GRAZZANISE: A SCUOLA DI SCRITTURA CREATIVA IN VIA EUFEMIA

(MATILDE MAISTO) – E’ stato programmato per mercoledì 13 giugno p.v. alle ore 10,00 il laboratorio di scrittura creativa, unitamente alle dott.sse Tania Parente e Lucia Petrella, a Grazzanise in Via Eufemia.

Quando ho ricevuto questa proposta, mi sono guardata dentro e mi sono fatta una domanda: sarò in grado di collaborare ad un laboratorio di scrittura creativa? Mi sono detta che sicuramente non sarà tanto facile per me, ma con la volontà e la voglia di trasmettere anche ad altri la mia grande passione per la scrittura ed in particolare per la poesia, riuscirò ad entrare in sintonia con coloro che vogliono provare a creare un laboratorio di scrittura creativa e, magari riuscire a comporre dei versi.

Ora chiariamo bene: si diventa scrittori dopo aver frequentato un laboratorio? No, però si acquisisce qualcosa che vale molto di più: la consapevolezza di ciò che si nasconde dietro l’arte della scrittura, la conoscenza del vero significato di storia, lo scambio di idee e critiche, la magnifica possibilità di sognare.

 A mio avviso, il problema principale è riuscire a coinvolgere i partecipanti. Anche se si sceglie di frequentare un laboratorio di scrittura, chi insegna deve infondere una motivazione valida per proseguire quelle lezioni. Come riuscire a coinvolgere? Innanzitutto entrando in sintonia con chi partecipa, conoscendo a fondo le persone, la loro sensibilità, i loro desideri, le gioie, i dolori, la voglia di apprendere novità culturali. Come mia esperienza personale ricordo che a scuola nessuno dei miei insegnanti, tranne una professoressa si matematica delle medie, era riuscita a farmi apprezzare la materia. Perché? Perché in effetti nessuno si era sforzato di conoscermi e quindi di capirmi e comprendere le mie esigenze. Ecco dunque come riuscire a coinvolgere i partecipanti: conoscendoli, individuando le loro necessità, i loro sogni, le loro speranze, i loro obiettivi.

E’ necessario poi scoprire ili livello di scrittura dei partecipanti, infatti non tutti i frequentatori del laboratorio sono allo stesso livello. C’è chi legge molto, chi per nulla, chi ha già scritto qualcosa, chi non ha mai provato.  E’ essenziale, quindi, scoprire a che livello sono i partecipanti e assegnare a ognuno di essi un percorso dedicato di lettura e scrittura. Per scrivere e per migliorare a scrivere è risaputo che bisogna leggere. Leggere rappresenta un primo passo per trasformarsi in scrittori. La lettura non dovrà mai essere fine a se stessa, è bello discutere di ciò che si è letto, creando conversazioni incrociate che stimolano la mente e la aprono verso soluzioni narrative inaspettate.

Il discorso è pressoché identico per la scrittura. In base al livello di scrittura si possono assegnare compiti specifici. Scrivere un sogno, scrivere un diario personale, un racconto, ecc.

Una scrittura che non deve restare confinata  in noi stessi, ma resa partecipe di tutti, affinché ognuno, grazie alle critiche degli altri, possa migliorare.

Inoltre, non sempre è chiaro cosa significhi storia. Raccontare una storia deve emozionare, stimolare, intrattenere, incuriosire il lettore. Deve farsi ricordare. È su questi concetti che  si deve puntare per far capire a ogni partecipante che cosa sia realmente una storia. Ecco, quindi, un punto da cui partire. La prima e l’ultima parola della frase suggeriscono il significato reale di storia: quello di raccontare qualcosa che si ricordi, che abbia scosso, fatto riflettere, qualcosa che poi si ri-racconta ad altri.

C’è anche una parte tecnica  che non va trascurata. Sappiamo benissimo che per scrivere una buona storia non occorre solo saper scrivere bene, ma anche:

  • saper creare buoni personaggi
  • saper comunicare
  • documentarsi
  • saper creare ambientazioni
  • possedere uno stile proprio
  • saper costruire i dialoghi
  • conoscere i generi letterari

Naturalmente il tutto condito con una fervida fantasia, immaginando un dipinto ricco di colori, di sorrisi, di gioia, di vita.

Concludo precisando che la scrittura creativa è una conversazione non solo tecnica, ma anche di riflessione e condivisione. E’ appunto un laboratorio: un luogo in cui si sperimenta, si studia, si prova. Si acquisiscono esperienza e conoscenze.

E’ il luogo dove si condividono emozioni e sensazioni; è meraviglioso per me quando leggendo una mia storia qualcuno mi dice: mi sono commossa perché ho vissuto la medesima esperienza…! Vorrei che le storie fossero sempre allegre, gioiose, briose piene di vita, ma a volte le storie più belle si scrivono a seguito di un grande dolore, quando scrivendo si mette a nudo la propria anima e sembra che si riesca ad espellere il dolore  dal cuore e dalla nostra vita.

A giovedì amici, un bacio a tutti!

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