GRAZZANISE: DECOLLA “LUDOSOFIA”: PROGETTO PER BAMBINI E RAGAZZI CURIOSI
Mercoledì 27 ottobre la presentazione nella Parrocchia di San Giovanni Battista
ARTEMISIA APS, presieduta da Simmaca Miele, promuove l’originale percorso
GRAZZANISE (Raffaele Raimondo)
– Alle ore 18,30 di mercoledì 27 ottobre, nella sala attigua alla chiesa di San
Giovanni Battista protettore di Grazzanise, si capirà più a fondo l’originale
percorso che l’associazione Artemisia aps, presieduta dalla solerte Simmaca
Miele, ha strutturato per bambini e ragazzi curiosi, denominandolo “Ludosofia”.
A dirla tutta, una nota-stampa, sulla scia dell’iperbolico slogan “Grandi
pensatori crescono”, ha anticipato così l’informativa essenziale: “Niente libri e argomenti
incomprensibili, solamente delle attività in un clima giocoso con
discussioni su alcuni dei temi più dibattuti nella storia del pensiero umano.
Un modo per offrire ai ragazzi la possibilità di innamorarsi della filosofia e
del filosofare.
Con queste premesse prende vita a Grazzanise il progetto LUDOSOFIA, un
programma dedicato a bambini e ragazzi che nasce dalla
collaborazione della Parrocchia San Giovanni Battista con
l’Associazione Artemisia APS. Gli incontri, gratuiti e aperti a bambini e
ragazzi dagli 8 ai 15 anni, avranno cadenza settimanale e si terranno
presso i locali della Parrocchia guidata da Don Giovanni Corcione a Grazzanise.
A partire dal 7 novembre fino al 19 dicembre c.a., dalle ore 16 alle 17,
uno staff composto da laureande in Scienze dell’Educazione e della
Formazione presso l’Università degli Studi di Cassino (ovvero Rita
Abbate, Adele Sellitto, Imma Parente, Rosanna Pezzolo) cureranno e guideranno
gli appuntamenti in programma. A far loro da supporto, i soci di Artemisia APS
e la Presidente dell’Associazione, Sig.ra Simmaca Miele, che
dirigerà e coordinerà l’intero progetto.
Ma cosa vuol dire fare filosofia con i bambini? Come può una materia
apparentemente tanto spinosa “parlare” ai più piccoli? La Presidente
Miele, nel rispondere a questi quesiti ha dichiarato: 《“Filosofia” e “bambini” possono, a prima
vista, sembrare due parole lontanissime ed estranee, ma la pratica della
filosofia con i bambini è la spontanea prosecuzione di un istinto umano,
quello che ci fa meravigliare, incuriosirci e porci domande, alimentare quella
curiosità che appare istintiva nei ragazzini e che accoglie con entusiasmo
anche argomenti che riguardano aree diverse e apparentemente lontane da loro》.
La filosofia per bambini, infatti, è intesa come dialogo filosofico piuttosto
che come storia delle idee, stimola la naturale propensione dei bambini e dei
ragazzi alla riflessione e alla meraviglia, un’attitudine che il più delle
volte si condensa nella domanda “perché?”. 《Dare spazio a questi
interrogativi, in un contesto di incontro e crescita –
ha aggiunto la Sig.ra Miele – risulta di fondamentale importanza per
accompagnare bambini e ragazzi nel loro percorso di scoperta di sé, degli altri
e del mondo che li circonda》.
La “Filosofia per bambini” è una pratica filosofica nata negli Stati Uniti
grazie al lavoro, negli anni ’70, di Mattew Lipman, il quale ha creato una
metodologia educativa (denominata “Philosophy
for Children”) che consente di sviluppare pensiero logico e pensiero
creativo.
In un periodo storico in cui informazioni, notizie e opinioni viaggiano ad
altissima velocità, il dialogo filosofico può fornire degli strumenti in grado
di aiutare bambini e ragazzi a comprenderle e analizzarle, provando così a dare
senso – individualmente e collettivamente – alla realtà che li circonda.
Le abilità acquisite facendo filosofia, in questo senso, non sono soltanto
spendibili nel contesto scolastico, dove dimostrano di avere un’influenza
positiva sul processo di apprendimento, ma anche nella vita relazionale e
cognitiva di bambini e ragazzi più in generale”.
Davanti a tale così sorprendente impresa, siamo lieti, a nostra volta, di invitare genitori e figli in età evolutiva a prendere parte all’incontro di mercoledì: ne scaturirà, di sicuro, la curiosità di conoscere meglio il viaggio proposto e, magari, di aggiungere – purché non incompatibile con altri primari “impegni infantili” – questo nuovo itinerario al tempo dell’intensa formazione di cui ciascuno e tutti i bambini hanno pieno diritto. Senza mai dimenticare, comunque, che nella prima età si apprende specialmente con esperienze concrete e motricità.
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