Vangelo di Domenica 24 Maggio 2020

DOMENICA 24 Maggio 2020 Atti degli Apostoli 1,1-11 Vangelo di Matteo 28,16-20
DOMENICA 24 MAGGIO 2020Ascensione del SignoreRapporto fra terra e cieloAtti degli Apostoli 1,1-11 Vangelo di Matteo 28,16-20Caro Teòfilo, nel mio primo libro ho raccontato tutto quello che Gesù ha fatto e insegnato cominciando dagli inizi della sua attività, fino a quando fu portato in cielo. Prima di salire in cielo egli, per mezzo dello Spirito Santo aveva dato istruzioni a coloro che aveva scelto come apostoli. Dopo la sua morte Gesù si presentò loro, e in diverse maniere si mostrò vivo. Per quaranta giorni apparve ad essi più volte, parlando del regno di Dio. Un giorno, mentre erano a tavola, fece questa raccomandazione: ‘Non allontanatevi da Gerusalemme, ma aspettate il dono che il Padre ha promesso e del quale io vi ho parlato. Giovanni infatti ha battezzato con acqua; voi, invece, fra pochi giorni sarete battezzati con lo Spirito Santo’. Allora quelli che si trovavano con Gesù gli domandarono: – Signore, è questo il momento nel quale tu devi ristabilire il regno per Israele? Gesù rispose: – Non spetta a voi sapere quando esattamente ciò accadrà: solo il Padre può deciderlo. Ma riceverete la forza dello Spirito Santo, che sta per scendere su di voi. Allora diventerete miei testimoni in Gerusalemme, in tutta la regione della Giudea e della Samaria e in tutto il mondo. Detto questo Gesù incominciò a salire in alto, mentre gli apostoli stavano a guardare. Poi venne una nube, ed essi non lo videro più. Mentre avevano ancora gli occhi fissi verso il cielo, dove Gesù era salito, due uomini, vestiti di bianco, si avvicinarono loro e dissero: ‘Uomini di Galilea, perché ve ne state lì a guardare il cielo? Questo Gesù che vi ha lasciato per salire in cielo, ritornerà come lo avete visto partire’.Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Si può guardare al cielo con una certa frequenza, occasionalmente o mai.Alle volte lo si fa per scrutare l’evoluzione del tempo: nuvoloso, pioggia, sereno…; altre distrattamente; alcune con quell’intensità che diventa contemplazione, suggerimento all’anima, relazione con l’oltre, collegamento tra cielo e terra. Anche se nel frammento un’esperienza di spiritualità che chiede un coinvolgimento ed un impegno sulla terra.Al riguardo si può ricordare la conosciuta affermazione del filosofo Kant: “Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”.Un ricordo personale: camminando nella notte fra il 31 dicembre e il 1 gennaio da Zuglio alla pieve di San Pietro in Carnia lo sguardo contemplativo ad uno straordinario cielo stellato diventava lo stesso tempo vincolo etico ad un percorso di pace, nella concretezza della storia dell’umanità.In questa domenica si vive la memoria dell’Ascensione al cielo di Gesù di Nazaret, presentata dalle scritture Atti degli Apostoli 1,1-11 e il Vangelo di Matteo 28,16-20, con le modalità simboliche, letterarie, religiose proprie del tempo.In sintesi: Gesù compiuta la sua missione, rivelata la presenza del Dio umanissimo che cammina con l’umanità è, per così dire “rientrato” nel mistero di Dio ed ha affidato di testimoniate il suoinsegnamento rivoluzionario a chi cerca di seguirlo nella ricerca nel coinvolgimento, nella dedizione e nell’impegno, in una testimonianza fedele e coerente.Si vive e si opera sulla terra con l’impegno a contribuire a rendere più umana la storia.Nessuna dottrina staccata dalla vita, nessuno spiritualismo separato dai drammi e dalle speranze della storia; nessuna religione istituzionalizzata come realtà separata ma sempre una fede incarnata nella storia, coinvolta con le persone, con processi storici di liberazione e di vita.Le grandi parole del Vangelo: importanza di ogni persona, giustizia, non violenza attiva, compassione, misericordia, condivisione, pace non dovrebbero mai restare proclami ma sempre di più, nella vita di ogni giorno diventare esperienze concrete di vita, personale e comunitaria.Si avverte la necessità di una forza interiore che orienti, illumini, sostenga nell’esigenza della coerenza e della credibilità, conforti nella fatica e nelle delusioni.Lo sguardo al cielo è espressione di questa esigenza; lo sguardo alle persone e alla terra diventa urgenza nell’impegno.Si può ben dire: non c’è cielo senza terra ma pare non ci possa essere terra umana senza cielo.

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