Il ruolo degli archivi locali

Nei giorni scorsi si sono tenute due interessanti iniziative presso l’Università e la sala del consiglio comunale di Caserta. Al centro dei due eventi  è stata la presentazione ,del volume “Archivi storici comunali della Campania”, curato da Salvatore Marino e Maria Elisabetta Vendemmia pubblicato dall’Issm (Istituto di studi sulle Società del Mediterraneo) del Cnr.  Con questa ricerca finalmente anche gli archivi locali ritornano al centro dell’attenzione degli studiosi e delle istituzioni, grazie alla ricca documentazione dei due autori, in particolare in alcuni archivi di comuni di Terra di Lavoro.

A Caserta è stato sottoscritto un protocollo con la Sovrintendenza Campana con l’obiettivo di ottenere un’adeguata valorizzazione dell’archivio storico del Comune, realizzando un sistema efficiente di archiviazione e gestione dello stesso. L’intesa si propone di mettere in atto una serie di iniziative, utilizzando una sinergia tra i diversi soggetti sottoscrittori. Va salutato con interesse questo rinnovato impegno da parte del mondo dell’Università sui temi della memoria e della identità storica delle nostre comunità. Ma nello stesso tempo è necessario evidenziare due elementi di criticità: il primo  è relativo al fatto che in entrambe le occasioni è passata sotto silenzio la vicenda assurda e scandalosa dell’Archivio di Stato, che continua ad essere non agibile ed usufruibile dagli utenti studiosi e cittadini, come hanno ricordato anche la delegazione dei lavoratori presenti agli incontri. Considero incomprensibile l’indifferenza e la disattenzione da parte delle istituzioni locali sul futuro di uno dei luoghi fondamentali della nostra vita culturale e civile. E’ certamente un bene che il comune e la Provincia di Caserta oggi si cominciano a porre il problema dei loro archivi storici e centri di documentazione (di cui sui erano perse le tracce).

Ma nello stesso tempo i politici e gli amministratori locali non possono continuare ad ignorare la vicenda decennale dell’Archivio di Stato, su cui come Comitato abbiamo prodotto un dossier dettagliato – inviato al Ministro e alla Direzione Generale Mibact, ed anche al Sindaco, al Presidente della Provincia e al Prefetto di Caserta. Come ha scritto Nadia Verdile in un post su FB oggi  (ieri 10-04) pomeriggio: “Nella sala consiliare del comune di Caserta c’è stata la firma del Protocollo d’intesa tra Palazzo Castropignano, la Soprintendenza Archivistica della Campania e l’Archivio di Stato di Napoli per la rinascita dell’archivio storico del Comune che versa  in condizioni pessime, a tratti disperate. Un appuntamento importante seguito da un altrettanto momento di grande valore con la presentazione, a cura di Francesco Senatore, del volume “Archivi storici comunali della Campania. Censimento”. L’incontro è stato coordinato da Carlo De Michele. In sala nessuno, dico, sottolineo e ripeto, nessuno dei membri del Consiglio Comunale, nessun assessore, nessun delegato. Oggi pomeriggio si parlava del futuro della città e del futuro della sua storia. Qualcuno disse anni fa che con la Cultura non si mangia. Qualcuno continua a pensare che la Cultura non porta voti. Oggi pomeriggio la mia città ha fatto una brutta figura, ma proprio assai brutta. E io mi sono vergognata”. Sono parole dure, che personalmente condivido in pieno. Nei giorni scorsi toni altrettanti duri sono stati riportati anche da altre testate, come Appia Polis.

Anche se non è ancora definita la vicenda del governo nazionale propongo di convocare una riunione del Comitato pro archivio nelle prossime settimane per riprendere l’iniziativa di cittadinanza consapevole.

Pasquale Iorio                                                                                                           Caserta, 11 aprile 2018

Le Piazze del Sapere

 

 

 

 

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