I demoni e il sottosuolo nel recente libro di Pierfranco Bruni dentro la filosofia del Novecento
Alla nicciana interpretazione il libro ultimo
(di recente pubblicazione nella prestigiosa collana di Solfanelli editore) va
letto “Il sottosuolo dei demoni”
di Pierfranco Bruni che
presenta una acuta e profonda visione della vita, del tempo, del viaggio e
della metafisica. “Il sottosuolo dei
demoni è un libro di filosofia, ovvero di pensiero “forte” su temi di
comparazione estetico – antropologica.
Si tratta di un viaggio in un Novecento dalle
radici lunghe, che non ha mai consegnato le sue eredità all’epoca successiva. Il
moderno sparisce e ricompare con un magico sentiero la Tradizione che si
innerva tra filosofia antropologia. Al centro tre figure centrali che vivono in
Pierfranco Bruni: Dostoevskij, Nietzsche e Zambrano oltre all’incisivo Cesare
Pavese.
Restano fondamentali, comunque, alcuni
scrittori, antropologi e filosofi che hanno accompagnato l’autore del libro nel
corso della sua vita in un abitare linguaggi e misteri. Si attraversano,
infatti, vissuti di contaminazioni tra letteratura, antropologia, filosofia ed
estetica.
Leggendo il testo viene immediatamente alla luce
il suo testamento spirituale e restano come solchi i nomi di Levi Strauss,
Nietzsche, Pavese, Zambrano, Eliade, Masullo, Weil, D’Annunzio e Dostoevskij. Altri
segnano la via e ulteriori pellegrinaggi. Forse non fanno la vita, tout court,
dello scrittore Pierfranco Bruni, ma diventano incisi nella carnalità
dell’anima come anima carnale. Il titolo è già un sottolineare chiaro. Il
“sottosuolo” e i “demoni”.
E’ un libro eretico? O forse di
più o forse altro. Per tutti e per nessuno? È certo che la filosofia contamina
tutto. Quella filosofia che è estetica ed è profondamente metafisica oltre il
nichilismo. La figura di Dostoevskij,
di cui ricorre il bicentenario, resta centrale nel vissuto di un uomo e di uno
scrittore che ha fatto della sua scrittura il tempo dell’esistere.
Un testo unico nel suo genere, scritto da un
pensatore che vive tra il Novecento e un’epoca nuova e che porta come emblema
della sua scrittura il concetto di tempo e di dimenticanza, di nostalgia e di
ciclicità, di mito e ragione. Temi che Bruni ha spaziato da una vita nel suo
cammino di scrittore che ha saputo guardare con intelligenza al significato di
comparazioni.
Un importante contributo scientifico è dato da Micol Bruni che oltre a curare la vasta
bibliografia ha determinato la visione complessa e complessiva del lavoro. Un
libro che resta! Se ne discuterà nelle prossime settimane.
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