Buona Domenica

Buona giornata con Zinaida Serebriakova.
Zinaida Serebriakova (1884-1967) – Tutte le donne sono monumenti.

a zina

Suo nonno, Nicola Benois, era un famoso architetto, presidente della Società degli Architetti e membro dell’Accademia Russa delle Scienze. Suo zio, Alexandre Benois, era un pittore famoso, fondatore del gruppo iskusstva arte Mir. Suo padre, Evgenij Nikolayevich Lanceray, era un noto scultore, e sua madre, che era la sorella di Alexandre Benois, era molto brava a disegnare. Uno dei fratelli di Zinaida, Nikolay Yevgenyevich Lanceray, era un architetto di talento, e l’altro fratello, Yevgeny Yevgenyevich Lanceray, ha avuto un posto importante nell’arte russa e sovietica come un maestro della pittura monumentale e di arte grafica. Zinaida Yevgenyevna Serebriakova Lanceray (1884 – 1967) è stata tra le prime artiste di grande livello, in Russia. Praticò una pittura plastica, che fa pensare all’annuncio del realismo socialista, a un parallelo instaurato con il Novecento italiano e, per certi aspetti, con l’arte tedesca sostenuta dal nazismo, anch’essa caratterizzata da una monumentalità vicina alla statuaria e alla scultura. Zinaida è nata nella tenuta di Neskuchnoye vicino a Kharkov (ora Kharkiv, Ucraina) in una delle famiglie più artisticamente della Russia.

Autoritratto

Autoritratto

Nel 1900, concluse le superiori, entra nella scuola d’arte fondata da Principessa MK Tenisheva. Studia sotto la guida di Repin, nel 1901, e sotto quella di Braz, tra il 1903 e il 1905. Nel periodo compreso tra il 1902 e il 1903 ha trascorso un periodo in Italia, poi si è trasferita in Francia per un altro biennio e ha studiato all’Académie de la Grande Chaumière di Parigi. Nel 1905, Zinaida Lanceray sposa il cugino, Boris Serebriakov – ingegnere ferroviario – dal quale assume il cognome, rinunciando al proprio
Nel periodo compreso tra il 1914 e il 1917-anno della rivoluzione d’ottobre – Zinaida Serebriakova produce una serie di immagini sul tema della vita rurale russa. Un’intensa ricerca viene svolta, negli anni successivi, in ambito simbolico – figure per la stazione del metro – e nei confronti della figura femminile.

0 Comments

No comments!

There are no comments yet, but you can be first to comment this article.

Leave reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *