Brexit, il Regno Unito esce dall’Ue: il live

Vince il Leave: il Regno Unito dice addio a Bruxelles. Cameron lascia. I mercati crollano. Sterlina ai minimi. Farage festeggia: «È l'Independence Day»

I cittadini britannici hanno deciso: il Regno Unito deve uscire dall’Unione europea. I sondaggi della vigilia sono stati sorprendentemente smentiti, con il voto verso il Leave molto più diffuso del previsto.
Le grandi città non sono bastate a frenare l’ondata antieuropeista e l’Ue si è svegliata con un membro in meno (e molti sogni in via di sgretolamento).
CAMERON RASSEGNA LE DIMISSIONI. Non appena i risultati del referendum si sono stabilizzati, verso le cinque della mattina, le prime conseguenze della Brexit hanno iniziato a manifestarsi: le Borse asiatiche hanno chiuso in fortissima perdita, mentre la sterlina crolla e va ai minimi del 1985. Le piazze europee aprono con un crollo, con moltissimi listini che non riescono a fare prezzo.
Mentre il mondo osserva con timore, allibito, alla certificazione della deriva nazionalistica europea, David Cameron ha annunciato le dimissioni: «Il Regno Unito ha bisogno di una nuova leadership».

 

Gli unici a festeggiare sono Nigel Farage, leader del partito indipendentista Ukip («Questo è l’Independence Day. Ora possiamo osare sognare») e Boris Johnson. L’ex sindaco di Londra è ora dato come favorito per la successione a Downing Street.
INSTANT POLL CLAMOROSAMENTE SBAGLIATI. Alla chiusura dei seggi non ci sono stati exit poll. YouGov aveva curato un instant poll, cioè un sondaggio lampo, secondo cui il Remain si sarebbe attestestat al 52% e il Leave al 48%. Previsione rivelatasi clamorosamente sbagliata.

 

Londra e la Scozia non sono riuscite a compensare la valanga dell’Inghilterra profonda, ma anche del Galles. Forse un ruolo lo ha giocato anche il maltempo, con l’impatto che la pioggia torrenziale di ieri ha avuto sull’affluenza alle urne nella capitale.
IL LEAVE VINCE CON IL 51,9%. Alla fine del conteggio delle schede, il Leave aveva ottenuto il 51,9% dei voti e il Remain il 48,1%. Per la Brexit hanno votato 17.410.742 elettori, mentre per restare nell’Ue i voti sono stati 16.141.241. L’affluenza al referendum è stata fissata al 72,2%.

 

10.55 – IL MEF: EFFETTI LIMITATI SULL’ECONOMIA ITALIANA. «L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea avrà effetti comunque limitati sull’economia reale italiana. La solidità dei fondamentali delle imprese tornerà presto a prevalere sulla volatilità dei mercati finanziari». Così il Mef in una nota dopo la riunione, presieduta dal ministro Pier Carlo Padoan, del comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria.

 

10.40 – TRUMP: «GRANDE NOTIZIA». «È una grande notizia» che i britannici si siano «ripresi il loro Paese». Lo ha detto il candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump, oggi in Scozia per inaugurare il suo ‘Trump Turnberry’, esclusivo resort e golf club nella localita’ di Ayrshire.

 

10.26 – TELEFONATA MERKEL-RENZI. Telefonata tra la cancelliera tedesca Angela Merkel ed il premier Matteo Renzi dopo il voto su Brexit. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi.

 

10.20 – EUROPA A PICCO. BANCHE GRECHE A -30%. Vanno tutte a picco le Borse europee. L’indice Euro Stoxx cede il 9,1%, con crolli che vanno dal -11,7% di Milano all’8,9% di Parigi, passando per il 7,2% di Francoforte e l’11,5% di Madrid. Londra perde il 5,1% tra sospensioni a raffica. Ad Atene l’indice Bs Ase perde il 14%. Tra i 600 titoli a maggior capitalizzazione del Vecchio Continente, vengono letteralmente scaricate le banche greche, con Eurobank Ergasi e Alpha Bank in calo del 30%.

 

10.13 – TELEFONATA HOLLANDE-MERKEL. Il presidente francese, Francois Hollande, si è intrattenuto per «circa venti minuti» al telefono con la cancelliera tedesca, Angela Merkel. A quanto si apprende, è stata una conversazione «molto intensa» in seguito alla decisione dei britannici di lasciare l’Unione europea. Hollande ha sentito anche il presidente del consiglio dell’Ue, Donald Tusk. Attualmente è impegnato in una riunione di crisi all’Eliseo al termine della quale dovrebbe rivolgersi ai francesi.

