In libreria “i giorni del Matto” di Luciano Pennino, Edizioni Oedipus.

Il racconto di una vita intima, confessabile solo con i versi. Un grido estremo sui valori umani e sul tempo che fugge via inesorabilmente.


Torna in libreria Luciano Pennino con “I giorni del Matto”, edizioni Oedipus, con un nuovo volume dedicato alla poesia. Vari sono i temi affrontati dall’autore, che in un precedente lavoro (“Ma tutto è zero”) aveva lambito i misteriosi territori degli Arcani Maggiori con un titolo di successo, i cui versi si ispirano alle figure rappresentate dai Tarocchi.

In quest’ultimo libro, Pennino dà voce all’implacabile tormento del malamore, all’ambiguità dei sentimenti, all’imponderabilità della natura umana, all’ineluttabilità del tempo che fugge via attraversando un’epoca di trasformazione – a tratti indefinibile – dei valori umani, della tecnica che ha sfigurato l’esistenza di una generazione già provata dalla deriva degli ideali su cui aveva formato la propria identità.

L’autore di questo volumetto è figlio di questo tempo confuso, e non può che raccontare la realtà con l’espressione perplessa, contraddittoria e ambivalente di chi è oramai disincantato nell’attesa di un mondo migliore, più autentico. La raccolta copre il periodo che va dai primi anni del 2000 fino a oggi con una settantina di liriche, iniziando con alcuni versi dedicati all’arte del far poesia e scivolando via via all’osservazione degli spostamenti – più o meno lievi – dei sentimenti e dell’animo umano. Una selezione che è il racconto di una vita intima, inconfessabile con le parole, ma non con i versi. È un grido estremo, un’elegia.

L’autore

Luciano Pennino, napoletano, negli anni Settanta si forma artisticamente negli ambienti della musica e del teatro sperimentale. Fonda alcune compagnie teatrali e inizia una produzione di scrittura creativa i cui testi vengono pubblicati su varie riviste libere.
Negli anni Ottanta crea la società per i servizi editoriali Pegaso. Nel 1992 edita il primo free press italiano di arte, cultura ed ecologia Metrò | Treno cittadino. Due anni dopo edita il catalogo dell’editoria campana “Profili di editori” e altre pubblicazioni. Dal 1996 ad oggi svolge un’intensa attività di grafico editoriale. Nel ’97 esce per le Edizioni Intra Moenia la raccolta di poesie “Segno in versi”; nel 2001 per i tipi di Araba Felice è presente nella raccolta collettiva multimediale di poesia “Guerra”; negli stessi anni la casa editrice Dedalus del poeta Emilio Piccolo pubblica il poemetto “Di contrasti e piccoli disastri” e nel 2020 pubblica “ma tutto è Zero – il trionfo dei Trionfi” con Oèdipus Edizioni.

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