CAPUA: “SIATE UOMINI E DONNE D’ONORE!” HA DETTO IL GEN. FARAGLIA

Agli 880 soldati volontari in Fp1 dell’Esercito in Giuramento ieri alla “Salomone”. La solenne cerimonia coordinata dal col. Cucinieri, comandante del 17° Rav “Acqui”

CAPUA (Raffaele Raimondo) – Con militare puntualità alle ore 10,30 di ieri, 28 marzo, alla Caserma sede del 17° Rav “Acqui” (Esercito Italiano) e intitolata al maggiore “Oreste Salomone” (capuano, primo aviatore italiano in assoluto ad essere insignito di Medaglia d’Oro al V.M.), è cominciata l’austera cerimonia del Giuramento di 880 soldati volontari d’ambo i sessi in ferma prefissata di un anno del 2° bando-3° blocco 2017. Mentre ogni Compagnìa fieramente marciava verso la posizione ad essa assegnata sul piazzale che ricorda il sacrificio del caporale Gerardo Antonucci ucciso nel 1996 a Sarajevo da una tremenda esplosione, la Banda musicale del Comando Supporti logistici di Roma eseguiva, sotto la perfetta direzione del 1° m.llo lgt. Fioravante Santaniello, un’esaltante marcia iniziale.

Tribuna d’onore gremita di autorevoli ospiti istituzionali, sulle gradinate mobili o assiepati a robuste transenne i trèpidi familiari dei giurandi, provenienti per la maggior parte dalle regioni meridionali, e folti gruppi di studenti fra i quali una rappresentanza del Dipartimento aeronautico di Grazzanise, propaggine dell’Itis “G.C.Falco” di Capua guidato dal dirigente scolastico Paolo Tutore. Mèntore Biagio Lammoglia, prode mutilato della Grande Guerra (di cui in quest’anno 2018 si conclude il Centenario) e massima autorità partecipante il gen. Giuseppe Faraglia, comandante dell’intero C.A.V. (Centro Addestramento Volontari) dell’E.I. articolato in tre diverse città delle quali la principale è Capua.

Schierate tutte le Compagnie, il col. Nicola Cucinieri, dal 5 agosto 2016 al vertice del 17° Rav “Acqui”, ha assunto il comando del solenne Evento impreziosito dall’ordinatissimo avvento sull’area dei gonfaloni dei Comuni decorati, degli storici labari delle Associazioni combattentistiche e d’Arma e dei vessilli recati dai sempre briosi bersaglieri in corsa. In quel meraviglioso scenario è poi arrivata la gloriosa Bandiera del 17° con rispetto onorata da tutti i presenti. Nell’aria le epiche note dell’Inno degli Italiani coralmente cantato e scroscianti applausi contestualmente levatisi da ogni settore.

Il col. Cucinieri, ad incipit del suo illuminante e vibrante discorso, ha dedicato un “commosso pensiero” ai caduti di tutte le guerre che “proprio per tener fede al Giuramento prestato, hanno sacrificato il bene più prezioso, la vita, nella piena consapevolezza di dover adempiere al loro dovere fino in fondo. Il loro esempio costituisca, per tutti noi, uno sprone forte e diuturno a continuare la nostra opera al servizio del nostro Paese e della collettività nazionale”. Rievocati l’alto valore simbolico della Bandiera e la motivazione ufficiale per il conferimento della Medaglia d’Oro al mèntore, il col. Cucinieri, scandendo a voce intensa la formula di rito, ha invitato i giovani volontari a giurare fedeltà alla Repubblica e alle sue léggi. Immediato e fragoroso il grido di assenso dei soldati e delle soldatesse in armi strettissime nelle mani fasciate da guanti bianchi. E subito l’Inno, ancora una volta cantato con tutto il cuore. Migliaia di lacrime e sorrisi sugli spalti e agli sbarramenti. Poi emozioni alle stelle quando il nuovo logilineo cappellano militare, fra’ Vincenzo Ponticelli, ha recitato la Preghiera per la Patria, in quegli istanti intonando la Banda musicale un toccante brano di sottofondo.

Ad approdo finale, ormai felicemente consueto, il saggio e maestoso intervento pronunciato dal comandante del C.A.V., Giuseppe Faraglia, irriducibile a qualunque sintesi, ma non al sopraggiunto venir meno, in un attimo, di un sottufficiale posizionato accanto ai gonfaloni municipali. Sentiamo di dover ricordare almeno una sola, potente ed impegnativa raccomandazione del generale agli attentissimi giovani militari in uniforme: “Siate uomini e donne d’onore!”.

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