l’Azalea della Ricerca  per dire tutti insieme “Contro il cancro, io ci sono”.

http://www.lostradone.it/azalea-la-ricerca-sul-cancro/

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