Il Polo Culturale della provincia di Caserta: un sogno che muore!

Dalle ultime notizie di stampa si apprende che la Provincia di Caserta sta provvedendo a smantellare quello che restava del cosiddetto Polo Culturale di Villa Vitrone, dove al posto della Biblioteca storica Tescione (voluta e curata da Giuseppe de Nitto) ed il Museo Olivetti (creato da Nemesio Rossi), verranno collocati degli uffici della GISEC per servizi di pubblica utilità.

Dopo 7 anni dalla sua pomposa inaugurazione, si spegne un altro sogno e muore un altro pezzo di vita culturale e storica della  città di Caserta e di Terra di Lavoro.

Ancora una volta si evidenzia la pochezza di un ente quale è la Provincia, che di fronte ad una fase di crisi di risorse e di idee non sa fare di meglio che tagliare sui beni culturali, ritenuti non beni comuni per la memoria ed identità ma marginali, se non superflui.

Per completare il quadro ci chiediamo anche che fine ha fatto l’Archivio Storico e di Deposito dello stesso Ente, un altro luogo fondamentale della nostra memoria. Due anni fa il presidente Magliocca annunciò in una solenne conferenza stampa – tenuta proprio a villa Vitrone – che era in corso di pubblicazione l’inventario dei documenti e dei materiali che vi erano raccolti, grazie all’intervento della soprintendenza Archeologica e Bibliografica della Campania.

Spero che i gruppi consiliari siano attenti e capaci di reagire di fronte a queste notizie.  Anzi, da parte del mondo delle associazioni del terzo settore e delle forze della cultura bisogna alzare la guardia e l’attenzione per vigilare che nel futuro non tocchi la stessa fine anche ad altri tesori, come il Museo Campano di Capua, di cui l’Ente Provincia rimane titolare.

Come Piazze del Sapere organizzeremo un incontro on line per denunciare ed approfondire insieme queste tematiche fondamentali per il futuro, per poter ripartire con la cultura.

Pasquale Iorio – Caserta, 23-05-2021

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