IL SANTO di oggi 17 Febbraio – Sette Fondatori dell’Ordine dei Servi della Beata Vergine Maria

Santi: Sette Fondatori dell’Ordine dei Servi della Beata Vergine Maria

17 febbraio

sec. XIII-XIV

Intorno al 1233, mentre Firenze era sconvolta da lotte fratricide, sette mercanti, membri di una compagnia laica di fedeli devoti della beata Vergine, legati tra loro dell’ideale evangelico della comunione fraterna e del servizio ai poveri, decisero di ritirarsi per far vita comune nella penitenza e nella contemplazione. Lasciate attività, case e beni ai poveri, verso il 1245 si ritirarono sul Monte Senario, nei pressi di Firenze, dove costruirono una piccola dimora e un oratorio dedicato a santa Maria. Molti si rivolgevano a loro per risolvere dubbi e angosce, tanto che essi decisero di dare inizio ad un Ordine dedicato alla Vergine, di cui si dissero Servi – l’Ordine dei Servi di Maria -, adottando la Regola di sant’Agostino. Nel 1888 Leone XIII canonizzò i sette primi Padri, sepolti, insieme, a Monte Senario. Si tratta di San Bonfiglio, guida del gruppo laico e poi priore della nascente comunità. San Bonagiunta, priore tra il 1256 e il 1257. San Manetto, artefice delle prime fondazioni in Francia. Sant’Amadio, anima del gruppo. San Sostegno e Sant’Uguccione, amici tra loro. Sant’Alessio, zio di santa Giuliana. (Avvenire)

Martirologio Romano: Santi sette fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria: Bonfilio, Bartolomeo, Giovanni, Benedetto, Gerardino, Ricovero e Alessio. Prima mercanti a Firenze, di comune accordo, sul monte Senario, si consegnarono nelle mani della beata Maria, istituendo l’Ordine sotto la regola di sant’Agostino. Vengono commemorati insieme nel giorno in cui si tramanda che Alessio, il più longevo, sia morto centenario.

