Gentiloni: “Nuovo governo proseguirà linea di Renzi”
La cerimonia della Campanella. Dopo il giuramento al Quirinale, si svolge a Palazzo Chigi la tradizionale cerimonia del passaggio di consegne tra il presidente uscente e il nuovo presidente del Consiglio. Il presidente del Consiglio in carica e il presidente del Consiglio uscente, con i rispettivi Sottosegretari di Stato, si recano nel Salone dei Galeoni dove ha luogo la cerimonia simbolica di consegna della Campanella del Consiglio dei Ministri. Il presidente del Consiglio rientra nel proprio studio, mentre il Presidente uscente, accompagnato dal Capo dell’Ufficio del Cerimoniale di Stato e per le onorificenze attraverso lo Scalone, giunge nel cortile e, dopo aver ricevuto gli onori militari da parte del reparto schierato, lascia a piedi Palazzo Chigi.
La felpa Amatrice. La cerimonia della Campanella si è svolta in un’atmosfera molto rilassata, tra strette di mano e sorrisi. Il premier uscente ha dato al suo successore anche una felpa con la scritta “Amatrice”, che gli era stata donata da Sergio Pirozzi, sindaco del comune laziale fortemente colpito dal sisma del 24 agosto.
Giovedì al Consiglio Europeo. Quella del neo premier è stata una marcia a tappe forzate che consentirà all’ex capo della Farnesina di partecipare già giovedì al Consiglio europeo nel pieno dei suoi poteri, una volta ottenuta la fiducia dalle Camere presumibilmente entro dopodomani. Tra i dossier urgenti sul tavolo del nuovo governo, oltre alla legge elettorale, anche la decisione sul decreto per Mps e le banche e le iniziative per sostenere i cittadini delle Regioni colpite dal terremoto.
Il No alla fiducia di Ala-Sc. Sulla formazione del governo incombe la posizione dei verdiniani che annunciano il loro No alla fiducia “senza rappresentanza Ala-Sc”. “Non voteremo la fiducia a un governo intenzionato a mantenere uno status quo”, dicono in una nota Denis Verdini e Enrico Zanetti. “Il governo – aggiungono – deve assicurare il giusto equilibrio tra rappresentanza e governabilità, senza rinunciare, in nome di pasticciate maggioranze, a quest’ultimo principio”. “Preferiamo l’originale alla fotocopia. Il gruppo Sc-Ala ha avanzato contenuti e programmi: su questi chiediamo ascolto. Cosi da noi nessuna fiducia”. Ha precisato Saverio Romano, capogruppo Ala-Sc.
I numeri al Senato. Sulla carta il governo Gentiloni può contare in Senato su una forbice che va da un minimo di 160 voti a un massimo di oltre 170. Quindi il gruppo di Verdini – in tutto 18 – non risulta, secondo il pallottoliere, determinante perchè il nuovo Governo a Palazzo Madama incassi la fiducia.
La cronaca. L’ultima delegazione a essere ricevuta alla Camera da Gentiloni è stata quella del Pd, che in direzione aveva votato all’unanimità uno scontato quanto obbligato appoggio al suo esecutivo. Anche se il presidente dem Matteo Orfini aveva chiarito nel corso della riunione di partito: “È inconcepibile che arrivi a fine legislatura”. Diversa era l’opinione delle opposizioni, come ha evidenziato da Ignazio La Russa, di Fratelli d’Italia, al termine delle consultazioni: “Gentiloni è stato onesto – ha detto La Russa – ci ha confermato che resterà in carica finchè avrà la fiducia” delle Camere, “anche fino al termine della legislatura” nel 2018, ha spiegato l’ex ministro della Difesa. “Noi invece abbiamo chiesto tempi certi per andare al voto, vedremo…”, ha concluso l’esponente di Fratelli d’Italia. Tra gli altri partiti ricevuti in mattinata anche i centristi di Angelino Alfano (Ap-Ncd), pronti a rinnovare il loro appoggio all’esecutivo, e i verdiniani di Ala che puntavano a conquistare qualche poltrona nella compagine governativa in cambio del loro sostegno alla maggioranza.
Fi: “Opposizioni senza sconti”. Forza Italia ha invece promesso “un’opposizione senza sconti”, per voce del capogruppo dei deputati azzurri Renato Brunetta, per una legge elettorale “che va fatta in Parlamento” e per la quale le diverse anime del centrodestra sono invitate a sedersi attorno a un tavolo per trovare una posizione comune.
M5s e Lega disertano colloqui. Il M5s e la Lega, regolarmente convocate, hanno invece deciso di disertare i colloqui. “È un gioco di palazzo a cui non partecipiamo”, hanno detto i grillini annunciando una manifestazione di piazza per il 24 gennaio, giorno del pronunciamento della Consulta sull’Italicum. Mentre Salvini conferma gazebo in tutta Italia il prossimo weekend dove raccogliere firme per le elezioni immediate. Con quale legge? “La nostra proposta, che presenteremo in Camera e Senato, è sperimentata e riadattabile: il Mattarellum”.
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