Giovani e vocazione: coscienze libere capaci di scegliere
La festa di Maria regina
A cura di P. Pietro Messa, ofm
In vista del sinodo sui giovani di ottobre 2018 il francescano padre Massimo Travascio ha pubblicato il libro Diaconia alla coscienza. Accompagnare spiritualmente i figli della Chiesa (Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2018, p. 144, euro 9,00). Si tratta della sintesi divulgativa che l’autore, dedito alla pastorale vocazionale in Assisi, ha fatto di un suo studio inerente al ruolo della direzione spirituale nella formazione della coscienza. Qualcuno potrebbe pensare, erroneamente, che sia un testo per preti, ma come ha ricordato papa Francesco, il ministero di accompagnare è di tutti; basta pensare al ruolo dei genitori nei confronti dei figli o degli adulti per i giovani.
Di seguito un brano della Prefazione di monsignor Gualtiero Sigimondi – vescovo di Foligno nonché Assistente generale dell’Azione Cattolica – in cui indica le caratteristiche di un retto accompagnamento spirituale.
L’opera di discernimento non è mai stata un’impresa facile, e tuttavia il clima culturale odierno e l’atmosfera che si respira rendono ancor più prezioso, oltre che delicato, il compito di far maturare coscienze libere. Accompagnare la vita spirituale significa aiutare a scendere nel “segreto” (kryptòs) della coscienza (cfr. Mt 6,1-18). Come la cripta di un edificio sacro sostiene l’intera struttura e riceve luce dall’alto, così la coscienza, se illuminata dalla parola, rende capace l’uomo di incamminarsi verso la verità, di cercarla e di sottomettersi ad essa. Il riferimento alla cripta si avvicina a quanto si legge al n. 16 della Gaudium et spes, che descrive la coscienza come «il nucleo più segreto e il sacrario dell’uomo, dove egli è solo con Dio, la cui voce risuona nell’intimità».
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