“Baciami ancora” – Muccino racconta il volto esteriore dell’oggi, della famiglia ampiamente intesa e della dinamica amorosa

Baciami ancora è un film uscito nelle sale cinematografiche molti anni fa, ma personalmente ho avuto l’occasione di vederlo solo pochi giorni fa, mi è piaciuto molto e perciò desidero raccontarvelo:

Carlo e Giulia si sono amati e odiati e traditi e ora, separati, condividono la figlia Sveva. Giulia ha un nuovo compagno, un attore, mentre Carlo ha tante donne e poco amore. Marco e la moglie hanno inseguito disperatamente il desiderio di un figlio e da quel fantasma si sono lasciati corrodere. Livia ha cresciuto Matteo da sola, Alberto ha perseguito l’indipendenza affettiva, Paolo è passato da una dipendenza ad un’altra. Il ritorno a Roma di Adriano, il padre di Matteo, dopo quasi dieci anni, li riunisce e li riporta alla fontana dei desideri, ma non c’è più acqua: o la si riempie o ci si schianta al suolo.
Dieci anni fa, L’Ultimo Bacio irrompeva sulla scena cinematografica italiana risollevandone le sorti al botteghino ma soprattutto proponendosi come uno specchio delle brame e dei tentennamenti dei trentenni, a cui la maturità pareva porre le sue richieste anzitempo; scomoda, insoddisfacente, liberticida. Il film movimentava le acque e, forse, le coscienze, con la sua macchina da presa mai ferma e il suo protagonista sempre in corsa, per non lasciarsi sfuggire questo, per riprendere quello, per battersi sul tempo prima e per recuperarlo poi.

Oggi Carlo è esaurito. È stressato, dice il film, ma forse anche svuotato come personaggio, sacrificato a un destino di contenitore della “storia di tutte le storie d’amore”, come recita la tag-line di promozione di Baciami Ancora. Ciò non significa che Muccino non racconti quello che conosce, al contrario: fedele alla rappresentazione di un milieu borghese, pacificato con se stesso e consapevole, non cerca l’eccezionale ma racconta la norma con un’eccezionalità di tono, non solo vocale. Perché allora non plaudire a chi ci dice come siamo e ci mette addirittura su uno schermo per dirci quanto siamo normali nelle nostre stranezze, quanto buffi e disperati, e quanto ogni errore è riparabile, se lo vogliamo veramente, perché tutto è possibile? Perché non è vero, cioè non lo è qui. Nel film di Muccino non c’è vera libertà di scelta, si corre e si suda sul tragitto senza sbocco di un tapis roulant e il battito cardiaco accelera sì, ma per claustrofobia. Baciami Ancora è cinema del ritorno, del falso movimento, che va benissimo finché non si spaccia per cinema della possibilità o della verità.
Dell’oggi, della famiglia ampiamente intesa, della dinamica amorosa, Muccino racconta il volto esteriore, ne istoria e colora magistralmente la facciata, non si appella agli scherzi del destino o del caso, come farebbe magari un copione corale francese, nemmeno nella vicenda di Favino, apparentemente la più coraggiosa; non solleva le lenzuola (sono già stese, come sipari innocenti sul terrazzo di Come te nessuno mai), non ci dice i gesti privati, precisi, individuali, del dolore e della sorpresa; ha tutti gli strumenti per fare il cinema ma non guarda attraverso il suo filtro.

Baciami ancora è un film del 2010 scritto e diretto da Gabriele Muccino.

Il film, sequel de L’ultimo bacio, è uscito nelle sale cinematografiche il 29 gennaio 2010. Nel weekend di apertura il film ha incassato 3.119.351 euro. In totale ha incassato oltre 9 milioni di euro.

 Carlo e Giulia stanno per concludere il loro divorzio; lei, che ha in affidamento la piccola Sveva, convive da tre anni con Simone, mentre Carlo ha una relazione con la venticinquenne Anna. Paolo, depresso e dipendente dagli psicofarmaci, ha iniziato una relazione con Livia, la moglie di Adriano, di ritorno dopo aver scontato una lunga condanna per aver tentato di importare un carico di cocaina dalla Colombia.

