Grazzanise. Ponte di Grazzanise. La rabbia dei cittadini.
Il sindaco Petrella incontra una delegazione di cittadini e commercianti. “Giovedì 18 saremo dal Presidente Magliocca. Una linea comune per sbloccare una situazione insostenibile”.
Riunione intensa quella tenutasi venerdì sera nella sala del
consiglio comunale di Grazzanise. Oggetto l’analisi della grave situazione
della viabilità compromessa per effetto della chiusura del ponte “Unità d’Italia” sul Volturnolungo la strada provinciale 176, unico asse viario
di collegamento tra il cuore di Grazzanise e le frazioni di Brezza. Presente Martino Conte, esponente della
minoranza consiliare, imprenditori
locali, cittadini, la Consulta delle Attività Produttive, nelle persone di Antonio Farina, Domenico Rossetti e Pasquale
Carlino.
“Un incontro voluto per far emergere
tutte le difficoltà ed i problemi che stanno vivendo i cittadini, le imprese e le ditte per effetto della
chiusura del ponte. E’ il momento di lavorare uniti per il bene del territorio, dei suoi
cittadini e delle attività economiche”. Così il primo cittadino Enrico
Petrella. “Un incontro che vede l’Amministrazione
comunale, la minoranza consiliare, i cittadini tutti mossi dall’unico obiettivo
di far ascoltare il grido di sofferenza. Una situazione insostenibile che
costringe i mezzi di tante azienda a dover percorrere centinaia di chilometri
in più alla settimana per spostarsi da Brezza e Grazzanise, con gravissimo
aggravio per i costi di gestione, ai danni di un’economia già fortemente
penalizzata per effetto della pandemia. Il ponte è fondamentale sotto l’aspetto
socio- economico di Grazzanise e Brezza ma anche per la sua collocazione
strategica, essendo importantissima via di passaggio e di collegamento tra
tanti paesi della provincia di Caserta.
Giovedì 18 marzo saremo in provincia dal presidente Giorgio Magliocca per avere informazioni il più precise possibili
sui lavori che dovranno mettere in sicurezza la struttura, riaprendolo alla
circolazione. Residenti e aziende continuano a pagare disagi e danni, sono in
ostaggio di una viabilità monca” –conclude Petrella.
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