Emilia Borgia: «Un “assessore alla notte” per garantire ordine,sicurezza e sviluppo economico e culturale»

«La notte non è solo schiamazzi, risse e bande. La notte, in tutte le città del mondo, indipendentemente dalle loro dimensioni, è anche vivibilità, economia, politiche sociali, mobilità, sicurezza, socialità. È con questo approccio che, tra le mie prime iniziative alla guida della prossima amministrazione comunale, ci sarà la nomina di un “assessore alla notte”, sul modello del “night mayor” già sperimentato con enorme successo in città come Amsterdam, New York, Londra, ma anche in centri molto più piccoli». Lo preannuncia Emilia Borgia, ufficialmente scesa in campo per le prossime elezioni comunali alla testa di uno schieramento civico aperto al contributo di tutti coloro che vogliono davvero “cambiare passo” per una “città che vince”.

«È compito di una classe politica saggia – continua Emilia Borgia – sfruttare le potenzialità della propria città, piuttosto che viverle come un problema. Da tempo ormai, a livello internazionale, non si guarda più alla notte come a quel momento in cui tutto chiude e “se ne riparla domani”. Anche nel nostro piccolo, specialmente nei mesi primaverili ed estivi, è evidente l’esigenza di guardare al “popolo della notte” come a una risorsa. E quando mi riferisco al “popolo della notte” non intendo solo i giovani (peraltro ingiustamente criminalizzati dall’attuale sindaco in più di un’occasione) ma anche alle persone che di notte lavorano, a un’economia della notte che deve essere valorizzata, a politiche di sicurezza che siano una garanzia per i cittadini, a politiche sociali che includano gli emarginati e le persone sole. Vita, economia e organizzazione della notte sono ormai importanti quanto quelle del giorno. Ed è insensato, oltre che miope, pensare alla notte come al tempo dell’anarchia. Parole come “movida”, “notti bianche”, “eventi”, “vita notturna” hanno dovunque una connotazione positiva; da noi, invece, sono viste come un fastidio, una stranezza, un lusso, dimenticando che sono piuttosto una opportunità di sviluppo, di inclusione sociale e di sicurezza urbana. Quello del “night mayor”, dove è stato sperimentato, è un concetto semplice quanto rivoluzionario: amministrare la vita notturna della città, di concerto con tutti i soggetti interessati (associazioni e movimenti giovanili e universitari, servizi sociali, forze preposte all’ordine e alla sicurezza, operatori economici, commercianti) in modo da creare armonia nello spazio pubblico. Una città sicura non è quella che vieta ottusamente, ma è quella che offre opportunità e alternative».

Più nel dettaglio, Borgia aggiunge: «Si tratta, in estrema sintesi, di riempire i luoghi di aggregazione e i luoghi di cultura, di lavorare a politiche di prevenzione del consumo di sostanze stupefacenti e di bevande alcoliche, di avviare campagne di sensibilizzazione contro la violenza sulle ragazze e contro il bullismo, di valutare la possibilità di protocolli con la prefettura e le forze dell’ordine per prevenire episodi di molestie sessuali o di microcriminalità, di ragionare sui tempi di fruizione degli spazi pubblici e sul sacrosanto diritto al riposo di tutti i cittadini, di dialogare insomma con tutti i “city users”: residenti, giovani, lavoratori, studenti. Tutto questo richiede interventi specifici, coordinati e coerenti, che non possono essere lasciati al caso, senza governo o all’improvvisazione, per rendere la nostra città più vivibile e sicura, di giorno come di notte, per offrire ai nostri giovani un’alternativa credibile alle scorribande, per creare opportunità economiche e commerciali».

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