Marco, in apparenza felicemente sposato con Veronica, nasconde in realtà una profonda crisi aggravata dalla vana attesa di un figlio. Alberto, tornato dal goliardico viaggio con gli amici alla fine del primo film, cova ancora la voglia di evadere dalla routine che li sta schiacciando tutti. La situazione è destinata ad esplodere per tutti i protagonisti. Carlo, nonostante i continui reciproci tradimenti, non ha mai dimenticato Giulia: li riavvicinerà un malore in ufficio, a causa del quale Carlo crederà di avere un male incurabile, in realtà dovuto ad una ciste congenita al cervello.

Un momento di vera passione avrà come conseguenza una nuova gravidanza e Anna, riconoscendo che i due si amano ancora, si farà da parte. Marco, irritato dalle continue uscite serali di Veronica con le amiche mentre lui fa tardi in ufficio, le chiede di essere onesta con lui e di non tradirlo. La donna inizia però una relazione con il giovane artista Lorenzo. Marco, disperato di fronte alla decisione di Veronica di andarsene di casa, viene trattenuto dagli amici dal fare uno sproposito e comincia a chiedersi dove possa aver sbagliato: accetta di tornare dall’analista e di sottoporsi ai controlli sulla fertilità che aveva sempre rifiutato.

Veronica scoprirà di essere incinta di Lorenzo, ma di fronte alla reazione immatura del giovane che non vuole legami, tornerà in lacrime da Marco chiedendogli di perdonarla. I due accoglieranno il bambino come quel figlio che non avevano potuto avere insieme. Adriano, senza un lavoro, si è stabilito temporaneamente da Carlo e ha preso in gestione il negozio di Paolo, lieto di liberarsi dell’odiato negozio di immagini sacre.

Livia vorrebbe che il figlio non conoscesse neppure il padre, ma poi gli permette di incontrarlo; successivamente è proprio Matteo stesso a voler conoscere il padre anche se l’inizio tra i due non è idilliaco. Livia vorrebbe essere felice con Paolo ma ha paura dei suoi continui cambi d’umore e della sua dipendenza dai farmaci, tanto da non permettergli mai di dormire da lei. Paolo, caduto in una crisi senza scampo, giocherà alla roulette russa con la pistola del padre finché non indovinerà tragicamente il colpo. Tutti gli amici si ritroveranno all’obitorio. Nel frattempo Adriano conosce casualmente Adele, madre di due figli ed abbandonata dal marito, che aveva una doppia famiglia, i due si frequentano, all’inizio per far conoscere i figli tra di loro, poi, quando Adriano rivelerà alla donna il suo passato, i due inizieranno una relazione, anche il rapporto con il figlio migliora. Dopo la morte di Paolo, Alberto decide di partire di nuovo per il Brasile, si licenzia dal lavoro e parte con i pochi soldi della liquidazione. Giulia, dopo la scoperta della gravidanza sembra decisa a rimanere con Simone ma le sue illusioni cadono quando si rende conto che Sveva potrebbe dire a Carlo che lei è incinta. Per risolvere la cosa Giulia si reca da Carlo e gli comunica il suo stato, lui tenta in tutti i modi di persuaderla a tornare con lui ma la donna sembra decisa a rimanere lontana. È Anna a questo punto ad andarsene consigliando ai due di pensarci molto bene prima di divorziare, in quanto l’amore tra i due non solo non è mai svanito ma è evidente. Giulia allora decide di lasciare Simone e tornare con Carlo. Il film si conclude con i parti di Veronica e Giulia, Livia che nota che il figlio ha scritto papá sul comodino della camera matrimoniale dal lato del letto in cui lei non dorme, Adriano che corre felice con Matteo, Adele ed i due figli di Adele ed infine Alberto che, zaino in spalla, arriva ad una spiaggia del Brasile.

 

 

Riconoscimenti

 

Distribuzione: Medusa
Produzione: Italia
Anno produzione: 2010
Durata: 130 minuti
Uscita in Italia: venerdì 29 gennaio 2010
Incassi Baciami ancora

Primo Weekend Italia: € 3.119.000

Incasso Totale* Italia: € 9.134.000

Consigliato no!

Giorgio Pasotti

Giorgio Pasotti

Adriano

Marco Cocci

Marco Cocci

Alberto

Daniela Piazza

Daniela Piazza

Veronica

Primo Reggiani

Primo Reggiani

Lorenzo

Alexia Murray

Alexia Murray

L’urologa
Filmmakers

 

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