Caserta: Il romanzo “Chiedi la luna” approda oggi a “Italiamia” con Mattia Branco.

Le considerazioni di Raffaele Raimondo

Continua vigorosa la discussione intorno al romanzo “Chiedi la luna” pubblicato dalla giornalista Giovanna Paolino per le edizioni Vozza. Sulla scia di numerosi incontri di presentazione che hanno già destato notevole scalpore, l’autrice sarà ospite della trasmissione “Anja Show” in onda alle ore 15,30 di domenica 17 gennaio sulla rete televisiva “Italiamia” (canale 274). L’incontro si inserirà all’interno della “finestra” culturale del programma solitamente coordinata dall’esperto anchorman Mattia Branco che alla granitica Paolino porrà domande sulla sua intensa attività professionale e sui messaggi di fondo da lei lanciati con questo primo volume. Infatti è ormai ben noto che la forma romanzata di “Chiedi la luna” dissimula in realtà una stridente panoramica sulle dinamiche e sulle contraddizioni del giornalismo casertano. E soprattutto in riferimento ai controversi nessi fra stampa, economia e politica, il libro della giornalista che ogni giorno scrive sulla Gazzetta di Caserta è stato definito non casualmente “romanzo dei vetri opachi infranti”. Dunque, proprio dalla viva esperienza della cronaca quotidiana è affiorata la forte esigenza di fotografare i “nuclei di marmo”, cioè le questioni e i condizionamenti che ingessano il mondo dell’informazione in Terra di Lavoro. Il coacervo che ne deriva balza evidente, nel romanzo, specialmente nello snodarsi della martellante dialettica che separa e comunque unisce i personaggi di Flora De Bellis (“giornalista per sogno e per attrazione”) e Claudio Versanti (“raffinato intellettuale” direttore di un quotidiano). Sarà perciò interessante ascoltare la versione autentica che l’autrice esporrà nel corso del colloquio televisivo. Tuttavia, due problemi sono forse destinati a rimane ancora a lungo “aperti”. Il primo attiene ad una “vexata quaestio” che si compendia così: nel casertano, il mondo massmediale fa in prevalenza da comodo e complice specchio alla torbida realtà in cui viviamo oppure si batte per un’inversione di tendenza socio-culturale e politico-istituzionale? Il secondo problema “aperto” è a presa diretta conseguente: il coraggioso varco spianato da Giovanna Paolino merita un duraturo dibattito; non può essere divorato dal silenzio o dalla “terra bruciata”. E’ tempo di scommettere decisamente sulla chiarezza, per rendere finalmente un determinante servizio al riscatto di un territorio per molti aspetti martoriato. E questo è possibile soltanto contrastando a viso aperto connivenze, interpretazioni di facciata, “mezze misure” e “doppi giochi” dai quali gran parte della stampa casertana ha vitale bisogno di liberarsi.

Raffaele Raimondo

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