I docenti non sono pronti ad insegnare ai nativi digitali.

E’ questa una delle conclusioni raggiunte nel corso di un incontro di studio dei security managers di ANSSAIF e degli esperti di CESTUDIS, Centro Studi Difesa, al cui tavolo di lavoro hanno partecipato imprenditori e dirigenti di organizzazioni private e pubbliche.

 

Da questo tavolo di lavoro è emersa una domanda “forte” di acquisire conoscenze, per essere alla pari e poter guidare le nuove generazioni dei nativi “digitali” (in particolare da parte della scuola e della famiglia), ma ciò che probabilmente non è ancora stato percepito è che la velocità di evoluzione della tecnologia è tale che non ci si può fermare alle nozioni apprese, ma l’aggiornamento deve essere continuo.

 

Dobbiamo renderci conto che viviamo in un mondo saturo di informazioni e dobbiamo imparare a conviverci: anche i giovani vanno preparati in tal senso. Si deve spiegare loro come orientarsi, dove trovare fonti valide d’informazione, come utilizzarle ed interpretarle.

Devono capire che bisogna passare da un mondo fondato sulla “quantità” ad uno fondato sulla qualità.

« E’ necessario, a mio parere, fare un investimento di responsabilità sui dirigenti delle scuole, in modo che possano realmente essere motori del cambiamento, adeguatamente sostenuti e svincolati da lacci e vincoli burocratici. Bisogna dare pieno riconoscimento alla figura direzionale a scuola, fornendo una maggiore capacità decisionale e strumenti per un’autonoma organizzazione e per il miglioramento dell’istituzione in cui operano», ha affermato la prof.ssa Licia Cianfriglia, dell’Associazione Nazionale Presidi.

 

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