A CASERTA LA PRIMA GARA DI MANTRAILING SPORTIVO: CANI MOLECOLARI ALLA RICERCA DI DISPERSI

Si è svolta a Caserta, la prima gara di Mantrailing Sportivo Opes Cinofilia – Circuito Campania, sotto la supervisione del giudice nazionale Opes Giuseppe Brini. La manifestazione – che ha avuto luogo in via dei Cotonieri a Vaccheria – è stata organizzata dall’assessorato alla Protezione Civile retto da Massimiliano Marzo e dal gruppo comunale dei volontari guidato da Francesco Brancaccio in collaborazione con il centro cinofilo Happy Dog Park di cui è referente Lucia Daniele e la Pro Loco del Real Sito di San Leucio. La gara ha riguardato la ricerca di un disperso con l’impiego di cani molecolari. 

“Uno degli obiettivi prioritari, per quanto mi riguarda, è quello di creare una perfetta osmosi tra associazioni, volontari e istituzioni affinché uniti possiamo fornire risposte immediate alla cittadinanza – dichiara l’assessore Massimiliano Marzo – L’iniziativa di oggi, che abbiamo voluto fortemente organizzare a Vaccheria, dimostra innanzitutto che esiste una concreta e fattiva collaborazione tra i vari soggetti coinvolti e al contempo che le frazioni sono il cuore pulsante della città di Caserta”.

“Da quando è iniziato il nuovo percorso della Protezione Civile di Caserta abbiamo puntato molto sulle esercitazioni – ha affermato il coordinatore del gruppo comunale dei volontari, Francesco Brancaccio – In sinergia con l’amministrazione comunale del sindaco Carlo Marino abbiamo fin da subito deciso di fare della prevenzione il cardine della nostra azione”.

Che cos’è il Mantrailing? Il Mantrailing è una disciplina cinofila applicabile al settore della protezione civile e delle forze dell’ordine nella ricerca di persone scomparse o delle indagini forensi come ad esempio la ricostruzione di scene del crimine, stupri, rapine, furti con scasso, danneggiamenti, crimini ambientali. I cani da mantrailing, legati ad un lungo guinzaglio, seguono il percorso effettuato da una persona attraverso la traccia olfattiva anche dopo 24/48 ore e anche oltre fino a un massimo di 13/15 giorni dalla scomparsa. Il cane da mantrailing ricerca esclusivamente una specifica persona della quale gli deve essere fornito un “testimone d’odore”, non seguono il calpestio, bensì la traccia lasciata dalla decomposizione/decadimento cellulare della persona da ricercare, traccia che ci rende unici come un’impronta digitale. Il lavoro inizia con la presentazione di un input olfattivo (un oggetto, un indumento, un campione biologico) contenente l’odore target da ricercare, ma vi sono anche casi (soprattutto in ambito di indagini forensi) in cui il cane parte da un’area specifica detta “generica” senza l’utilizzo di un input olfattivo (da un’auto, dal luogo dove si è consumato il crimine, ecc) oppure utilizzando un oggetto preciso come input.

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