Buon Venerdì
Buona giornata con:
Maggiolata, poesia di Giosuè Carducci
Maggio risveglia i nidi,
maggio risveglia i cuori;
porta le ortiche e i fiori,
i serpi e l’usignol.
Schiamazzano i fanciulli
in terra, e in ciel li augelli:
le donne han ne i capelli
rose, ne gli occhi il sol.
Tra colli prati e monti
di fior tutto è una trama:
canta germoglia ed ama
l’acqua la terra il ciel.
E a me germoglia il cuore
di spine un bel boschetto;
tre vipere ho nel petto
e un gufo entro il cervel.
Con il componimento “Maggiolata”, ossia “cantata di maggio”, il poeta e scrittore Giosuè Carducci, si ispira alla primavera inneggiandola a periodo in cui la natura si sveglia col sole a nuova vita. Si tratta di un inno alla primavera, all’amore e alla vita. La poesia è presente nell’opera “Rime nuove“. Il mese di maggio, secondo lo scrittore porta con se una nuova ventata di giovinezza, nonostante arrechi altresì anche cattive novelle.
Nella poesia “Maggiolata”, la vita sboccia ed irrompe in modo improvviso attraverso una natura adornata di fiori, dove tra terra, mare e cielo, è tutta un’armonia di colori e di amore.
Maggio è il mese in cui si risvegliano i cuori degli uomini, nascono e cantano gli uccelli dai nidi, sbocciano i fiori, ma è anche il periodo in cui crescono le ortiche ed i serpenti si svegliano dal loro letargo. Vipere e gufi, simboli di sentimenti dolorosi e pensieri oscuri, riprendono forza.
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