80° compleanno del parroco, Don Salvatore Frendo

CASERTA. IL VESCOVO DELLA DIOCESI, S. ECC. MONS. GIOVANNI D’ALISE, HA PRESIEDUTO LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA NELLA CHIESA DI S. SEBASTIANO MARTIRE

CASERTA. IL VESCOVO DELLA DIOCESI, S. ECC. MONS. GIOVANNI D’ALISE, HA PRESIEDUTO LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA NELLA CHIESA DI S. SEBASTIANO MARTIRE, IN OCCASIONE DELLA RICORRENZA DELL’80° COMPLEANNO DEL PARROCO, DON SALVATORE FRENDO.

 di Paolo Pozzuoli

Momenti bellissimi, momenti intensi, momenti emozionanti vissuti con don Salvatore Frendo, parroco di S. Sebastiano Martire, nella ricorrenza del suo 80° compleanno. E quanti ricordi – che non vanno confusi con il bilancio di quanto operato nel corso della vita terrena – affiorati da un sottile velo di malinconia, impalpabile e discreta compagna di viaggio.  Don Salvatore Frendo è il protagonista umile e discreto di una storia mirabile che – deo gratias – non si esaurisce con le celebrazioni eucaristiche concelebrate dal medesimo parroco, don Elio Catarcio, don Franco Galeone, don Stanislao, i diaconi Elpidio Pellino e Luigi Tamburro, un eccellente quartetto composto dall’organista Ilaria Vernoni, dalla violinista Cecilia D’Iorio, dalla soprano Maria Teresa Palumbo e dal maestro Armando Valentino portentoso solista del San Carlo, e presiedute dal Pastore della diocesi di Caserta, S. Ecc. mons. Giovanni D’Alise, nell’arco di una settimana (occasione dell’80° compleanno la prima, congedo da parroco l’altra), ma continua e va quotidianamente aggiornata. Un sentito e rispettoso affetto filiale la nostra gratitudine per il privilegio di averlo conosciuto. Don Salvatore un campione di semplicità, di genuinità, di bontà, di umanità, di generosità, di misericordia. 43 anni fa giunse via mare, qui a Caserta, dall’incantevole isola di Malta per annunciare il vangelo. Il suo, quale “Fidei donum”, doveva essere un servizio temporaneo. Ma, accolto con affetto dai fedeli, vi è rimasto compiendo il servizio sacerdotale, un servizio tale che “ha fatto scattare qualcosa di importante fra Caserta e don Salvatore”. È quanto ha evidenziato mons. D’Alise nel corso dell’omelia. Un’omelia particolarmente bella, profonda, intensa, con tante sottolineature, altrettante riflessioni e speciali riferimenti e “ringraziamenti a don Salvatore per il suo impegno nella parrocchia e soprattutto al Signore per avercelo donato”. “Sono qui di domenica e rappresento tutto il presbiterio” – ha continuato e concluso Sua Eccellenza – “perché vorrei vivere con voi un’eucaristia solennissima, perché don Salvatore ricordi la prima eucaristia celebrata 54 anni fa a Malta e ringraziare Dio con lui e tutta la comunità”. Quindi, riflettendo e riportandosi al Vangelo, ha parlato della risurrezione che “dà un senso nuovo perché è un salto enorme in avanti oltre l’orizzonte della vita umana che si apre nell’orizzonte stesso di Dio; non avrebbe senso il cristianesimo senza la risurrezione di Gesù ed è importante per la storia di don Salvatore, spinto a dare la sua adesione a Cristo Gesù; è la storia di don Salvatore che ha seguito Gesù; la prima cosa è essere chiamati nel porto di Dio; Gesù gliel’ha chiesto ed egli ha detto ‘eccomi’; ma non finisce qui l’esperienza cristiana: c’è una continuazione con Pietro; un dialogo bellissimo che è la continuazione della chiesa ed è … quanto Gesù chiede a ciascuno di noi: mi ami tu? vuoi fare un salto ed essere all’altezza di Cristo? ‘seguimi’ è la vita di ogni sacerdote quando dice ‘eccomi’ e non sa quello che chiede Gesù; comincia la radicalità dell’amore: mi ami? e, alla fine, la domanda a se stesso: ‘sono riuscito ad alzarmi e a seguire Dio?’; sono queste le esperienze fatte da don Salvatore che vanno coniugate con l’impennata d’amore, l’amore dono; 80 gli anni di don Salvatore, 27 la gioia per aver avuto don Salvatore con voi; vi ha coccolato e l’avete coccolato; e questa Chiesa dovrebbe parlarne; voglio ringraziarlo per le catechesi che ci ha fatti avvicinare a questa Caserta che ringrazia don Salvatore e don Salvatore deve ringraziare Caserta; ancora tanti, tanti anni sempre da sacerdote e da innamorato di Cristo”. Il diacono Luigi Tamburro, a nome anche di don Elio Catarcio, del Consiglio parrocchiale, del Coro e dei collaboratori dell’Associazione di S. Vincenzo de’ Paoli, nel formulare ‘a don Salvatore gli auguri più belli per il suo compleanno’, ha ringraziato “il Signore per il dono della sua presenza in mezzo a noi e la Vergine Maria Immacolata per la sua dedizione entusiasta, unica e appassionata alla Chiesa di S. Sebastiano Martire”, ha evidenziato “l’insegnamento di don Salvatore finalizzato a realizzare il profondo mistero di giustizia della creatura verso il Creatore”, e poi la preghiera al Signore perché possa “illuminare don Salvatore con la Sua luce, assisterlo con la Sua grazia e sostenerlo con la Sua forza”. Infine il ‘grazie’ di don Salvatore all’Eccellenza reverendissima ed ai carissimi fedeli: “sono nato a Malta nel 1936: Dio mi ha fatto raggiungere l’età di 80 anni; una bella età, un dono di Dio; sono contento del tempo che Dio mi ha donato e credo di avere qualche rimpianto: non aver impiegato tutto il tempo per il bene; voglio ringraziare i miei genitori, Giovanna e Carmelo, che mi hanno insegnato con il loro esempio, i valori civili e cristiani, mi hanno incoraggiato nella vita del sacerdozio, come domenicano prima e come secolare poi; voglio ringraziare Dio per il dono del sacerdozio: sono da 56 anni sacerdote, 13 come domenicano e 43 come secolare nella chiesa di Dio che è in Caserta, accolto con affetto da tutti voi; in questi 56 anni ho avuto la gioia di avere annunciato il vangelo, di aver compiuto opere di misericordia, spirituale e corporale, 15 anni a S. Anna e 28 anni a S. Sebastiano; per tutti questi motivi ringrazio Dio che si è servito di me a lavorare nel suo regno, e ringrazio tutti voi che mi avete accompagnato con la stima, l’affetto, la preghiera. Grazie! Vi porto tutti nella memoria e nel cuore”.

Paolo Pozzuoli

 

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