 

10.10 – MADRID AFFONDA.  La Borsa di Madrid affonda. La piazza spagnola soffre l’effetto Brexit e l’indice Ibex 35 va giù dell’11% a 9.560,08 punti.

 

10.05 – MILANO CROLLA CON LE BANCHE: -11%. In Piazza Affari stanno facendo faticosamente prezzo quasi tutti i titoli e l’indice Ftse Mib cede l’11%. Nelle ultime cinque sedute la Borsa di Milano ha guadagnato quasi il 10%, ma ora è un bagno di sangue senza precedenti: Mediolanum, Bper, Mps, Bpm e Banco popolare – congelate in asta di volatilità – segnano perdite teoriche superiori al 20%, con Intesa che agli scambi normali cede il 19% a 1,8 euro. Tra gli altri titoli Telecom perde il 14%, Mediaset, Generali a Fca segnano cali a due cifre.

 

9.48 – RENZI: «CAMBIARE L’UE, MA È IL NOSTRO FUTURO». «Dobbiamo cambiarla per renderla più umana e più giusta. Ma l’Europa è la nostra casa, è il nostro futuro». Così il premier Matteo Renzi, su Twitter, dopo la vittoria del ‘Leave’ al referendum in Gran Bretagna.

 

Dobbiamo cambiarla per renderla più umana e più giusta. Ma l’Europa è la nostra casa, è il nostro futuro.

 9.44 – GENTILONI: «UK RESTA NOSTRA ALLEATA». «L’Italia, come tutti sanno, avrebbe di gran lunga preferito un esito diverso, rispetta la decisione. Ma uscire significa uscire. Certamente la Gran Bretagna resterà nostra amica e alleata nella Nato ma la decisione di uscire dall’Ue è stata presa e ad essa bisogna dare seguito». Così il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, commentando alla Farnesina l’esito del referendum sulla Brexit.

9.40 – CAMERON: «NESSUN CAMBIAMENTO IMMEDIATO PER I CITTADINI».«Non ci saranno cambiamenti immediati per i cittadini dell’Unione europea che vivono in Gran Bretagna e per i britannici che vivono in altri Paesi dell’Unione europea», ha affermato il premier britannico David Cameron nella sua prima dichiarazione dopo il voto sulla Brexit.

9.36 – UE: RIUNIONE STRAORDINARIA IL 28. Il Parlamento europeo si riunirà per una sessione straordinaria sulla Brexit martedì prossimo. Questa, a quanto si è appreso, la decisione maturata dalla conferenza dei presidenti dei gruppi politici ancora in corso. Il Pe chiederà a Londra di formalizzare la richiesta di uscita dall’Ue e l’applicazione dell’articolo 50.

+++ FLASH: CAMERON SI DIMETTE: NUOVO PREMIER GUIDERÀ L’USCITA DALL’UE +++

9.15 – BORSA DI LONDRA: -8%. La Borsa di Londra crolla. L’indice Ftse 100 a poche battute dall’avvio cede l’8%.

9.13 – IL LEADER LABURISTA CORBYN: «NON LASCIO». Il leader dei laburisti Jeremy Corbyn, sostenitore del Remain, ha affermato che non si dimetterà a causa dei risultati del referendum che sanciscono la vittoria del ‘Leave’.

9.09 – PIAZZA AFFARI SOSPESA. Tutti i titoli principali di Piazza Affari non riescono a fare prezzo in avvio e sono stati posti in asta di volatilità: l’indice Ftse Mib (-0,1%) di fatto non può essere indicativo.

9.00 – SPREAD SCENDE SOTTO I 170  PUNTI. Brusche oscillazioni degli spread dopo l’ufficializzazione della Brexit. Il differenziale tra Btp e Bund è schizzato fino a 191 punti base per poi ripiegare sotto quota 170 a 165 punti. Il divario tra i decennali di Spagna e Germania ha sfiorato i 200 punti base e ora si è ridotto a 173 punti.

8.59 –  TUSK: «MOMENTO DRAMMATICO». «Non nascondo che volevamo un risultato diverso. Sono pienamente cosciente di quanto grave e anche drammatico sia questo momento politicamente. Non c’è modo di prevedere tutte le conseguenze politiche». Così il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk. Che ha aggiunto: «L’Unione europea è preparata anche per questo scenario negativo e tutte le procedure per il ritiro del Regno Unito dalla Ue sono chiare e scritte nei Trattati».

