Un anno scolastico particolare – Sul Coronavirus, dal Post

Mancano due mesi all’inizio del nuovo anno scolastico, con auspici sulla possibilità di tenere buona parte delle lezioni in presenza, abbandonando o limitando il più possibile la didattica a distanza (DAD). La diffusione dei vaccini, tra gli insegnanti e gli studenti con più di 12 anni, dovrebbe contribuire a ridurre il rischio di contagi in classe, anche se il confronto sulle regole da adottare è ancora in corso.

Il ritorno alle lezioni in presenza auspicato da governo, esperti e insegnanti deriva anche dai risultati negativi delle ultime prove organizzate dall’INVALSI, l’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e Formazione, l’ente che valuta la qualità della scuola italiana tramite test sottoposti periodicamente agli studenti.

Dalle prove INVALSI di quest’anno è emerso un sensibile peggioramento rispetto al 2019 nell’apprendimento dell’italiano e della matematica. Il peggioramento generale era stato in parte previsto, viste le difficoltà incontrate negli ultimi due anni scolastici a causa della pandemia, così come si è confermato lo squilibrio di apprendimento tra le aree del Nord e del Sud. Nel 2020 i test non erano stati organizzati a causa delle misure restrittive, e per questo i risultati di quest’anno sono diventati uno spunto importante per valutare le conseguenze della didattica a distanza sull’apprendimento degli studenti.

Nella scuola primaria non sono emerse particolari criticità nella comprensione dei testi in italiano e in inglese, mentre c’è stato un lieve peggioramento nell’apprendimento della matematica.

I risultati sulle scuole secondarie di primo grado (le medie) sono meno incoraggianti: mostrano una riduzione generalizzata nell’apprendimento dell’italiano, con una quota di studenti che non ha raggiunto il livello minimo passata dal 34 per cento (del 2018) al 39 per cento. Il peggioramento è stato più sensibile in matematica: gli studenti che non hanno raggiunto il livello minimo sono passati dal 40 per cento (del 2018) al 44 per cento. 

Anche nelle scuole superiori la quota degli studenti che non ha raggiunto il livello minimo in italiano è molto alta: è passata dal 35 per cento del 2019 al 44 per cento del 2021. Analizzando la distribuzione territoriale, in Veneto e in Friuli Venezia Giulia i risultati medi sono stati migliori rispetto alla media nazionale, in Campania e in Puglia invece sono stati significativamente più bassi. Oltre la metà degli studenti, per la precisione il 51 per cento, non ha raggiunto il livello considerato accettabile in matematica. Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna sono sotto la med
Meet
Superata qualche difficoltà iniziale, studenti e docenti nell’ultimo anno e mezzo hanno fatto ampio ricorso ai servizi online per le videochiamate e le videoconferenze nell’ambito della didattica a distanza. Oltre a Zoom, Skype e Microsoft Teams, è stato utilizzato molto il servizio Meet di Google, pratico soprattutto per la possibilità di essere impiegato direttamente dal proprio browser. Meet è stato anche impiegato da amici e parenti per rimanere in contatto durante i lockdown. Per favorirne l’utilizzo, Google aveva rimosso i limiti di tempo per le singole chiamate nella versione gratuita del suo servizio.

Ora, dopo alcuni rinvii, Google ha deciso di introdure nuovamente limitazioni: a partire dai prossimi giorni, le chiamate con almeno tre persone potranno durare al massimo un’ora nella versione gratuita di Meet, al termine della quale il collegamento si chiuderà in automatico rendendo necessario l’avvio di una nuova riunione; per le chiamate tra due persone il limite sarà invece di 24 ore.


La settimana
Negli ultimi sette giorni è stato riscontrato un aumento dei casi da coronavirus segnalati, come era già avvenuto nella settimana precedente. La nuova crescita è stata significativa: 10.135 casi, il 74,5 per cento in più rispetto alla precedente rilevazione. All’aumento non corrisponde un peggioramento del numero di ricoveri e di morti, ancora piuttosto bassi. Del resto, l’andamento dei ricoveri e dei morti segue la curva dei contagi con un ritardo di circa quindici giorni, quindi sarà molto importante tenere sotto controllo questi due indicatori nelle prossime settimane.
Al momento in Italia 35,3 milioni di persone hanno ricevuto almeno la prima dose del vaccino contro il coronavirus, e di queste 25,2 milioni sono completamente vaccinate. Il 59,7 per cento della popolazione quindi ha ricevuto almeno una dose e il 42,7 per cento ha completato il ciclo vaccinale. Negli ultimi giorni l’andamento delle somministrazioni si è confermato sopra la soglia di 500mila al giorno, soprattutto grazie alle seconde dosi già programmate.

Nell’ultima settimana ci sono stati 113 morti per COVID-19, il 25,7 per cento in meno rispetto ai sette giorni precedenti. Nessuna regione ha superato la soglia di 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti, ma negli ultimi giorni molte regioni hanno avuto un significativo aumento dell’incidenza.