Il giorno della Festa dell’Assunzione del 1233 la Beata Vergine appare a sette nobili fiorentini esortandoli a lasciare il mondo e a vivere in solitudine e in preghiera. Quando tornano dal loro ritiro, i bambini di Firenze li salutano chiamandoli “i servi di Maria”. Adottano questo nome e nel 1240, sempre il giorno della Festa dell’Assunzione, la Madonna appare loro di nuovo e li esorta a fondare un nuovo ordine religioso chiamato appunto Servi di Maria.
È uno degli ordini più antichi della Cristianità fra quelli specialmente dedicati a diffondere la devozione a Nostra Signora. Il suo nome è molto bello, Servi di Maria, e fu miracolosamente ispirato quando bambini che appena cominciavano a parlare lo gridarono in lode dei Sette Santi Fondatori che tornavano a Firenze dal loro ritiro. Questo titolo designa una speciale devozione a Nostra Signora, la servitù a Maria, che troverà la sua forma definitiva solo secoli dopo con le spiegazioni di San Luigi Maria Grignion de Montfort (1673-1716) nel suo “Trattato della Vera Devozione”.
Essenzialmente, non c’è differenza fra le espressioni “servo di Maria” dei Sette Fondatori e “schiavo di Maria” del Montfort. La “servitù” o “schiavitù” rappresenta la rinuncia ai propri beni e meriti passati, presenti e futuri sia spirituali sia materiali. È un’espressione eccellente che fa risaltare la differenza fra un atteggiamento veramente cattolico e uno rivoluzionario.
Oggi molti, compreso qualche teologo progressista, pensano che l’espressione “servo” o peggio “schiavo” di Maria non sia adatta all’uomo moderno. Forse, dicono, era accettabile in passato ma con l’abolizione della schiavitù e del servaggio non ci devono più essere servi o schiavi, neppure di Nostra Signora. Così, a proposito delle nostre relazioni con la Madonna, dovremmo dirci – secondo loro – suoi figli, ma non servi o schiavi perché questo contrasterebbe con la dignità umana. Ovviamente quest’affermazione tipicamente ugualitaria è intrisa dello spirito della Rivoluzione.
In verità è un onore essere servo di Maria, che è la Regina del Cielo e della Terra. Il principale desiderio della nostra vita è essere davvero suoi servi o schiavi. Perché come suoi servi siamo anche pienamente suoi figli, un tipo speciale di figli che desiderano la sua gloria sopra ogni cosa e che per questo scopo rinunciano a tutto.
Il nome di Servi di Maria o Serviti corrisponde chiaramente al desiderio non solo dei Sette Santi che hanno fondato l’ordine ma anche della Madonna che ha confermato la loro scelta. Questo nome fu anche confermato dal Papa che approvò l’ordine, e dalla Chiesa quando canonizzò i fondatori nel XIX secolo. Dobbiamo quindi ritenerlo un nome eccellente.
È il lavoro del Diavolo, l’ispiratore della Rivoluzione, cercare di distruggere ogni tipo di gerarchia, non solo sulla Terra ma perfino nell’ordine soprannaturale. La Rivoluzione non può però logicamente negare l’immensa ineguaglianza che Dio ha posto fra la Sua Santa Madre e tutte le altre creature – angeli, santi e il resto dell’umanità. Tra Nostra Signora e le altre creature c’è un autentico abisso. Negarlo o perfino metterlo in dubbio non è ragionevole per il credente cattolico.
E tuttavia la Rivoluzione lo nega. Negare ogni gerarchia è tipico del suo spirito. È anche la radice dell’ateismo, che in effetti è una forma di odio per il fatto che in Cielo c’è un Signore che regna su tutti noi. Lo spirito rivoluzionario rigetta ogni regno e ogni signoria.
Karl Marx (1818-1883) formulò questo odio di ogni superiorità quando disse che scopo del marxismo era liberare l’uomo da ogni alienazione. La parola viene dal latino “alienatio”, che indica il trasferimento del diritto di proprietà da una persona a un’altra. Per Marx nessuno deve cedere il dominio su di sé a un’altra persona. Ogni forma di superiorità e di autorità è male, perché causa un’ingiustificabile alienazione della persona in posizione inferiore, usurpa i suoi diritti e la sua volontà e sfrutta il suo lavoro.
Ma per Marx è “alienazione” quella del padre che educa i figli o del marito che guida la moglie; dell’insegnante che esercita la sua autorità sugli allievi, del dirigente sugli impiegati, della nobiltà sul resto di una società tradizionale, e così via. In ogni rapporto di autorità si nasconde l’alienazione. E per Marx la peggiore alienazione è prodotta da Dio. Certo, secondo lui, Dio non esiste: Dio è un mito. L’alienazione verso Dio è vuota e stupida. Ma secondo Marx è anche odiosa, perché l’uomo si mette davvero in una situazione d’inferiorità e di subordinazione.
Dunque per Marx idealmente l’uomo dovrebbe essere assolutamente indipendente, completo padrone di se stesso, senza relazioni di obbedienza con nessuno. Questo è l’ideale del marxismo, che coincide con l’ideale della Rivoluzione.
È il contrario del vero spirito cattolico. Non penso di avere bisogno di dimostrarlo.
Che cosa dobbiamo chiedere ai Sette Santi Fondatori dei Serviti? Se questi uomini del tredicesimo secolo dovessero risorgere e vedessero come si comportano i cattolici e il mondo oggi, che cosa avrebbero da dire? Quanto sarebbero indignati?
Dobbiamo chiedere loro d’intercedere per la Chiesa Cattolica e risvegliare la vera devozione a Nostra Signora tra i fedeli, insieme con il senso della gerarchia e lo spirito contro-rivoluzionario.

