I Torresi sono concordi: il Comune intitoli una strada a Gennaro Vitiello!

In nome di Gennaro Vitiello molti amici ma anche estimatori del regista torrese si sono riuniti a Villa Macrina di Torre del Greco per parlare della sua opera e dell’entusiasmo che metteva nel divulgare il suo pensiero di un “teatro altro” mentre nel mondo era celebrato il teatro classico del grande Eduardo. Organizzato dall’ associazione Scena Sperimentale “Gennaro Vitiello” ed intitolato “Servator Artis” l’evento è inserito nell’ambito di un progetto volto a mantenere vivo il ricordo di Vitiello.  Presso la sala conferenze dello storico palazzo,dunque, la lettura dello scritto che Gennaro Ranieri, allievo e amico del regista, ha scritto all’indomani della sua morte  declamato da un commosso Emilio Massa, anch’egli allievo ed amico,  ha dato il via al dibattito moderato da Luigi Capano ed a cui hanno preso parte a figlia Cordelia Vitiello, il professor Rino Mele ed  il regista Gigi Di Luca che hanno argomentato diversi aspetti della personalità del regista. Ne è venuto fuori l’uomo capace di aggregare, schivo ma con grande entusiasmo del suo lavoro che non saliva in cattedra ma si sedeva accanto agli alunni ed assieme a loro costruiva il canovaccio dello spettacolo. A portare il loro ricordo anche Antonio Altiero suo amico ed ex Presidente della Proloco di Torre del Greco  e Antonio Borriello che ha raccontato gli anni in cui si provava nel garage, che poi è diventato spazio sperimentale. Si entrava la mattina per poi uscirne a notte per le prove durante e quali la maggior parte delle volte si parlava della vita e di altri argomenti. La bravura di Vitiello era quella di riuscire poi a trasporre le emozioni e gli umori usciti fuori nei personaggi che dovevano interpretare. Presente anche la consigliera Comunale Maria Gabriella Palomba che ha preso in carico l’impegno di proporre in Comune la proposta di intitolare una strada a Gennaro Vitiello o anche la Palestra Gil.

In serata poi si è tenuta la lettura scenica “Also Sprach Pettenessa” (Così parlò Pennenessa) scritto in memoria di Gennaro Vitiello da Gennaro Ranieri ed interpretato da Emilio Massa nei panni della Morte che, ubriaca e sola, instaura un dialogo con gli umani cercando di farli riflettere attraverso diversi esempi.

Il pubblico poi ha potuto osservare la mostra documentaria sul regista che raccoglie fotografie, manifesti, locandine e articoli di giornale, testimonianze preziose che raccontano la storia del teatro dagli anni ’60 fino agli ’80 a Napoli, e saranno fruibili sino al 7 Dicembre negli orari di apertura della Villa, e “La scena del segno” a cura di Nina Borrelli e Francesco Alessio in cui autori di arte contemporanea della pittura e della scultura hanno reso omaggio all’artista Vitiello.

 

 

Ufficio Stampa
Simona Buonaura
3479375905
simona.buonaura@tin.it

 

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