Lotta all’azzardo

Con l’ultimo bliz delle forze dell’ordine emerge ancora una volta come il fenomeno dell’azzardo e della ludopatia sia diventato una vera e propria piaga sociale nell’area casertana. Stavolta è toccato a Maddaloni e nelle aree limitrofe, dove emerge che  gran parte delle attività commerciali avevano al loro interno le slot machine della famiglia criminale Marciano: un vero e proprio monopolio, come ritengono gli inquirenti, conquistato dal clan a suon di minacce ed estorsioni, con dei prestanome ai vertici delle loro aziende come copertura. Già negli anni precendenti, apartire dal maggio del 2018, la Direzione distrettuale antimafia di Napoli aveva disposto il carcere come misura cautelare per Pasquale e Giuseppe Marciano. Le accuse erano di illecita concorrenza con minaccia e violenza, estorsione, intestazione fittizia di beni le accuse a loro carico, tutte aggravate dal metodo mafioso. Un anno più tardi, il 18 aprile 2019, anche il tribunale sammaritano aveva ordinato un sequestro nei confronti della loro famiglia, dopo indagini patrimoniali condotte da Guardia di Finanza e Polizia. Oggi abbiamo  l’ultimo provvedimento di confisca: tre decreti, uno per fratello, per assottigliare un patrimonio frutto dell’illegalità: automobili, ditte individuali e beni strumentali – tra cui 127 slot machine – per un valore di 300mila euro. Ecco quanto è stato confiscato ai tre fratelli  Marciano,  su disposizione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Si tratta di alcuni  noti imprenditori nel settore del gioco d’azzardo, la cui famiglia è ritenuta vicina al clan di camorra Belforte, attivo nella stessa provincia e nella zona di Marcianise. Pasquale e Giuseppe, i due fratelli maggiori, si trovano già in carcere dal 2018,  per condotta mafiosa.

Un osservatorio a Caserta.                                                                                                                       Per far fronte a questo fenomeno sempre più dilagante e devastante la rete Mettiamoci in gioco sta promuovendo una vera e propria campagna a livello nazionale e regionale, in primo luogo di denuncia e di contrasto del fenomeno, ma anche di informazione e di educazione – in particolar modo nei confronti delle scuole e dei soggetti più esposti (anziani, donne e immigrati). In primo luogo è stato deciso di sollecitare la Regione Campania ad una verifica sullo stato di attuazione della Legge Regionale. Ora è necessario che scendano in campo anche le associazioni del terzo settore per rilanciare nei vari territori iniziative di carattere culturale ed educativo per prevenire questa piaga sociale, che sta devastando tante famiglia. Anche le scuole sono chiamate  ad intensificare la loro azione in tale campo, rivolta soprattutto ai giovani più a rischio di ludopatia. A tal fine come rete delle Piazze del Sapere abbiamo proposto di organizzare un primo incontro a Caserta nel mese di settembre, in collaborazione con rete campana di Mettiamoci in Gioco.  Nello stesso tempo  chiediamo al comune di Caserta (ed ai vari candidati) di verificare lo stato di attuazione dell’apposito regolamento comunale, anche con l’attivazione di un Osservatorio sull’azzardo con le associazioni, la ASL e le scuole.

Pasquale Iorio                                                                        Caserta, 14 settembre 2021 

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