27.09.2018 – In Wall We Trust, per l’ottava edizione due street artist messicani nel Sannio

L’evento internazionale in programma dal 4 al 12 ottobre ad Airola

 

 

Inizia giovedì 4 ottobre, con l’arrivo di due street artist messicani, l’ottava edizione di In Wall We Trust – International Street Art Exhibition, manifestazione organizzata dall’associazione no profit “In Wall We Trust”, fondata e diretta dal duo di artisti campani Domenico Naf-Mk Tirino e Caterina Ceccarelli in programma ad Airola, nel cuore del Sannio beneventano, fino al prossimo 12 ottobre.

 

Due gli interventi artistici pensati per questa prima parte dell’ottava edizione in altre due zone centralissime del borgo, situato nel cuore della Valle Caudina.

Piazza Caduti di Nassiriya ( ex piazza Mercato ) vedrà all’opera lo street artist emergente Ramsteko, originario di Tijuana, Messico, classe 1990, che fin da piccolo ha coltivato l’interesse per il disegno. Entrato da subito nel mondo dei graffiti, inizia a dipingere illegalmente nelle vicinanze di Tijuana.  Le sue idee prendono forma dalla necessità di creare e rivoluzionare la grafica figurativa in un modo più formale mescolando elementi di graphic design con basi della figura umana, sempre dando un messaggio ben preciso allo spettatore sia su muro che su tela.

 

Via Lavatoio, dopo l’intervento a opera di Sasha Korban, artista ucraino, che durante la scorsa edizione della manifestazione ha realizzato Harmony, una aggrazziata e imponente ballerina sul maestoso sfondo del monte Taburno, vedrà l’intervento, a pochi metri di distanza, dello street artist Secreto Rebollo.

“Il Gigante Messicano”, classe 1985, è un artista cresciuto nel quartiere detto “Cerro del 4”,  un antico vulcano inattivo nella zona di Guadalajara, a Tlaquepaque, nello stato messicano di Jalisco, una delle aree più difficili del Messico, dove, grazie ai graffiti, riesce a uscire dalla spirale di violenza delle strade.

Si laurea in Arti Visive all’Università di Guadalajara e si avventura nell’area illegale tra tag e bombing, sotto l’influenza di writer come Apio14 e  Inti, evolvendo il suo stile molto legato a tematiche sociali e religiose. Con l’influenza delle proprie esperienze personali onora con molto rispetto chi costruisce attraverso la conoscenza e il lavoro e crea un ponte di comunicazione nelle sue opere, raffigurando scene e personaggi con uno stile realistico, non solo in strada ma anche in studio. Le sue opere si possono ammirare in molti stati della Repubblica Messicana e in paesi come il Cile, la Spagna, la Germania e la Francia, dimostrando un grande talento e la capacità di creare potenti esempi di street art con un alto livello di tecnica e contenuti.

 

Entrambi per la prima volta in Italia, reduci in Europa dal Meeting of Style tenutosi in Francia, Ramsteko e Secreto Rebollo sono tra i maggiori esponenti della scena artistica messicana attuale. Due artisti che operano anche nel sociale in tutto il Messico, entrambi promotori di numerose iniziative a scopo benefico,  in collaborazione con enti, associazioni e talvolta con la polizia locale per migliorare la vivibilità di determinate zone degradate e malfamate.

 

Sono previsti, in seguito, altri due interventi con date ancora da definire. In particolare, entro la fine del 2018, il palcoscenico sarà di un giovane writer emergente di Airola, classe 1992, Luigi D’Angelo. Fin da piccolissimo inizia il suo percorso tra tags e bombing e, da autodidatta, accoglie l’arte nella sua vita perché ritenuta l’unica fonte in grado di stimolare la voglia di crescere e andare avanti. Come dichiara egli stesso, il writing “è lasciare una parte di sé su un muro” e si augura “può aiutare a trovare stimoli giusti verso altri orizzonti”.

 

Bisogna dare spazio anche ai giovani emergenti locali, anzi ci auguriamo che sempre più giovani si possano avvicinare all’arte in genere – sottolineano Tirino e Ceccarelli -. È sicuramente difficile trovare spazio in un mondo fatto solo di grandi nomi, ma per quanto possibile speriamo di dare il nostro contributo”.

 

In Wall We Trust è stato sempre pensato dagli organizzatori come momento di forte condivisione artistica e umana tra le comunità locali e gli artisti provenienti dall’estero, all’insegna dello scambio culturale e dell’arricchimento reciproco. “L’ urban art è l’evoluzione dei graffiti, nasce e vive nelle strade ed è la manifestazione più lampante e rappresentativa di queste generazioni, ingloba la protesta e dà significato alle strade, fatta per la comunità è un potente mezzo di comunicazione totalmente nuovo per la società e per i piccoli borghi come la cittadina di Airola”, dichiarano Tirino e Ceccarelli.

 

Il festival è in buona parte autofinanziato dall’associazione, che si occupa in prima persona dell’accoglienza, del vitto e dell’alloggio degli artisti, senza fondi regionali, statali o europei. L’associazione può infatti contare solo su un piccolo contributo del Comune di Airola e sul supporto degli imprenditori e delle attività locali, in particolare su alcuni ristoratori che offrono il meglio della cucina tipica campana agli artisti internazionali, protagonisti, nel corso delle varie edizioni, della trasformazione di Airola in un vero e proprio museo a cielo aperto.

 

L’associazione sannita, oltre che nell’organizzazione del Festival, è attiva anche in azioni di impegno sociale: si è, infatti, concluso da poco il progetto che ogni anno vede protagonisti i giovani detenuti dell’ Istituto Penitenziario Minorile di Airola nella realizzazione di opere di street art. A breve i lavori dei giovani ospiti dell’IPM saranno esposti in una mostra.

 

Infine, In Wall We Trust sta lavorando all’uscita del sito ufficiale, con contenuti e documentazione sulle otto edizioni, e spazi per le attività che ogni anno contribuiscono alla realizzazione dell’evento. “Il prossimo obiettivo è la mappatura completa dei muri che sono stati realizzati su tutto il territorio sannita con l’individuazione dei punti di maggiore interesse, e l’inclusione delle attività promotrici: con questa iniziativa vogliamo contribuire alla crescita di un turismo alternativo volto a favorire la cultura e rendere il nostro territorio una unicità a livello campano e nazionale”, concludono i fondatori di un evento ormai consolidato nel panorama della street art italiana e internazionale.

 

 

 

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