Autore: Plinio Correa de Oliveira

Traduzione di Massimo Introvigne


Intorno al 1233, mentre Firenze era sconvolta da lotte fratricide, sette mercanti, membri di una compagnia laica di fedeli devoti della beata Vergine, legati tra loro dell’ideale evangelico della comunione fraterna e del servizio ai poveri, decisero di ritirarsi in solitudine per far vita comune nella penitenza e nella contemplazione. Abbandonata l’attività commerciale, lasciarono le proprie case e distribuirono i beni ai poveri. Verso il 1245 si ritirarono sul Monte Senario, nei pressi di Firenze, dove costruirono una piccola dimora e un oratorio dedicato a santa Maria. Conducevano vita austera e solitaria, non ricusando tuttavia l’incontro con le persone che, spinte dal dubbio e dall’angoscia, cercavano il conforto della loro parola.
Diffondendosi sempre più la fama della loro santità, molti chiedevano di far parte della loro famiglia. Pertanto essi decisero did are inizio ad un Ordine dedicato alla Vergine, di cui si dissero Servi – l’Ordine dei Servi di Maria -, adottando la Regola di sant’Agostino.
Nel 1888 Leone XIII canonizzò insieme i sette primi Padri. A Monte Senario un unico sepolcro raccoglie insieme le spoglie mortali di coloro che la comunione di vita aveva resi un cuor solo e un’anima sola.

SAN BONFIGLIO
Padre e guida del gruppo laico e poi Priore della nascente comunità dei Servi di Maria.
Viene raffigurato con la colomba bianca che si posa
sulla sua spalla destra, per indicare quei doni dello Spirito Santo di cui ciascuno dei Sette era adornato, maggiormente manifestato in lui per il suo carisma di Padre del primo gruppo e della comunità poi. Morì, secondo la tradizione, il 1° gennaio 1262.

SAN BONAGIUNTA
Uomo austero verso se stesso, ma dolce, amabile e comprensivo verso il prossimo. Anch’egli ricoprì la carica di Priore Generale tra il 1256 e il 1257. Per la sua tenacia difesa della verità e della giustizia, cercarono di avvelenarlo, ma fu liberato da Dio. Morì il 31 agosto 1267.

SAN MANETTO
Anch’egli Priore Generale, fu uomo di grandi capacità organizzative e direttive, tanto che si attribuiscono a lui le prime fondazioni in terra di Francia. Fu lui ad accogliere Arrigo di Baldovino, primo di quella schiera di laici che si aggregò all’Ordine dei Servi. La tradizione pone il giorno della sua morte il 20 agosto 1268.

SANT’AMADIO
Possiamo dire che nel gruppo dei Sette egli era come la fiamma che dava calore a tutti con la sua grande carità che si alimentava dell’amore di Dio. Il suo nome, Ama-Dio, fu un vero presagio, segno della ricchezza della sua vita spirituale e di carità. Morì il 18 aprile 1266.

SAN SOSTEGNO E SANT’UGUCCIONE
Di questi due Santi si ricorda in particolare la loro amicizia, tanto che l’iconografia li rappresenta insieme, e la morte, avvenuta per ambedue lo stesso giorno e anno ( 3 maggio 1282) è come un segno e un sigillo di autenticità del cielo alla loro fraternità.
Nel gruppo dei Sette, essi rimangono dunque come simbolo di fraternità vissuta in comunione di vita e di intenti, ma anche come segno specifico di amicizia che, se vera e gratuita, da Dio è ispirata e reciprocamente aiuta a salire a Dio.

SANT’ALESSIO
Della famiglia dei Falconieri, zio di Santa Giuliana, esempio fulgido di umiltà e purezza. La sua vita fu una continua lode a Dio. Amava andare per la questua, impegnandosi specialmente a sostenere i suoi frati mandati a studiare alla Sorbona di Parigi. È morto all’età di 110 anni il 17 febbraio 1310.

PREGHIERA

A voi veniamo,
nostri Padri antichi,
come figli, discepoli, amici,
per apprendere da voi, immagini vive di Cristo,
come si ami Dio
sopra ogni cosa
e per i fratelli
si spenda la vita;
come il perdono
vinca l’offesa
e con il bene
si ricambi il male;
come al bisognoso
si tenda la mano,
dell’afflitto
si lenisca la pena,
il cuore si apra all’amico;
come insieme
ricostruisca la casa,
e nella dimora paterna si viva,
un cuor solo
e un’anima sola.
Ci accompagni, Padri nostri, il vostro esempio
di comunione fraterna
e di servizio a santa Maria, e ci sostenga
la vostra intercessione
e la materna protezione
di Nostra Signora,
oggi e in ogni tempo
della nostra vita. Amen.

Autore: Massimo Cuofano, OSSM

fonte: www.santiebeati.it

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