8.40 – SI ALLONTANA LA STRETTA FED. Un aumento dei tassi di interesse da parte della Fed si allontana con la vittoria del Leave al referendum sulla Brexit. Ci sarebbe solo il 2,5% di possibilità di una stretta a luglio, con alcuni analisti che prevedono che la Fed non alzerà il costo del denaro fino al 2017.

8.37 – SCHÄUBLE: «L’EUROPA RIMANGA UNITA». «L’Europa dovrà adesso rimanere unita, insieme dobbiamo tirare fuori il meglio dalla decisione dei nostri amici britannici». Lo ha detto il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble a Berlino, commentando la vittoria della Brexit.
«Rispettiamo il risultato», ha aggiunto, «anche se mi ero augurato un altro esito». Il ministro ha poi detto di essere costantemente in contatto con i colleghi del G7 e che il procedimento per l’uscita dall’Ue è regolato in maniera chiara e verrà utilizzato: «Questo crea affidabilità», ha concluso.

8.35 – IRLANDA DEL NORD PER IL REMAIN. Oltre a quelle sull’Inghilterra, il sito della Bbc ha fornito le percentuali dei risultati del referendum sulla Brexit anche delle altre tre ‘nazioni’ che compongono il Regno Unito. In Irlanda del Nord il Remain ha vinto con il 55,8% a fronte di un 44,2% attribuito al Leave. In Scozia il no alla Brexit ha prevalso col 62,0% mentre per l’uscita dall’Ue ha votato il 38,0% degli elettori. In Galles il Leave ha ottenuto il 52,5% battendo il Remain, fermatosi al 47.5%

8.32 – FARAGE: «VITTORIA DELLA GENTE COMUNE». Nigel Farage afferma che al referendum sulla Brexit c’è stata «la vittoria della gente comune contro le grandi banche, il grande business e i grandi politici». E aggiunge: «L’Unione europea sta morendo e altri Paesi potrebbero seguire l’esempio della Gran Bretagna».

8.27 – CROLLANO I FUTURES. MILANO VERSO IL -9%. Pesanti cali per i futures sull’avvio delle Borse europee: secondo il circuito Bloomberg i contratti sulla partenza di Parigi sono ribasso fino all’11%, quelli su Francoforte cedono il 10% mentre Londra segna un calo previsto che ondeggia attorno all’8%. La maggioranza degli operatori – in un clima eccezionalmente volatile – vede per Milano un avvio in perdita attorno al 9%, con punte anche a due cifre

8.23 – BANK OF ENGLAND: PRONTI PIANI DI EMERGENZA. Dopo il voto per la Brexit la Bank of England afferma di aver assunto «estensivi piani di emergenza» e afferma di lavorare a stretto contatto con il ministero del Tesoro, le altre autorità del Regno Unito e le banche centrali estere.
«La Bank of England sta monitorando attentamente gli sviluppi», afferma l’istituto centrale britannico in una nota. «Ha intrapreso estensivi piani di emergenza e sta lavorando strettamente con il Tesoro di Sua Maestà, le altre autorità domestiche e le banche centrali estere. La Bank of England intraprenderà tutte le azioni necessarie per assumersi appieno le proprie responsabilità sulla stabilità monetaria e finanziaria».

8.20 – SPREAD A 185 PUNTI BASE. Tempesta sugli spread dopo la Brexit. Il differenziale tra Btp e Bund si è ampliato a 185 punti base in pochi minuti dai 130 della chiusura di giovedì, con il tasso del 10 anni italiano in rialzo all’1,7%. Il tasso del Bund è piombato fino al minimo record di -0,17% per poi risalire a -0,15%. Il divario Bonos/Bund balza a 190 punti base.

8.15 – PREMIER BELGA: «SUBITO SUMMIT SENZA LONDRA». Convocare al più presto un ‘conclave’ senza la Gran Bretagna: questo l’invito-appello lanciato ai suoi colleghi questa mattina dal premier belga Charles Michel. La riunione dovrebbe servire a dare una risposta alla Brexit e indicazioni sul futuro Ue. Secondo Michel il ‘conclave’ tra i leader Ue, ma senza Cameron, si dovrebbe svolgere a luglio con l’obiettivo di «definire al più alto livello gli orientamenti politici sul futuro dell’Europa». In particolare, bisognerà individuare come procedere sulla strada del completamento del mercato unico e dell’unione monetaria, nonchè ad approfondire la cooperazione in materia di sicurezza. Si tratta, ha sottolineato Michel, di trasformare un «momento difficile in una opportunità». Il voto per la Brexit è uno «schiaffo» all’Europa, ha detto ancora il premier belga, «ma non per questo bisogna cedere al panico. La costruzione dell’Ue è stato il più bel sogno del Ventunesimo secolo, bisogna costruirne un altro.

