Buon Lunedì

Buongiorno carissimi lettori. Augurandovi un’ottima settimana, vi propongo un’opera magnifica, il grande affresco conosciuto  con il nome di Giudizio Universale,  realizzato da uno dei più grandi artisti della storia dell’arte ovvero Michelangelo Buonarroti in un periodo che va dal 1536 al 1541 circa per decorare la parete dietro all’Altare della Cappella Sistina che si trova nello Stato del Vaticano a Roma, sede del Santo Padre, il Papa. Michelangelo Buonarroti, ritenuto il “Genio del Rinascimento”, fu pittore, scultore, architetto, poeta.

Michelangelo Buonarroti (Caprese Michelangelo, 6 marzo 1475 – Roma, 18 febbraio 1564) è stato uno dei più grandi artisti del Rinascimento italiano. Scultore, pittore, architetto e poeta ha realizzato opere tra le più conosciute, apprezzate e famose nel mondo.

Il suo nome è collegato a una serie di opere che sono il simbolo dell’arte e dell’Italia: il David, la Pietà, il ciclo di affreschi nella Cappella Sistina, sono considerati traguardi insuperabili dell’ingegno creativo.

Lo studio delle sue opere segnò le generazioni successive, dando vita, al manierismo.

La vita artistica

Nel 1488 il giovane Michelangelo iniziò a frequentare la bottega di Domenico Ghirlandaio, ma l’attività non corrispondeva al suo carattere, tanto che si trovava spesso a lavorare in solitudine. E’ in questo periodo che l’Artista Michelangelo si forma e matura una propria creatività artistica attraverso lo studio della cultura quattrocentesca fiorentina. A Firenze vive e lavora per la famiglia Medici.
In questo periodo giovanili realizza la Battaglia dei Centauri e la Madonna della Scala (1490-92,Casa Buonarroti, Firenze).
Nel 1495 quando a Firenze Savonarola combatte l’arte, Michelangelo si sposta a Roma dove scolpisce la famosa Pietà Vaticana.
Rientra poi a Firenze dove produce una serie di opere che ancor oggi sono dei capolavori. Il Tondo Doni (Galleria Uffizi, Firenze), il Tondo Pitti (Museo del Bargello, Firenze) e nel 1501 crea la sua scultura più celebre il David (Museo dell’Accademia, Firenze). L’opera fu collocata all’ingresso di Palazzo Vecchio, poi spostata all’interno del Museo (attualmente all’esterno di Palazzo Vecchio è presente una una copia).
Spostatosi nuovamente a Roma alla dipendenza di Papa Giulio II dove lavora per circa quaranta anni. Inizia con il progetto della sua tomba, ma Michelangelo trascurato dal Papa non si trova in perfetta sintonia con il pontefice. Successivamente appianate le divergenze, Giulio II nel 1508 gli affida l’incarico di affrescare la volta della Cappella Sistina. Un’opera immensa che richiede quattro anni di lavoro intenso, dove spiccano la Creazione di Adamo e rappresenta la piena espressione degli ideali artistici del Rinascimento.
Alla morte del Papa Giulio II (nel 1513) Michelangelo lavora alla sua tomba e realizza il Mosè e i due Schiavi (Museo Louvre, Parigi). Michelangelo rientra a Firenze e ritorna al lavoro per i Medici realizzando la basilica di San Lorenzo con il progetto per la decorazione della facciata e la costruzione della Sacrestia Nuova (1520-34).
A San Lorenzo crea anche il progetto per la biblioteca Mediceo-Laurenziana (che pois sarà realizzata solo dopo la metà del 1500 insieme all’Ammannati).
Dopo il 1530 riprende i lavori alla tomba di Giulio II e scolpisce i quattro Prigioni incompiuti che però anche questi non vanno ad adornare il monumento funebre del grande pontefice.
Dopo la morte del padre Lodovico, nel 1534 si trasferisce definitivamente a Roma e lavora per Clemente VII. In questa fase della vita affresca l’altare della Sistina con il Giudizio Universale (1536-41).
Michelangelo lavora anche sull’architettura e dopo il 1550 conclude la costruzione della Biblioteca Laurenziana a Firenze e progetta e realizza Piazza del Campidoglio a Roma per poi dedicarsi alla realizzazione della Cupola di San Pietro a Roma. Quest’opera gli fu affidata nel 1547 da Paolo III e l’Artista intervenne nella zona absidale. Michelangelo morì a Roma il 18 febbraio del 1564 nella sua casa presso il Foro di Traiano all’età di 90 anni. I lavori di San Pietro terminarono successivamente con la costruzione della cupola da lui progettata con piccole modifiche. Dopo la morte la città di Firenze reclama le spoglie del loro concittadino, che il nipote trafuga da Roma. Oggi la tomba del genio del Rinascimento si trova nella Chiesa di Santa Croce.

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