Viaggio nell’impero Inca: la Valle Sacra, Cusco e Macchu Picchu

Da Machu Picchu a Cusco, passando per la Valle Sacra. Tre mete per scoprire le tradizioni del popolo che fece del Perù la sede del suo impero

Una magica alchimia tra capolavori umani e bellezze della natura regala al Perù un fascino raro. Appollaiato sul suo crinale roccioso che guarda alla verde valle dell’Urubamba, a 2430 metri di quota, Machu Picchu, l’ultimo baluardo dell’impero Inca, racchiude tutto il mistero di un popolo leggendario, dal passato glorioso e che, pur non possedendo sistemi di scrittura, ha lasciato traccia di sé nella Valle Sacra e a Cusco.

1. Il Perù, culla dell’impero Inca

Non basta un solo viaggio per sfogliare la storia del più vasto impero precolombiano del continente americano, attecchito tra il XIII e il XVI secolo. Ma attraversare i templi, la piazza sacra, gli edifici racchiusi nella roccia sapientemente tagliata di Machu Picchu, l’ultimo baluardo Inca, visitare Cusco, simbolo dell’apogeo della cultura incaica, o percorrere la Valle Sacra, gioiello incastonato tra le vette delle Ande peruviane che fanno capolino dai loro 6mila metri, significa accostarsi molto alla storia ricca e complessa di una civiltà che sopravvive ancora oggi nella lingua quechua, tra i resti di un’architettura unica, tra feste mistiche e antichi rituali.

Visitare il Perù significa tornare indietro di circa 20mila anni. Significa apprezzare i misteriosi disegni di Nazca, i templi della cultura Chavín, le testimonianze della signoria Chimù, il crogiolo di stili di Lima, scoprire la città sacra di Caral e le tombe dei Wari, svelare i lasciti delle culture preispaniche e dei conquistatori spagnoli. Ma il Perù resta principalmente la culla della civiltà Inca e del vasto impero di Tahuantinsuyo, dominato da una monarchia teocratica. Ed è affascinante pensare che le strade di questo grandioso impero che nel periodo della sua massima espansione, racchiudeva un territorio di oltre 2 milioni di chilometri – dall’attuale Colombia all’Ecuador, dal Perù alla Bolivia, dal Cile all’Argentina – siano ancora oggi battute dai discendenti di questo misterioso popolo.

2. Nella Valle Sacra, tra templi Inca e coltivazioni di mais

Le Ande imponenti, i pittoreschi villaggi incastrati tra terrazzamenti rigogliosi. Pisaq, con il suo mercato artigianale e il grande albero nella piazza centrale, Yucay, Urubamba e Ollantaytambo, protetta dalla sua imponente fortezza, fanno da cornice alla Valle Sacra, uno dei circuiti più affascinanti del Cusco. Visitando quest’area, a un centinaio di chilometri da Machu Picchu, vi troverete nel cuore della produzione agricola inca, dove si coltiva il miglior mais peruviano. Le famiglie locali ospitano molto volentieri i visitatori, offrendo loro la possibilità di partecipare alla raccolta del sale o agli antichi rituali andini.

La maestosità dell’architettura Inca si intreccia con le trasformazioni attuate, nei caratteristici villaggi, dai dominatori spagnoli. È sufficiente una giornata per ammirare la Valle Sacra, che corre parallela al fiume Urubamba, raggiungibile da Cusco in circa un’ora di cammino.

3. Cusco, cuore del grande impero Inca

Una pianta a forma di puma, uno straordinario puzzle in cui la colossale architettura della capitale del Tahuantinsuyo incontra le chiese, i conventi, le residenze dei conquistadores spagnoli. Cusco era considerata dagli Inca l’ombelico del mondo. Uno straordinario incrocio in cui il mondo degli inferi, il mondo visibile e quello superiore si incontravano. Sarebbe stato il leggendario Manco Capac a fondarla, nel luogo rivelato dal dio sole. Cusco divenne presto la città più importante delle Ande, sede del governo del regno Inca, principale centro culturale e religioso.

Camminare nel cuore della cordigliera, tra terrazze a scalinate, dove i resti degli edifici inca si fondono con le chiese e i palazzi spagnoli, a circa 3mila metri di quota, è un’esperienza unica.

Barrio de San Blas, Calle Hatun Rumiyuq, la strada più battuta dai turisti, la Cattedrale, dalla facciata rinascimentale e gli interni barocchi, Plaza de Armas, il Coricancha, il santuario dedicato al dio sole che lasciò spazio al Convento de Santo Domingo. Questo Patrimonio Culturale dell’Umanità, frutto di una simbiosi perfetta tra popoli e culture, è ancora oggi un museo vivente sospeso tra cielo e leggenda, che lascia il visitatore senza fiato.

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Un'ampia veduta dell'antica città di Cusco, cuore dell'impero inca. Public domain. Via Wikimedia CommonsUn’ampia veduta dell’antica città di Cusco, cuore dell’impero inca. Public domain. Via Wikimedia Commons

4. Machu Pichu, l’ultima città degli Inca

Un presepe di pietra adagiato a circa 2430 metri sul verde di una valle circondata dal fiume Urubamba. Il sito archeologico inca di Machu Picchu incanta con il suo silenzio che conta i secoli.

Sarebbe stato l’imperatore inca Pachacútec, nel 1440, a costruire la città rimasta abitata fino alla conquista spagnola del 1532 per poi precipitare in un silenzio durato quattro secoli, prima di essere riportata alla luce dall’archeologo Hiram Bingham, nel 1911.

Una residenza estiva nella quale l’ imperatore e la sua corte si rilassavano dedicandosi alla caccia, o forse un luogo di pellegrinaggio che iniziava nel leggendario lago di Titicaca, in Bolivia, per concludersi vicino Cusco.

Templi, edifici a pianta rettangolare, fontane, scalinate, costruzioni in pietra adagiati su terrazzamenti ammaliano i visitatori. Il poeta cileno Pablo Neruda la definiva l’ “alta città di pietra scalinata” dove “la culla del vento e quella degli uomini si dondolano in un vento di rovi”.

Un muro, un fosso usato come drenaggio per la città, una scalinata, separano le due grandi zone del complesso: l’area agricola con i terrazzamenti, a Sud e, a Nord, la zona urbana con gli edifici civili e religiosi. Il Tempio del Sole conserva ancora i resti di antiche incrostazioni ornamentali. La Piazza Sacra ospita invece il Tempio de la tres ventanas, il Tempio Principal e una casa del sacerdote. Il gruppo di los morteros è invece il complesso più grande di Machu Picchu. Due affioramenti di roccia tagliati a forma di mole circolari fanno pensare alla macinazione del grano.

Al santuario storico della città si accede attraverso l’antico sentiero costruito dagli Inca, che si percorre in circa tre giorni di cammino. Per raggiungere l’inizio dell’itinerario a piedi è necessario prendere il treno fino al chilometro 82 della linea ferroviaria Cusco-Aguas Calientes.

In alternativa basta raggiungere la strada Hiram Bingham che risale il pendio del Machu Picchu dalla stazione ferroviaria di Puente Ruinas.

 

Un'ampia veduta dell'antica città di Cusco, cuore dell'impero inca. Public domain. Via Wikimedia CommonsUn’ampia veduta dell’antica città di Cusco, cuore dell’impero inca. Public domain.

 

Foto di copertina: Una veduta di Machu Picchu con le antiche rovine inca. By Pedro Szekely at http://www.flickr.com/photos/pedrosz/ (http://www.flickr.com/photos/pedrosz/2115782565/)

 

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