Il Contratto di Fiume

 

 

 

 

 

 

 

Il Fiume Volturno: la risorsa dimenticata.

La documentata denuncia che oggi ha fatto su Il Mattino Raffaele Lauria (Presidente WWF Caserta) giunge quanto mai opportuna. Giustamente viene ricordato che da decenni rimangono nei cassetti vari progetti relativi al fiume Volturno, che potrebbe essere “il fulcro della rinascita dei territori”, mentre rimane solo una risorsa straordinaria purtroppo dimenticata, ma ancor più abbandonata e devastata.

Fa bene Lauria a porci una domanda cruciale: che fine ha fatto il tanto sbandierato patto del fiume Volturno?  In merito mi corre l’obbligo di ricordare che qualche mese fa vi fu l’ennesimo tentativo da parte del sindaco di Grazzanise, che convocò ed annunciò ad alcune associazioni del terzo settore la sua volontà di rilanciare un progetto per il quale era stato fatto anche uno studio di fattibilità. Poi non abbiamo più saputo nulla. Anzi è calata una nube di silenzio, di indifferenza ed anche di incapacità dei sindaci e delle istituzioni del nostro territorio sul futuro di una risorsa, come quella del più grande fiume del Mezzogiorno, che altrove viene utilizzata e valorizzata. Come è avvenuto di recente con una buona pratica, avviata da un Comitato Promotore  con un ampio processo partecipativo e realizzata dalle istituzioni con la definizione del Contratto di Fiume Calore e Sabato – che per ironia della sorte sono affluenti del Volturno – approvato e finanziato dalla Regione nell’ambito dei fondi europei.

Anche alla luce di queste esperienze chiedo al mio amico Lauria ed al FTS Casertano di farsi promotore di una iniziativa per far partire dal basso una proposta per avviare un progetto territoriale di contratto di fiume, con la convocazione di una Assemblea di Bacino alla quale invitare tutti i soggetti pubblici ed attori sociali per dare vita ad un comitato promotore – sul modello della buona pratica dei nostri vicini del beneventano.

Come ho già avuto modo di sottolineare in altre occasioni (vedi il caso della Guida Feltrinelli) non basta indignarsi. Occorre una rinnovata volontà e capacità di idee, proposte e progetti, basati su adeguate competenze e capacità di fare rete. La sfida riguarda anche noi attori del sociale, del mondo del lavoro e delle imprese, del mondo del terzo settore e del volontariato. E la riproposizione di un percorso progettuale per uno sviluppo ecosostenibile, fondato su una risorsa come quella del fiume Volturno, può essere un banco di prova per tutti/e. In merito ci possono aiutare anche le narrazioni di uno dei libri più interessanti, ristampato in questi mesi, che ci riportano ad una storia che rimane di grande attualità: quella raccontata in modo suggestivo, con vena poetica ed anche con nostalgia dall’ex sindaco di Castel Volturno Mario Luise, con il suo “Fiume narrante”, Spring Edizioni.

Pasquale Iorio                                                                                                          Caserta, 07-09-2018

www.lepiazzedelsapere.it

 

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