I percorsi oscuri della mente

di Raffaele CARDILLO.

Nei nostri continui e ripetuti viaggi in rete, quasi un novello <Odisseo> mai pago della conoscenza, a volte sembriamo smarriti di fronte all’accumulo di notizie che si prospettano sul Web e l’ansia di apprendere, di incamerare dati e terminologie, costituisce per noi un viluppo dal quale e difficile districarsi, una tela di ragno, un intrico, un groviglio di fili che invischiano i neuroni provocandone uno shock, con conseguenze non certe lusinghiere per la lucidità della mente: estremizzando il discorso li potremmo paragonare a quei <trip>  che imbavagliano le capacità cognitive e alterano le funzioni cerebrali.

Dicevamo di questa nostra maniera ossessiva di fare, di operare, senza tralasciare nulla, comporta un serio rischio per l’incolumità del cervello.

Gli anglo-sassoni lo definiscono “multitasking” ossia la capacità di fare più cose contemporaneamente, e secondo studi effettuati da eminenti neuro-scienziati, tale comportamento lavorativo è estremamente dispendioso per la materia grigia, con conseguenze depauperanti per le facoltà cognitive!

Questa sorta di <infomania>, a detta degli addetti ai lavori, può addirittura ridurre “il quoziente intellettivo>: una seria minaccia dalla quale bisogna prendere le opportune distanze!

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