Caserta, atto d’accusa dell’Unda contro l’ingiusto processo

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UNDA
Santa Maria Capua Vetere

Dibattito il 5 maggio, alle 15, al Chiostro di Sant’Agostino
con avvocati, criminologi, intellettuali

Lettura scenica con gli attori Fausto Bellone e Domenico Bottone
Performance del pianista Marcello Massa

CASERTA. Una farsa di processo contro i processi-farsa. Il 5 maggio, alle 15, al Chiostro di Sant’Agostino, in via Mazzini, a Caserta, andrà (letteralmente) in scena un atto di accusa nei confronti del cosiddetto processo indiziario, che in Italia ha già mietuto migliaia di vittime. L’idea è venuta alla sezione di Santa Maria Capua Vetere dell’Unione nazionale donne avvocato, l’Unda, presieduta dalla vulcanica Antonietta Montano, che ha organizzato un pomeriggio di studi, con diversi colpi di teatro. Il programma prevede i saluti del sindaco della città, Pio del Gaudio, e dell’avvocato Montano; seguiranno gli interventi di Gennaro Francione, giudice, drammaturgo, presidente dell’Unione europea dei giudici scrittori e tra i maggiori oppositori del processo indiziario; di Paolo Franceschetti, avvocato e direttore scientifico della rivista “Schede di giurisprudenza”; di Giuseppe Lipera, avvocato del foro di Catania e difensore di Bruno Contrada; di Giuseppe Romano e di Marco Alois, avvocati a Santa Maria, e di Antonio Rossi, psichiatra e presidente dell’associazione “Progetto esserci”. Nel corso dell’evento, patrocinato dal Comune di Caserta, verrà, presentata l’opera collettiva “Temi desnuda”, un saggio-vademecum per una giustizia giusta, scritto da Francione, Franceschetti e Ferdinando Imposimato, con interventi di Saverio Fortunato e della stessa Montano, ed edito dalla casa editrice Herald di Roma. Ma il dibattito, moderato dalla giornalista Francesca Nardi, direttrice dell’emittente Tv Luna Caserta, avrà una doppia natura: il rigore del convegno scientifico sarà scompaginato da una serie di incursioni artistiche. Le relazioni saranno intervallate dalla proiezione del cortometraggio “Alea iacta est”, diretto da Erika Santalucia su sceneggiatura di Francione, dalla lettura scenica di alcuni passi de “I dadi di temi”, dello stesso autore, a cura degli attori Fausto Bellone e Domenico Bottone e della vicepresidente dell’Unda Santa Maria, Teresa di Monaco, nonché dalla performance del pianista Marcello Massa. E, sul finale, Francione promette di “trasformarsi” in presidente di Corte d’assise per rianalizzare, in chiave critica, il caso Cogne ed emettere il nuovo verdetto. «In Italia – denuncia la Montano -, la giustizia recita a soggetto e, spesso, il risultato è disastroso. I giudici applicano il processo indiziario e tradirebbero la legge se non lo facessero; il problema è che questo tipo di processo è fallace alla radice. Il Legislatore dovrebbe eliminarlo, perché, per sua natura, crea un ragionevole dubbio sulla colpevolezza dell’imputato. L’Unda, nelle more di un intervento legislativo, auspica un maggiore dialogo tra magistrati e avvocati, un uso limitato della custodia cautelare preventiva e un potenziamento – conclude – delle misure alternative a condanna avvenuta». Contro il processo indiziario sta sorgendo un vasto movimento di opinione, che dalle aule dei tribunali sta permeando la società civile; avvocati, giudici, criminologi, intellettuali, persone comuni, sono in tanti a denunciare questa follia del sistema giudiziario, che vomita sentenze, sovente spettacolarizzate dai mezzi di informazione, basandosi non su prove certe, ma su sospetti, congetture, pregiudizi.

Caserta, 4 maggio 2015

Per Unda Smcv
Avv. Antonietta Montano
3337841307
montanoetta@alice.it

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