La regione con l’incidenza settimanale più alta è stata la Sicilia, dove sono stati trovati 29 casi ogni 100mila abitanti (anche in seguito ad alcuni ricalcoli). In Sardegna sono stati trovati 28 casi ogni 100mila abitanti, mentre la variazione percentuale più alta è stata in Molise, ma dovuta a un confronto tra valori bassi.
 




 
Qui trovate tutti gli altri grafici e dati, regione per regione.

Pullman
Non escludiamo che possa esservi arrivata la notizia della vittoria dell’Italia contro l’Inghilterra agli Europei di calcio, che si sono conclusi domenica scorsa a Londra. E potreste avere anche notato che i giocatori della Nazionale hanno sfilato per le strade di Roma a bordo di un pullman scoperto, per festeggiare con i tifosi il risultato.

Vedendo così tante persone assiepate per le vie del centro in molti hanno messo in dubbio l’opportunità della sfilata, considerate le regole in vigore per evitare gli assembramenti e ridurre il rischio di nuovi contagi. A quanto pare l’utilizzo del pullman scoperto non era stato consentito, e il prefetto di Roma non ha preso molto bene la scelta della Federazione Italiana Giuoco Calcio di ignorare la mancanza di un’autorizzazione ufficiale. Le storia varia un po’, a seconda delle versioni degli interessati.

Wembley
A proposito di Europei, nella sera e nella notte di domenica 11 luglio dentro e soprattutto fuori dallo stadio londinese di Wembley ci sono stati grandi problemi di gestione dei flussi di persone, scontri, pestaggi e migliaia di ingressi non autorizzati.

Le varie regole e restrizioni dovute alla pandemia hanno favorito chi voleva entrare senza biglietto. Per prima cosa perché essendo lo stadio per un quarto vuoto, c’erano posti da poter essere occupati. E poi perché molti addetti alla sicurezza erano impegnati a fare un primo controllo su chi aveva sulla relativa app il certificato necessario (cosa spesso difficile, visto che vicino a uno stadio affollato, internet spesso funziona poco e male) e hanno probabilmente lasciato un po’ più scoperti altri passaggi dell’ingresso allo stadio.

Inghilterra
Completiamo questa mini trilogia su cose legate al Regno Unito. Come già anticipato alcuni giorni fa, dal 19 luglio in Inghilterra non sarà più necessario indossare le mascherine in varie circostanze anche al chiuso, e saranno rimosse le regole sul distanziamento fisico che erano state imposte per ridurre i rischi di contagio da coronavirus. Negli ultimi giorni la decisione di togliere quasi ogni limitazione nonostante l’aumento dei casi positivi e la diffusione della variante delta era stata da più parti criticata.
 




 
Vaccini
Alla fine della scorsa settimana, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato che agli stati membri sono state consegnate dosi sufficienti per vaccinare con ciclo completo almeno il 70 per cento della popolazione adulta. «L’Unione Europea ha mantenuto la parola» ha detto von der Leyen, ma ci sono ancora decine di milioni di europei da vaccinare.

Green Pass
Negli ultimi giorni si è discusso della scelta del presidente francese, Emmanuel Macron, di vincolare la possibilità di ingresso in diversi luoghi pubblici e privati (come bar, ristoranti, centri commerciali e musei) al possesso di un “certificato COVID-19” (“Green Pass”) che attesti di essere completamente vaccinati, guariti di recente dalla COVID-19 o negativi al coronavirus tramite un tampone. La decisione ha spinto in breve tempo alcuni milioni di persone a prenotare la vaccinazione, vincendo le esitazioni di molti. L’opportunità di introdurre una regola simile è valutata da diversi altri paesi, compreso il nostro dove il confronto sul tema è ancora in corso, con qualche polemica tra i partiti che sostengono il governo.

Incostituzionale
Mercoledì il Tribunale costituzionale spagnolo, l’equivalente della Corte costituzionale italiana, ha dichiarato incostituzionali alcune parti del decreto con cui il governo della Spagna, nel marzo del 2020, aveva imposto lo “stato d’allarme” nel paese e limitato la circolazione e le attività delle persone per cercare di contrastare il diffondersi della pandemia da coronavirus. Secondo il Tribunale, il governo non avrebbe avuto la facoltà di imporre limitazioni al diritto di circolazione dei cittadini senza il previo assenso del parlamento. 

Tre cose dal mondo
•Il quotidiano conservatore Estado de São Paulo ha chiesto l’impeachment del presidente del Brasile Jair Bolsonaro, sostenendo che non sia più in grado di «rimanere alla presidenza», definendolo un «bambino viziato» e aggiungendo che le «minacce alle nostre istituzioni e alla nostra democrazia devono cessare». Nel paese è ora in corso uno scandalo legato all’acquisto dei vaccini. Bolsonaro è inoltre considerato il principale responsabile della gestione disastrosa della pandemia, che ha portato il sistema sanitario brasiliano praticamente al collasso e ha causato più di 500mila morti.

