Il Comitato chiede l’intervento della Prefettura, “la riapertura di cui si parla è fumo negli occhi”

ALIFE/DRAGONI – “Ascoltare in un’intervista il presidente facente funzioni della Provincia di Caserta usare la parola “giocherellando” riferita alle azioni che il Comitato Pro Ponte sta portando avanti per cercare di fare luce su una vicenda che ha dell’incredibile è mortificante. A maggior ragione se si pensa la noncuranza mostrata nei confronti di 16 sindaci e della Comunità Montana del Matese che a supporto dei cittadini dell’alto casertano chiedono le prove di carico. Il Comitato, diversamente da quanto si pensi, è fatto di gente che sta studiando bene le carte a differenza di chi si ostina solo per la voglia di tagliare un nastro a tutti i costi”. Questo è quanto fanno sapere dal Comitato Pro Ponte che leggendo a fondo il progetto degli interventi a farsi definisce la riapertura “fumo negli occhi” in quanto nel paragrafo “Opere stradali di completamento” si legge:  “Gli interventi strutturali sopra descritti hanno lo scopo di ripristinare la funzionalità statica della struttura ed il transito di automezzi con peso complessivo di 3,5t”. E poi ancora “inserimento di barriere di sicurezza in acciaio zincato tipo H2 idonea al montaggio sul bordo laterale o centrale, in modo da limitare l’uso della carreggiata”.

E intanto ieri, 27 ottobre, il Comitato Pro Ponte ha inoltrato una lettere al Prefetto di Caserta dove si legge quanto segue: “Il Comitato Pro Ponte, in rappresentanza delle popolazioni e degli imprenditori dell’area, duramente provati dalla chiusura del Ponte Margherita da 10 mesi, illustrano alla SV quanto segue.

Come dimostra il documento in allegato ritiene indispensabile, per giudicare il vero stato di precarietà del ponte, un certo numero di prove, le quali per comodità chiamiamo Prove di carico.

L’attuazione di tali prove avrebbe come effetto non solo una precoce e puntuale diagnosi degli interventi necessari per rendere il ponte più sicuro ma determinerebbe in maniera inequivocabile se, in attesa di questi lavori, il ponte, come si ritiene, deve essere necessariamente chiuso ad ogni tipo di passaggio.

È evidente che se la prova di carico determinasse che il ponte deve restare assolutamente non transitabile, la popolazione e i soggetti interessati, sia pure a malincuore, non avrebbero alcun ulteriore elemento di doglianze da sostenere.

Tali prove per altro non influiscono in alcun modo sui tempi di espletamento della gara di appalto che la Provincia sta definendo per utilizzare i circa 700 mila euro finanziati dalla Regione per i primi interventi per la riapertura del ponte poiché nessuno richiede di sospendere le procedure eventualmente avviate.

Naturalmente, va da se, che se le prove di carico dessero un altro quadro della situazione      di stabilità del ponte e quindi di un diverso utilizzo dei soldi stanziati questo sarebbe un bene per tutti.

Ciò premesso dunque, i sottoscrittori di questa lettera chiedono alla S.V. di promuovere un incontro tra noi e la Provincia allo scopo di definire tutte le necessarie procedure per rimuovere al più presto la drammatica situazione verificatasi, anche in virtù del documento condiviso da 16 sindaci e la Comunità Montana del Matese che ad ogni buon conto si allega.

Resta per altro evidente che solo una iniziativa di questo genere servirebbe a stabilire il miglior rispetto possibile tra imprenditori, popolazione, territorio e istituzioni in questo momento assolutamente precario e delicato”.

 

 

Adele Consola

Giornalista freelance

Ordine dei Giornalisti della Campania N. 144519

 Mail adeleconsola2@gmail.com

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