VOLTURNALIA (POESIE FLUVIALI) DI ALFONSO CAPRIO

Sabato 6 Luglio ho avuto il piacere di uno scambio letterario con l’egregio docente Alfonso Caprio ex consigliere alla cultura del Comune  di Castel Volturno. Il suo obiettivo principale è sempre stato la promozione della cultura come fattore di coesione sociale e di apprendimento permanente.

Per lui è essenziale l’approfondimento culturale e la conoscenza presso le giovani generazioni, attraverso incontri e progetti;  investire attivamente nell’accrescimento culturale e civile del territorio, attraverso il confronto intergenerazionale e interculturale; promuovere la partecipazione attiva dei cittadini nella programmazione e nella discussione con personalità e operatori culturali, come scrittori, poeti, giornalisti e artisti vari; promuovere la crescita globale dei cittadini della nostra comunità, in particolare dei giovani e dei soggetti più deboli.

Nel corso del nostro gradevole incontro c’è stato un piacevole scambio culturale, infatti egli, oltre a recensire il mio libro “Dieci anni insieme” con grande garbo ed altrettanta precisione, mi ha donato il suo libro “Volturnalia” (poesie fluviali). Sono trenta componimenti assolutamente bellissimi che hanno quale tema il “Volturno”.

Sono tutte poesie molto affascinanti, brevi pensieri che esaltano la mente ed il cuore, ti trasportano in una natura fantastica, ma ti fanno anche pensare a quanto l’uomo sia il ‘peggior nemico di se stesso’. Di seguito la prima:

“Immersi in un oceano di amore,

che il tempo potrà solo assopire

e giammai cancellare del tutto,

i salici amanti tendono i rami

lungo la riva del Volturno,

mentre sulla sponda sinistra

l’antica torre di un maniero

si specchia  accigliata

nelle acque amare

di un immenso dolore”

Nella dedica Alfonso mi ha detto: “A Matilde Maisto instancabile animatrice di cultura”. Io sono rimasta molto felice per questa bella dedica, ma naturalmente devo assolutamente rispondere che anche lui è un ‘grande animatore di cultura’ , anzi un grande estimatore, appassionato, conoscitore e intenditore culturale.

Nel suo libro leggiamo una prefazione, scritta da lui stesso, dedicata ai lettori in cui precisa: “L’ultimo tratto della plaga dei Mazzoni è occupato dalla foce del fiume Volturno, il maggiore corso d’acqua del Mezzogiorno d’Italia; esso è stato per secoli l’elemento naturale caratterizzante dell’ampia piana del Volturno, non solo con le sue colate ha contribuito a bonificare l’intera area ma con lo sviluppo lungo le sue rive della macchia mediterranea, sicuro rifugio di animali e uccelli di ogni specie, ha calamitato intorno alle sue rive, fin dai secoli più remoti, comunità umane, che si servirono della sua acqua sia per irrigare i campi circostanti, sia come via d’acqua per inoltrarsi nell’entroterra, sviluppando così una particolare civiltà, che si è espressa nell’adorazione del dio Volturno, protettore dei fedeli residenti lungo l’intero corso fluviale… e poi continua!

Io concludo, ringraziando di vero cuore Alfonso Caprio e complimentandomi con lui per la sua bravura, ma soprattutto per la sua gentilezza.

Matilde Maisto

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