Buon Martedì

Buona giornata con la rubrica “I FILM PIU’ BELLI E FAMOSI DELLA STORIA DEL CINEMA”

Apocalypse Now.

Il napalm che brucia la giungla vietnamita e infiamma un’intera stagione politica. Un odore acre – che per il “colonnello” Robert Duvall ha il sapore della vittoria – avvolge il Cinema sul finire degli anni ’70. Apocalypse Now è considerato tutt’oggi il war movie per antonomasia, un trattato di filosofia mascherato da diario di guerra. Non una guerra qualunque, bensì il conflitto che più di ogni altro ha segnato il tramonto definitivo dell’american dream. A firmare uno dei capolavori del Cinema è, ancora una volta, Francis Ford Coppola, chiamato alla sfida più logorante della propria carriera: set devastato da un tifone, febbre malarica per la troupe, protagonista colpito da infarto durante le riprese (Michael Sheen, il capitano Benjamin L. Willard del film), bancarotta del regista e le bizze di un divo – Marlon Brando – alle prese col ruolo più iconico della propria carriera. Coppola e la troupe furono accolti nelle Filippine dal dittatore Marcos, che sfruttò le riprese del film per spacciare gli elicotteri del regime per quelli della produzione hollywoodiana. All’arrivo di Brando (che aveva chiesto e ottenuto un compenso di 1 milione di dollari), regista e attore si ritirarono su una casa galleggiante per due settimane, passate a rileggere Cuore di Tenebra di Joseph Conrad.
Il risultato? Un’opera memorabile in cui l’orrore della guerra cede via via il passo alla discesa negli inferi dell’animo umano, incalzata dalle note di Wagner e dei Doors.

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