Claudio Bisio a proposito di Father and son
Il personaggio del padre
Il personaggio del padre
Interpreto un padre che annaspa alla ricerca di un dialogo con il figlio, nativo digitale. Un ruolo non lontano dalla mia vita, dato che ho due figli di 19 e 17 anni e quindi capisco – e sto vivendo – le cose che raccontiamo nello spettacolo. In scena il figlio non è presente ma viene costantemente “evocato” (peraltro i due eccellenti musicisti che mi accompagnano sul palco, il chitarrista Marco Bianchi e la violinista Laura Masotto, a livello subliminale lo evocano ulteriormente nella mente degli spettatori, vista la loro giovane età). Il risultato è una sorta di confessione allo specchio, catartica per questo padre così libertario, intelligente, curioso, disponibile, “diversamente giovane”, che pure non riesce a instaurare il dialogo che vorrebbe con il proprio figlio.
La collaborazione con Giorgio Gallione
Io e Giorgio condividiamo e perseguiamo un’idea di teatro non banale, che faccia riflettere, magari che crei anche un po’ di polemica (“I bambini sono di sinistra” nel 2003 aveva scatenato addirittura un’interpellanza parlamentare!), che sappia divertire e rivolgersi a un vasto pubblico. La prima volta che io e Gallione abbiamo collaborato è stato quando abbiamo messo in scena “Monsieur Malaussène” di Daniel Pennac; lì si parlava di figli che dovevano ancora nascere (iniziava con un’ecografia) e anche i nostri figli, che sono coetanei, stavano nascendo. Ora quei figli da bambini sono diventati adolescenti, in un certo senso stiamo seguendo la nostra biografia…
Il testo di Serra
Era da tempo che io e Gallione volevamo fare uno spettacolo sul rapporto padre / figlio e stavamo già raccogliendo materiale su questo tema; poi è arrivato Michele Serra e ci ha detto che se avessimo aspettato ancora un po’ ci avrebbe dato le bozze del libro che stava scrivendo (ovvero “Gli sdraiati”). Leggere questo testo – autoironico ma al tempo stesso profondo – e innamorarcene è stato un tutt’uno. Ho pensato che aveva scritto esattamente ciò che io pensavo. Abbiamo quindi deciso di basarci su quel testo per lo spettacolo molto prima del suo clamoroso successo che ha avuto in libreria. E poiché sentivamo però il bisogno di legarci all’attualità lo abbiamo “contaminato” con alcuni estratti di “Breviario comico”.
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