Vangelo di Domenica 29 Novembe 2015

Gesù è Re nella nonviolenza attiva e nella ricerca e pratica della verità

Vangelo di Luca 21,25-28.34-36

Ci saranno anche strani fenomeni nel sole, nella luna e nelle stelle. Sulla terra i popoli saranno presi dall’angoscia e dallo spavento per il fragore del mare in tempesta. Gli abitanti della terra moriranno per la paura e per il presentimento di ciò che dovrà accadere. Infatti le forze del cielo saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sopra una nube, con grande potenza e splendore! Quando queste cose cominceranno a succedere, alzatevi e state sicuri, perché è vicino il tempo della vostra liberazione’.

Badate bene! Non lasciatevi intontire da orge e ubriachezze! Non abbiate troppe preoccupazioni materiali! Altrimenti diventerete pigri, vi dimenticherete del giorno del giudizio, e quel giorno vi pioverà addosso improvvisamente. Infatti esso verrà su tutti gli abitanti della terra come una trappola. Voi invece state svegli e pregate in ogni momento. Avrete così la forza di superare tutti i mali che stanno per accadere e potrete presentarvi davanti al Figlio dell’uomo’

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Prima Domenica di Avvento (C)
Vietato dormire. La liberazione è vicina!
“Commento di don Franco Galeone”
(francescogaleone@libero.it)