8.10 – A BRUXELLES RIUNIONI DI EMERGENZA. Prima la riunione della conferenza dei presidenti dei gruppi politici al Parlamento europeo poi un ‘summit’ tra i presidenti della Commissione, Jean Claude Juncker, del Consiglio, Donald Tusk, del Pe Martin Schulz e della presidenza di turno olandese dell’Ue Mark Rutte: questa la sequenza di incontri con cui stamane le istituzioni europee metteranno a punto la prima risposta ufficiale da dare alla Brexit. A Lussemburgo, per il primo pomeriggio, è poi prevista la riunione del Consiglio affari generali.

8.07 – L’ATTESA DELLA BCE. La Bce alla finestra: non ha ancora deciso se e quando convocare una conference call del consiglio per discutere eventuali reazioni alla Brexit. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti.

8.00 – HOLLANDE CONVOCA RIUNIONE. Il presidente François Hollande ha convocato una riunione alle 9 all’Eliseo, con il premier Manuel Valls e i principali ministri del governo dopo il voto sulla Brexit.

7.59 – L’ORO GUADAGNA IL 6%. Dopo il crollo della sterlina ai minimi storici, l’oro, uno dei beni rifugio per eccellenza, guadagna circa il 6% a 1.330,89 dollari l’oncia rimanendo poco sotto i massimi toccati subito dopo l’annuncio dei risultati del referendum britannico che ha visto l’addio di Londra a Bruxelles.

07.40 – PPE: NEGOZIATI D’USCITA ENTRO DUE ANNI. «Rispettiamo e deploriamo la decisione degli elettori britannici», che «provoca un danno maggiore a entrambe le parti, ma in prima battuta alla Gran Bretagna», per questo «non ci può essere nessun trattamento speciale per il Regno Unito» e quindi «i negoziati di uscita devono concludersi entro due anni». Così il leader del Ppe all’Europarlamento, il tedesco Manfred Weber, sottolineando che ora «l’Europa ha bisogno di un momento di riflessione, vogliamo un’Europa migliore e più intelligente».

07.34 – HOLLANDE CONVOCA UNA RIUNIONE ALL’ELISEO. Il presidente François Hollande ha convocato una riunione alle 9 all’Eliseo, con il premier Manuel Valls e i principali ministri del governo dopo il voto sulla Brexit.

 

  • La mappa del voto elaborata dal Guardian: in giallo i Remain.

 

07.31 – RINVIATA LA DIREZIONE PD. La direzione del Pd, prevista per questo pomeriggio, e’ stata rinviata probabilmente a venerdi’ della prossima settimana. Il rinvio, si apprende da fonti Pd, è collegato all’esito del referendum sulla Brexit.

07.29 –  SALVINI: GRAZIE UK, ORA TOCCA A NOI. «Evviva il coraggio dei liberi cittadini! Cuore, testa e orgoglio battono bugie, minacce e ricatti. Grazie Uk, ora tocca a noi. #Brexit». Così esulta su Twitter il leader della Lega, Matteo Salvini, per la vittoria del ‘Leave’ in Gran Bretagna.

 

 

Evviva il coraggio dei liberi cittadini!
Cuore, testa e orgoglio battono bugie, minacce e ricatti.
GRAZIE UK, ora tocca a noi.

07.18 – MARINE LE PEN: REFERENDUM ANCHE IN FRANCIA. «Vittoria della libertà! Come chiedo da anni ora serve lo stesso referendum in Francia e nei Paesi dell’Ue»: lo scrive la leader del Front National, Marine Le Pen, in un tweet pubblicato nel giorno del Brexit. Anche il numero 2 del Front National, Florian Philippot, ha twittato: «La libertà dei popoli finisce sempre per vincere. Bravo Regno Unito. Ora tocca a noi».

