Il mio nome è Jamal, di Nuccio Franco

Successo di pubblico e critica per l’ultimo lavoro del giornalista sannita Nuccio Franco, dal titolo “Il mio nome è Jamal – Dalla Jihad alla redenzione”, presentato il 30 novembre u.s.

Il nuovo romanzo, che s’inserisce nel dibattito-focolaio, mai sopito, sul terrorismo islamico, ripropone prepotentemente la questione jihadista alla luce dei recenti accadimenti.

Cos’è la Jihad, chi sono costoro che radicalmente indifferenti alla dottrina spirituale autentica e simbolica del Testo Sacro combattono l’Occidente secondo interpretazioni quantomeno parziali del Corano?

È possibile una conversione verso una più attenta, autentica ed attuale lettura del Testo Sacro come accade a Jamal, il protagonista del libro?

Nuccio Franco affronta questo ed altri temi, cercando di dimostrare, appunto, che nulla è scontato e che un riscatto è possibile.

Ciò attraverso un percorso di autodeterminazione e libero arbitrio che induce a ripudiare l’ideologia di gente senza scrupoli che inneggia alla morte inducendo giovani ad uccidere in nome di Allah.

La prefazione dell’opera è stata curata da Yassine Lafram, Presidente U.co.i.i. che afferma: “Attraverso la letteratura di Nuccio Franco si auspica il ritorno all’ideologia autentica, la ricerca d’identità, lo spazio pubblico delle religioni, le forme di disagio e le rivolte giovanili, l’impatto dei flussi globali sulle comunità locali, la risposta delle istituzioni e della politica, la xenofobia, le nuove forme di organizzazione socio-religiosa dell’Islam.”

Il romanzo”, edito da 2000diciassette Edizioni, “rappresenta una tappa significativa per la crescita della casa editrice sannita e per la letteratura del territorio” sostiene in una nota la Direttrice editoriale Maria Pia Selvaggio.

Nuccio Franco palesa risvolti socio-politici e psicologici di rara dimensione letteraria, che riguardano onde di ricordi, nostalgie e rimpianti che toccano da vicino la sensibilità personale. Jamal è il figlio di tutti, ma è un terrorista e questo fa di lui un’anima in fuga, alla ricerca di una Redenzione per la quale lotta. Tutta la storia è raccontata attraverso un linguaggio accurato, corretto, idoneo, con cui lo scrittore persegue la finalità prima: raccontare i fatti ed i personaggi che la animano attraverso lo specchio dell’anima.”

L’autore – Laureato in Giurisprudenza, scrittore e giornalista freelance, specializzato in Storia e Diritto islamico. Da anni si occupa delle problematiche concernenti il mondo dell’Islam, della geopolitica inerente l’area mediorientale e dei problemi di integrazione ed inclusione sociali.

Vincitore, tra gli altri, della sezione narrativa inedita del Premio letterario “Firenze per le culture di Pace 2010” dedicato a Tiziano Terzani, nel 2011 ha pubblicato il suo primo romanzo per GDS “Nevè Shalom – Wahat al Salam. Un’oasi di pace”. Ha pubblicato, inoltre, Salam Islam, viaggio all’interno della comunità musulmana, GDS Edizioni (maggio 2013), Il Sogno di Safiyya, Arkadia Editore (settembre 2013), Freelance, Arkadia Editore (aprile 2016).

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