* La domenica “dell’attesa del Signore che viene”. Cominciamo con gioia e con tremore un nuovo anno liturgico. E’ il primo giorno dell’anno, secondo il calendario della chiesa. Tenteremo di rileggere il Vangelo di Luca come una realtà viva. Lo scriveremo insieme questo Vangelo del Tertio Millennio Ineunte. In questo nuovo anno liturgico ripercorreremo le tappe della vita del Signore, della vergine Maria, dei Santi. Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua, Ascensione, Pentecoste … ogni anno le stesse feste ma con una partecipazione più intensa. Nelle nostre famiglie saremo testimoni della crescita dei figli, delle manifestazioni quotidiane dell’amore, dell’intreccio continuo di gioie e dolori. Tutto è grazia! Come diceva Mario Pomilio, ogni generazione, ogni persona può riscrivere il suo “quinto Vangelo”. Sarà bello ogni settimana ritrovarci per riflettere, confrontarci con la parola di Dio, per cercare di migliorare anche solo un piccolo tratto della nostra vita. A cominciare da questo primo appuntamento dell’Avvento, dove l’evangelista Luca ci invita a pregare. Pregare, oggi, ne abbiamo tutti un gran bisogno: ma come pregare? L’ho chiesto un giorno ad una suora clarissa di Perugia: “Pregare vuol dire camminare con Dio, mano nella mano, nella gioia e nel dolore, guardandoLo negli occhi e lasciandoci guardare”. Così mi ha risposto, più con la luce dello sguardo che con le parole. Pregare vuol dire anche chiedere il suo aiuto? “Certamente, come lo si chiede all’amico nel momento di difficoltà. Ma la preghiera è un luogo permanente dell’anima”. E’ allora che ho capito come pregare significhi dimorare sempre, giorno e notte, con Dio, nonostante tutto.
* Questo tempo di Avvento che ci prepara al Natale sembra simile a quello di Quaresima che ci prepara alla Pasqua: non si canta né il gloria né l’alleluia; il colore è il viola, niente fiori sull’altare … Ma, quello che caratterizza l’Avvento non sono le penitenze o i digiuni, bensì la gioia e l’attesa; i fedeli lo hanno ben compreso partecipando alle due novene: dell’Immacolata e del Natale. Gioia, attesa, perché arriva il personaggio più importante della storia. Le grandi pulizie in casa sono solo un simbolo della pulizia nella vita. Il paradosso è questo: Colui che viene, è già venuto, e verrà. Che verrà, ce lo ricorda il Vangelo di questa domenica e il credo che professiamo: “E di nuovo verrà nella gloria”. Che sia già venuto lo dimostra il fatto che noi ricordiamo la sua nascita duemila anni fa. Che venga ogni anno significa che noi stentiamo a farlo entrare nella nostra vita, che deve ancora e meglio nascere, che deve venire alla luce nelle nostre notti. Sarà bene ricordarci che Cristo non viene per una visita di cortesia, uno “scambio” di idee, ma per un “cambio” di mentalità. Ce lo suggeriscono i cinque imperativi del Vangelo, tutti simili: “Alzatevi … Levate il capo … State attenti … Vegliate … Pregate”. Questi imperativi ci ricordano che il Vangelo non è miele né vaniglia né oppio né camomilla, ma uno squillo di tromba che turba i nostri freddi bivacchi, un rullo di tamburi che sconvolge la nostra vecchia sapienza, una pietra lanciata nella palude del nostro quieto vivere. La parola di Dio è lievito, sale, seme, luce, spada, martello, pioggia … sono queste le immagini usate dallo scrittore sacro. Parafrasando Nietzsche, è la teologia del “martello”, che manda in frantumi la nostra sterile saggezza. Spesso la nostra religiosità è soporifera, ignora gli imperativi, si accontenta di una religiosità da scenario. Spesso riempiamo la nostra vita e la nostra casa di giocattoli religiosi, assumiamo l’aria del credente, del buon cristiano. Già! Una faccia da cristiano!
* Avvento è uscire dalla ragnatela mortale di una vita sbagliata. E’ permettere a Cristo di aprire le nostre carceri: “Uscite dai vostri sepolcri!”. Cosa fare? Tre cose: aspettare, preparare, desiderare. In una parola: decidersi per Dio! A pensarci bene, sono gli stessi sentimenti di Dio: anche Dio aspetta, prepara, desidera. C’è un avvento dell’uomo, ma anche un avvento di Dio, che aspetta che l’uomo si decida, che viene incontro all’uomo, che annulla le distanze, che si abbassa perché l’uomo si decida ad alzarsi: “Levate il capo, la vostra liberazione è vicina!”. Non giochiamo con il cristianesimo! Secondo lo scrittore danese S. Kierkegaard, è il gioco più comune ed anche il più pericoloso. Per il filosofo danese esiste un contrasto tra la cristianità e il cristianesimo: “Il cristianesimo è la serietà tremenda, perché è in questa vita che si decide l’eternità”, ed egli si scandalizza che, tra le tante eresie e scismi, non figuri mai l’eresia peggiore, quella appunto di “giocare con il cristianesimo”. Lo scrittore argentino Jorge Luis Borges ha espresso questa drammaticità con un pensiero sempre attuale: “Ogni istante della vita è carico come un’arma”. Ogni frammento di tempo ha in sé possibilità di bene e di male. Il presente è gravido di futuro (Leibniz). E il brano del Vangelo di oggi, più che un pronostico apocalittico, è una meditazione del valore del tempo. Per gli inglesi il tempo è denaro. Per noi, il tempo è semplicemente sacro!

Eucaristia del Signore, rito romano, lingua originale di Gesù di Nazaret.
Un tempo forte di spiritualità, per riflettere sul profeta Isaia. Queste la date:

2015: 26 dicembre;
2016: 30 gennaio; 27 febbraio; 26 marzo; 30 aprile; 28 maggio; 25 giugno.

Un tempo di forte spiritualità
per riflettere sul profeta Isaia

אִמְרוּ֙ לְנִמְהֲרֵי־לֵ֔ב חִזְק֖וּ אַל־תִּירָ֑אוּ הִנֵּ֤ה אֱלֹֽהֵיכֶם֙ ה֥וּא יָב֖וֹא וְיֹשַׁעֲכֶֽם׃

Dite agli smarriti di cuore: Coraggio! Non temete!
Ecco il vostro Dio! Egli viene e vi salverà (Is 35,4).
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