 

Victoire de la liberté ! Comme je le demande depuis des années, il faut maintenant le même référendum en France et dans les pays de l’UE MLP

07.12 – I SOCIALISTI FRANCESI: ORA RIFONDARE L’UE. «Lanciamo un appello: ora è il momento di una rifondazione, sia a livello dell’Ue che al livello dell’eurozona, i 27 devono lavorare insieme». Così la delegazione degli eurodeputati socialisti francesi in una nota, sottolineando che con la Brexit «la Gran Bretagna tornerà ad essere un’isola».

 07.08 – ANALISTI IG: LE BORSE UE APRIRANNO CON CALO 8,5%. ANCHE MILANO. «Le Borse europee sono destinate ad aprire con cali nell’ordine dell’8,5%, anche Milano». Lo afferma Vincenzo Longo analista di Ig sulla base delle indicazioni della piattaforma di trading. «Sulla base dei nostri indicatori Milano aprirà a 16.350 punti, che è il livello di giovedì scorso», segnala. «L’incertezza rimane altissima – afferma in generale sui mercati oggi -. Si apre la strada potenzialmente a una maggior debolezza dell’Unione Europea che può aprire i varchi all’uscita di altri paesi». Qual è il movimento più impressionante nella reazione dei mercati? gli viene chiesto. «Il crollo della sterlina, arrivata a perdere 11% nei confronti del dollaro – risponde -. Non è mai accaduto, sono movimenti che sul mercato valutario è difficile vedere nel corso dell’intera vita». (ANSA).

07.04 – OPERATORI USA: LIQUIDITA BANCHE CENTRALI SOTTO OSSERVAZIONE. Gli operatori borsistici Usa dopo il risultati del referendum sulla permanenza della Gran Bretagna nell’Ue, dove avrebbe prevalso il Leave, guardano all’azione della banche centrali per arginare la volatilita’ dei mercati che stimano superiore a quella della crisi di Lehman Brothers. Le banche centrali dovrebbero a breve intervenire per calmare i mercati: «Offriranno molta liquidità se necessario», afferma Tony Nangle, numero uno di Threadneedle per l’area Emea.

06.55 – IL VICE DELLA MERKEL: BRUTTO GIORNO PER L’EUROPA.«Maledizione, un brutto giorno per l’Europa». Lo ha twittato il vice cancelliere tedesco Sigmar Gabriel. È la prima reazione di un membro del governo tedesco alla vittoria della Brexit al referendum.

06.54 – FINANZA DI LONDRA: SCENARIO DI TERRORE SUI RENDIMENTI USA. Dopo la notte insonne ai terminali, in attesa del voto Uk un gestore italiano nella City, Mauro Ratto, head of Emerging Market Investment Management di Pioneer Investments, parla di mercati «molto pesanti». «Per il momento ancora niente di drammatico», racconta all’ANSA, «potrebbe esserci ulteriore volatilità a breve con l’apertura dei mercati europei». Sui rendimenti dei titoli di stato Usa Ratto parla poi di ‘uno scenario di terrore’: Il future sul decennale ‘è poco liquido – spiega anche -, nelle mani di pochi operatori hedge fund e asiatici, ma tratta all’1,5% e 25 basis point di differenza sono un’enormità di questi tempi’. A Londra i gestori Pioneer (gruppo Unicredit) hanno monitorato la situazione durante la notte, spiega Ratto, anche se ‘le posizioni sono state prese a inizio serata, l’esito del referendum si è capito abbastanza rapidamente’. «E’ un risultato ben al di là di quello che ci si poteva aspettare con 1 milione di voti di differenza – racconta -. E’ una situazione, storica si vive un po’ attoniti».»
«I mercati azionari sono chiaramente molto pesanti a partire dal future sul ‘Footsie’, con tutti i mercati asiatici al ribasso», riassume poi il capo dei mercati emergenti di Pioneer. «C’è un movimento molto forte sui cambi, la sterlina perde 10 punti percentuali rispetto al dollaro. Scendono tutte le valute dell’area euro periferico, lo sloty polacco, il fiorino ungherese di 4-5 punti. E’ un momento storico, non necessariamente positivo», afferma Ratto definendosi ‘europeista convinto». «E’ un segnale che sta accadendo qualcosa di storico e che avrà delle ripercussioni prolungate sul progetto europeo e sulle condizioni economiche sia di Londra e sia dell’economia globale», dice.

06.46 – WILDERS ESULTA, ORA REFERENDUM IN OLANDA. «Hurrah per i britannici. Ora è il nostro turno. È tempo per un referendum olandese»: così il leader degli euroscettici olandesi, Geert Wilders esulta su Twitter, prefigurando una Nexit dopo la Brexit. «Se diventerò primo ministro, ci sarà un referendum anche in Olanda per abbandonare l’Unione europea, lasciamo decidere il popolo olandese. Vogliamo essere responsabili per il nostro stesso paese, la nostra stessa moneta, le nostre stesse frontiere, e la nostra stessa politica migratoria», ora «è tempo per un nuovo inizio facendo affidamento alla nostra stessa forza e sovranità, anche in Olanda», per questo il Pvv «chiede un referendum sulla Nexit, un’uscita dell’Olanda dall’Ue’.

06.43 – TOKYO APPLICA IL CIRCUIT BREAKER. Le autorità di vigilanza della Borsa di Tokyo hanno deciso l’applicazione del ‘circuit breaker’, il dispositivo che inibisce le funzioni di immissione e modifica degli ordini, limitando i ribassi troppo elevati. Dopo la pausa pomeridiana, l’indice Nikkei era arrivato a perdere fino all’8,17%, lasciando sul terreno oltre 1.300 punti a quota 14.911,19.

06.42 – SEUL CONVOCA SEDUTA D’EMERGENZA.  Il governo della Corea del Sud ha convocato una seduta d’urgenza per esaminare gli effetti della Brexit: lo riferisce l’agenzia Yonhap. I mercati azionari accusano pesanti perdite (-4% la Borsa di Seul, mentre al Kosdaq è scattata il ‘circuit breaker’ per tamponare il tonfo), mentre il won è trattato a 1.155,65 contro il dollaro, in calo di 5,45.

06.36 – CROLLANO VALUTE, SALE IL BITCOIN.  Il Bitcoin sale con le proiezioni della Bcc di una vittoria del Leave al referendum sulla Brexit. La valuta virtuale sale del 5,1% a 656,85 dollari. Il Bitcoin potrebbe essere un nuovo bene rifugio, secondo alcuni analisti convinti che possa mettere al riparo dalla volatilila’ dei mercati.

06.30 –  CROLLA ANCHE IL PETROLIO. Il petrolio è in calo dopo il risultato del referendum sulla Brexit e cede oltre il 6% a 47 dollari per il barile Wti mentre il Brent cede poco meno (il 5,95%) a 47,88 dollari.

06.12 – CROLLA HONG KONG. La Borsa di Hong Kong crolla con la Brexit: l’indice Hang Seng brucia quasi 1.000 punti con un tonfo del 4,67%, scivolando intorno ai minimi a quota 19.894,12.

06.02 – LA STERLINA PERDE IL 10%. La sterlina perde il 10%. Ai minimi storici.

05.56 – TOKYO PERDE L’8%. Panico sui mercati di tutto il mondo: Tokyo perde l’8%.

05.45 IL REGNO UNITO FUORI DALL’UE. Tutte le principali emittenti televisiobe britanniche annunciano l’uscita del Regno Unito dall’Europa. Bbc: vince la Brexit, Gb fuori da Ue

05.34- TOKYO PERDE IL 5%. Continua il crollo della Borsa di Tokyo dopo l’apertura col segno più e il ritracciamento degli indici in seguito alle indicazioni mutevoli che arrivano dagli exit poll sul referendum della Brexit in Gran Bretagna: l’indice Nikkei perde circa il 5%.

05.24. FARAGE INOVA LE DIMISSIONI DI CAMERON. Se il Leave vince, il premier David Cameron si deve dimettere ‘immediatamente’, ha detto il leader dell’Ukip.

05.18 – STERLINA AI MINIMI DAL 1985. La sterlina è crolla sotto gli 1,35 dollari, segnando i minimi dal 1985. È il calo più forte di sempre per la valuta inglese.

05.02 – BORSA DI TOKYO A -3%, STERLINA AI MINIMI. Continua l’andamento altalenante alla Borsa di Tokyo dopo l’apertura col segno più e il ritracciamento degli indici in seguito alle indicazioni mutevoli che arrivano dagli exit poll sul referendum della Brexit in Gran Bretagna: alle 11,30 l’indice Nikkei perde il 3,05%, cedendo quasi 500 punti a quota 15.742,40. La sterlina si è deprezzata scendendo sui minimi in 6 anni al cambio con lo yen a quota 139,70.

04.59 – FARAGE: «ORA SOGNO, E’ L’INDIPENDENCE DAY». «Ora ho il coraggio di sognare che l’alba stia arrivando su un Regno Unito indipendente. Questo è l’Indipendence day». Così il leader dello Ukip, Nigel Farage.

 

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