A QUATTRO MESI DALLA SCOMPARSA, RITROVATO, IN UN CANALE DELLA PERIFERIA DI BRESCIA, IL CORPO DELL’EX GUARDIA GIURATA CASERTANA, VINCENZO ROMANO

di Daniele Palazzo

 

CASERTA-Ritrovato, nel tardo pomeriggio di ieri, il corpo dell’ex Guardia Giurata casertana Vincenzo Romano, del quale non si avevano più notizie dal lontano 8 aprile. L’uomo, del cui caso si erano occupati, invano, anche i curatori della fortunata trasmissione RAI “Chi l’ha Visto?”, il 7 aprile scorso, non si era presentato presso il dormitorio “San Vincenzo”, di Via Gabriele De Rosa, in località Castello, di Brescia, dove alloggiava. La macabra scoperta, ad opera di una famiglia del luogo, in un boschetto non lontano alla “Multisala Oz”, insistente nel quartiere Fornaci. Ad alcuni componenti del nucleo familiare stesso, che, dopo i volenti nubifragi dei giorni scorsi, procedevano a lavori di sistemazione e pulizia della loro cascina, è saltata subito agli occhi una giacca a vento, appesa  al ramo di un albero. Curiosità mista a timore, si sono avvicinati con opportuna e comprensibile cautela all’albero tra i cui rami era impigliato l’indumento stesso, rinvenendo il corpo in avanzato stato di decomposizione, di un uomo, poi rivelatosi essere quello del 49enne Vincenzo Romano, di cui non si avevano più notizie dallo scorso 8 aprile, quando l’interessato aveva chiamato, tramite il suo cellulare, un suo parente casertano. Da allora il buio assoluto, purtroppo, diradato dalla brutta notizia di ieri pomeriggio. Romano aveva lasciato nel dormitorio che lo ospitava il caricabatteria del suo cellulare, alcuni effetti personali e, perfino, i farmaci che gli servivano per la cura dello stato di forte depressione che, dopo la separazione dalla moglie e la conseguente perdita del lavoro, ne minava lo stato di salute. Questi i particolari che hanno spinto gli inquirenti lombardi e la sua parentela stretta, ad ipotizzare, per il 49enne casertano, un gesto estremo. Vincenzo Romano, ex Guardia Giurata, si era trasferito nel capoluogo lombardo circa 15 anni fa. Lo avevano seguito la moglie e il figlio, oggi 20enne. Poi la separazione dalla moglie e da quell’unico figlio, che aveva deciso di andare a vivere con la madre, la perdita del lavoro e le brutture di un forte forma di malanno psichico che lo avevano condotto nel tunnel della depressione. Ieri pomeriggio, dopo ben quattro mesi di silenzio e tragica attesa, la triste conclusione della vicenda di un uomo che non chiedeva altro se non di vivere il resto della sua esistenza terrena in pace e serenità. Purtroppo, per lui, la vita, il destino e gli uomini hanno voluto diversamente. E, lui, uomo sensibile e fragile nel carattere, non ha retto, piombando in un vortice di negatività e pensieri fissi, che, alla fune, non gli ha dato scampo.

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