• Oggi l’Istituto nazionale di statistica della Cina ha reso pubblici i dati della crescita del PIL nel secondo trimestre del 2021, che mostrano come l’economia cinese abbia mantenuto un buon livello di crescita, nonostante l’assestamento dopo l’imponente ripresa post pandemia

• Il ministero dell’Interno di Cuba ha confermato che almeno un manifestante è stato ucciso durante le inusuali manifestazioni degli ultimi giorni, organizzate per protestare contro l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, sempre più scarsi, e per come il governo ha gestito l’emergenza sanitaria derivante dalla pandemia da coronavirus.
 
Arrivarci
Nelle prossime settimane arriveranno in Giappone da più di 200 paesi circa 11mila atlete e atleti olimpici e più di 4mila atlete e atleti paralimpici; a loro si sommano allenatori, tecnici, medici e accompagnatori delle varie nazionali e le atlete e gli atleti che sono già arrivati. Quest’anno in particolare gli spostamenti di varie nazionali sono stati ulteriormente complicati dalle restrizioni introdotte per la pandemia da coronavirus, che hanno comportato la cancellazione di voli e la chiusura delle frontiere, così come la necessità di sottoporsi ai test per accertare la negatività al virus.

Oltre ai voli cancellati e a quelli in situazioni del tutto inusuali, ci sono anche delegazioni che per poter arrivare in Giappone hanno dovuto fare deviazioni non propriamente agevoli. Tra quelle dei paesi dell’Oceania, Papua Nuova Guinea raggiungerà Tokyo via Brisbane, in Australia, mentre quella di Samoa arriverà in Giappone passando da Auckland, in Nuova Zelanda. I casi di viaggi piuttosto improbabili per arrivare a Tokyo non mancano.

I passaporti più potenti del mondo nel 2021

Funghi
Negli ultimi mesi in India sono stati documentati oltre 35mila casi di mucormicosi (o malattia da fungo nero), un’infezione con un alto tasso di letalità causata da alcuni tipi di fungo, tra i malati di COVID-19 ricoverati in ospedale con sintomi gravi dovuti al coronavirus. Le autorità sanitarie indiane hanno parlato di un’epidemia dentro la pandemia, perché l’incidenza dei casi è aumentata notevolmente rispetto al normale, con i medici che faticano a trattare la malattia e al tempo stesso la COVID-19. Pericolose infezioni fungine sono state riscontrate in diversi pazienti anche nei paesi occidentali, dove ci sono comunque maggiori possibilità di diagnosi precoci per trattarle prima che causino seri danni.

I funghi sono tra gli organismi più diffusi al mondo e vivono praticamente ovunque: nel terreno, nell’acqua, nell’aria e nel nostro organismo. Le difese immunitarie di cui disponiamo ci aiutano a tenere sotto controllo i loro tentativi di invasione, ma nel caso di problemi congeniti o in presenza di farmaci che riducono l’attività immunitaria, come alcuni di quelli impiegati contro la COVID-19, può accadere che i funghi superino le difese e inizino a proliferare.

Tra sistema immunitario che non funziona a pieno regime, mancanza di batteri utili per la nostra salute e forti infiammazioni a livello polmonare, si creano condizioni ideali per le infezioni fungine. Alcune di queste non solo sono difficili da diagnosticare, ma anche da trattare.

Un’analisi di 19 studi osservativi condotti in vari ospedali su un totale di 1.421 pazienti malati di COVID-19 ha evidenziato la presenza di aspergillosi (malattia causata dai funghi appartenenti al genere Aspergillus) nel 13,5 per cento dei casi. Le terapie sono consistite nella somministrazione di antimicotici, ma gli esiti non sono stati sempre positivi. L’analisi ha infatti riscontrato la morte di circa la metà dei pazienti interessati da infezione fungina.

Polivalente
Quando furono scoperti nei primi anni Sessanta, i coronavirus non ricevettero particolari attenzioni da parte dei produttori dei vaccini, perché sembrava che questo tipo di virus causasse per lo più lievi raffreddori. Oggi sappiamo che i coronavirus possono essere molto più pericolosi e l’ultimo anno e mezzo di pandemia ce lo ha dimostrato chiaramente. Per questo motivo dallo scorso anno alcuni ricercatori hanno ripreso un’idea molto ambiziosa: creare un unico vaccino che funzioni contro i coronavirus che già conosciamo e contro quelli che arriveranno in futuro.

Un vaccino così versatile potrebbe essere la chiave per ridurre il rischio di nuove pandemie da coronavirus, con dosi disponibili in breve tempo e la prospettiva di condurre periodiche campagne di immunizzazione, per fare prevenzione. È un obiettivo difficile da raggiungere, ma le ricerche erano già in corso prima dell’attuale pandemia e alcuni centri di ricerca ritengono di essere a buon punto, anche grazie agli esiti positivi delle loro prime sperimentazioni.

Noi ci sentiamo giovedì prossimo e vi lasciamo con questi artisti da competizione. Ciao! 
 

 
 

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