Capua. Le radici del futuro

Un cantiere per la città delle madri e della conoscenza

Nella fase finale della precedente amministrazione comunale, a Capua si era avviato un lavoro positivo grazie all’insediamento di un gruppo di esperti per il censimento e valorizzazione del ricco patrimonio di beni comuni, storici e culturali della città. Ne facevo parte anche io, insieme con studiosi di rango come la ex direttrice del Museo Campano Nava, del DILBEC Unicampania, esponenti di associazioni culturali e giovanili appassionati di storia dell’arte.

Nei primi incontri di avvio delle attività – coordinate da due valenti consiglieri comunali – è emerso un quadro impressionante della mole di beni comuni e storici che fanno di Capua un vero e proprio scrigno d’arte e di cultura. Non solo un diffuso patrimonio di beni pubblici o statali, ma anche privati o religiosi (appartenenti a vari enti). Molti dei quali versano in preoccupanti condizioni di abbandono, in uno stato di degrado, a volte di rovina.

Una delle scelte prioritarie per una nuova classe dirigente che vuole creare sviluppo e coesione sociale, dovrebbe essere l’obiettivo di recuperare questo patrimonio, di farlo diventare un vero e proprio “cantiere” per la sua valorizzazione e fruizione turistica. Nella storia millenaria della “città fortezza”, di quella che veniva definita nell’antichità l’Altera Roma, ci sono le radici del futuro, le basi per poter ripartire con la cultura, per saldare tradizioni con innovazione, sapere e conoscenza, per ridare un senso alla propria identità.

Come rete Piazze del Sapere, Amici Museo Campano e varie associazioni cittadine continueremo a batterci, come abbiamo fatto finora per il Museo Campano, il Castello di Carlo V, la Basilica Benedettina, per tenere viva l’attenzione su questi progetti ed obiettivi fondamentali per qualsiasi prospettiva di sviluppo locale e di coesione sociale.

La cultura della cittadinanza democratica e della partecipazione consapevole può fare da stimolo e cooperare con le istituzioni, anche con le imprese ed i soggetti decisori per creare e ricercare nuove fonti di investimento e risorse (pubbliche e private, regionali, nazionali ed europee).

Grazie al lavoro ed alla creatività di alcuni giovani amici (come Elisa Palazzo) siamo in condizione di presentare e proporre alla città idee e progetti per un programma di governo innovativo e competente da porre a base della nuova amministrazione comunale.

In questi giorni ho ritrovato le schede elaborate da questo gruppo di lavoro, anche in base alle normative di riferimento. Ne viene fuori un quadro impressionante per il valore e la varietà del patrimoni esistente in questa città (unica nel suo genere), per le opportunità che si possono attivare.

Riportiamo solo alcuni esempi, a partire dai beni pubblici:

Museo Campano – Sala d’Armi – Castello di Carlo V – Castello Normanno o Delle Pietre – EX Convento S. Gabriello – Cimitero dei Garibaldini – Abbazia Benedettina di S. Angelo In Formis – Ex Caserma Ederle – Area Mercatale – Padiglione S. Domenico – Fondo Poligono Triflisco – Padiglione Maddalena – Ex Caserma Gorini – Scuderia di isolamento – Ex Polveriera S. Caterina – Ex Caserma S. Vincenzo – Immobile Conte Nuovo – Ex Corpo di Guarida via Porta Napoli – Porzione di Sedime  Aeroportuale – Tecnam OMA Sud – Gran Tettoria S. Eligio Piazza Castello – Bastione Sperone – Tiro a volo Falco – Tennis Club – Torri Federiciane e Pertinenze – Immobile senza denominazione – Terreno in via Pomerio – Spolettificio via Nazionale – Ex Monastero di S. Giovanni delle Monache con annessa Sala D’Armi Ex Reale via Andreozzi – N 5 Ricoveri bellici – Fossati.

La città fortezza e baluardo. Parco delle fortificazioni: Torri di Federico II e vari bastioni .

La città sotterranea

A cui vanno aggiunti alcuni beni privati: Palazzo Ettore Fieramosca – Elmo di Fieramosca – Stazione Ferroviaria di Capua.

Le schede rilevate in questa fase contengono anche indicazioni in merito agli attrattori ambientali e naturalistici come:  il fiume Volturno – il Bosco di S. Vito e l’Oasi Salicelle (per fare alcuni esempi significativi).

Nello stesso tempo si indicano  i prodotti tipici delle terre circostanti e dell’artigianato artistico, di qualità; come pure alcune imprese di produzione, centri di ricerca ed enti di promozione (dal Cira alla ex Pierrel, dalle diverse scuole di ordine e grado al Dipartimento di Economia della Università  L. Vamvitelli, dalla scuola Miliare fino alla Pro Loco ed alla rete molto vivace ed attiva di associazioni di volontariato (laico e cattolico) e del terzo settore.

Per finire, si ricordano alcuni dei personaggi illustri, che hanno reso famosa la città nel mondo: da Ettore Fieramosca a Pier Delle Vigne, da Ludovico Abenavolo a Federico II, da Carlo V a Silvio Fiorillo, da Oreste Salomone a Ferdinando Palasciano fino al grande musicista Giuseppe Martucci – solo per citarne alcuni.

Le risorse umane, ambientali, artistiche storiche e culturali non mancano. Occorrono idee e progetti, una nuova classe politica di governo competente, ben motivata a sostenere e valorizzare i beni comuni. Ci auguriamo che dalle prossime elezioni possano emergere segnali e programmi in questa direzione, grazie anche ad un adeguato livello di partecipazione e di cittadinanza democratica.

Pasquale Iorio                                                                       Capua, 16 gennaio 2019

www.lepiazzedelsapere.it

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