Buon Giovedì

Già da ieri è iniziato il nuovo mese (GENNAIO) oltre che il nuovo anno 2020, per cui noi riprendiamo la nostra consuetudine di darvi il buongiorno con delle immagini particolari che segnaleremo giornalmente. Per il mese di Gennaio ho pensato alle “Madonne”, dipinti di meravigliose Madonne che riempiono di gioia il nostro cuore e rallegrano la nostra vista.

Iniziamo con la “Madonna della Seggiola” di Raffaello Sanzio.

Data di produzione: 1513-1514

Dimensioni: 71 x 71 cm

Dove si trova: Galleria Palatina, Firenze

Partiamo riassumendo brevemente la storia della trasmissione dell’opera: sentiamo parlare per la prima volta della “Madonna della Seggiola” nel Cinquecento, la quale si trova all’interno delle collezioni medicee. La sua piccola dimensione e il gran numero di dettagli presenti (e anche la complessità della scena) lasciano presupporre che si tratti di una commissione privata e di alto rango, e secondo degli studi approfonditi, il cliente probabilmente era Papa Leone X, che decise di inviare tale opera ai suoi parenti a Firenze. Da qui la troviamo a Firenze e successivamente, tra le locazioni degne di nota possiamo ricordare la camera da letto del Gran Principe Ferdinando, poi a Parigi a causa dei furti per mano di Napoleone tra il 1799 e il 1815, fino a giungere alla Galleria Palatina nel 1882.

I personaggi ritratti nell’opera sono la Vergine Maria, il Bambino e a destra il piccolo San Giovanni Battista. La madre di Gesù è seduta su una sedia (che tra l’altro è quella che dà il nome all’opera), mentre abbraccia suo figlio e a destra San Giovanni sta pregando verso Maria. La posizione della donna, leggermente inclinata all’indietro, lascia pensare che stia sollevando una delle gambe per dondolare suo figlio, mostrando ancora una volta la bravura di Raffaello nel creare atmosfere di pace e serenità all’interno delle sue composizioni.

L’opera è estremamente dettagliata: basti guardare con che finezza è stata realizzata la sedia, poi anche i ricami sulla veste della Vergine, o ancora il bellissimo accostamento di colori caldi e freddi che dominano la composizione attraverso la veste dei protagonisti.

0 Comments

No comments!

There are no comments yet, but you can be first to comment this article.

Leave reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *