In memoria di Carmine Cimmino – Report
Pur con la pioggia continua, che ha impedito a diversi di essere presenti, la manifestazione di ricordo per Carmine Cimmino a Caserta di ieri pomeriggio 19 novembre 2019 nel centrale e funzionale Circolo Nazionale ha avuto un successo pieno con gente in piedi e presente fino alla fine. La manifestazione è stata impeccabilmente organizzata specialmente per l’impegno di Pasquale Iorio, di Piazze del Sapere, e della sensibile e vibrante moglie di Cimmino, custode ed erede della sua memoria, prof.ssa Virginia Rosano.
L’incontro di memoria e di riflessione ha destato un sincero e profondo interesse nello scelto pubblico presente, espressione della Caserta civile e colta (ricordo ad esempio la Direttrice del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università della Campania ”L.Vanvitelli” prof.ssa Maria Luisa Chirico).
All’inizio della manifestazione vi è stato il saluto del cortese presidente del Circolo Gianfranco Foglia. Particolarmente toccante è stata l’introduzione con la visione di un video prezioso, che si riferiva alla presentazione di uno dei volumi più impegnativi della vasta e varia attività storiografica ed organizzativa di Carmine Cimmino, contenente gli atti del Convegno di Arpino sull’industria laniera nella Valle del Liri (fino al 1927 facente parte di Terra di Lavoro, ora in provincia di Frosinone), presentato in una trasmissione video curata dall’indimenticabile animatore culturale e civile di Caserta e provincia prof. Tommaso Pisanti con la presenza in dialogo di Carmine Cimmino.
Un applauso commosso e sincero si è levato dalla sala all’apparizione delle due nobili e grandi figure della storia culturale e civile di Caserta e di Terra di Lavoro di fine Novecento, entrambi scomparsi e sui quali in modo ingiusto ed inaccettabile è calato man mano negli anni come una cortina di silenzio e di rimozione.
Efficacemente coordinato dall’infaticabile e operoso amico Pasquale Iorio, l’incontro ha poi visto gli interventi dei relatori previsti. Il dott. Angelo Crescente, sindaco del Comune di Capodrise, cittadina natale di Cimmino, ha portato i doverosi saluti, esprimendo la piena disponibilità a mantenerne la memoria, anche alla luce del dono fatto al Comune dall’erede prof.ssa Rosano dell’intera preziosa Biblioteca di Cimmino, mentre l’Archivio è stato donato alla Biblioteca di Santa Maria Capua Vetere.
Il prof. Olindo Isernia, noto storico di Terra di Lavoro, collaboratore stretto e operoso di Cimmino, ne ha delineato l’opera storiografica dai primi studi di storia dei movimenti politici a quelli più egemoni di storia economico/sociale, condotti sempre con metodo ed esiti scientifici in un costante e metodico rapporto con il mondo archivistico e con quello universitario napoletano.
Il prof. Nicola Terracciano, anche lui stretto collaboratore di Cimmino, ha portato il saluto doveroso dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano sito al Vittoriano a nome sia della sede centrale di Roma che del Comitato Provinciale di Caserta, con sede a Santa Maria Capua Vetere, essendo stato Carmine Cimmino colui che ha fondato per primo il Comitato di Caserta, animandolo in modo indimenticabile e generoso, come ha sapientemente ricostruito il prof. Isernia in una specifica relazione nel primo convegno di memoria su Cimmino tenutosi dopo la sua morte nella cittadina natale di Capodrise.
Terracciano ha evidenziato i tre aspetti della personalità di Cimmino, quello di storico scientifico, quello di animatore civile e del mondo della scuola, quello politico, essendo stato militante socialista e anche consigliere ed assessore comunale nella cittadina natale. Ha evidenziato come accanto all’egemone momento di storia economico-sociale, mai è venuto meno in Carmine Cimmino quello verso la storia etico-politica, nella consapevolezza che le dimensioni ideali, utopiche, progettuali sono forze storiche possenti e veramente determinanti dei processi storici, come è sperimentalmente verificabile nel grandioso processo del Risorgimento, che ha portato alle epocali Unità politica e alla Libertà della Patria. Di questo processo risorgimentale Terra di Lavoro con tutte le sue cittadine a partire da Santa Maria Capua Vetere è stata parte storica non secondaria, ed anche Caserta dalla fine del Settecento alla fine della Prima Guerra Mondiale ha dato un contributo prezioso di italianità sempre più da riprendere e da valorizzare.
Il prof. Felicio Corvese, altra figura nota e caratteristica della ricerca storica di Terra di Lavoro, nonchè infaticabile animatore di iniziative culturali e civili con il suo Centro di Studi Daniele e con l’articolazione provinciale dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza ha ricostruito altri aspetti della poliedrica attività storiografica di Cimmino, che dal Settecento si è inoltrata al pieno Novecento, toccando anche il periodo drammatico della fine del fascismo, dell’occupazione nazifascista e delle stragi che sul territorio di Terra di Lavoro si sono tragicamente consumate (come quelle di Bellona e di Caiazzo).
Ha preso la parola la giovane archivista dott.ssa Roberta Oliviero, che sta riordinando l’archivio di Cimmino e che ha saputo attrarre l’uditorio con il racconto analitico e sapiente del rapporto da poco iniziato con quel mondo di appunti, di bozze, di opere quasi già pronte per essere pubblicate, facendo intuire la fatica e la dedizione che esse rivelano.
Ha preso infine la parola il prof. Silvio de Majo, docente di storia contemporanea all’Università Federico II di Napoli, che ha raccontato l’incontro all’Archivio di Stato di Caserta con Carmine Cimmino, ritrovandosi entrambi a studiare lo stesso argomento sul mondo industriale della Valle del Liri, e come nacque un’amicizia duratura sincera e collaborativa in nome della ricerca storica più rigorosa ed approfondita. Ha messo in luce la generosità, lo spirito collaborativo ed operativo di Cimmino, che sempre lo ha attratto ed è motivo di gratitudine e di stima.
Non poteva mancare a conclusione del prezioso, doveroso, civile incontro l’intervento della prof.ssa Virginia Rosano, non solo di gratitudine verso i presenti, i relatori, gli organizzatori, ma di essenziale memoria dell’indimenticabile compagno di vita, con i suoi doni di umanitá e di cultura che l’hanno arricchita, destando in lei non solo i sentimenti del rimpianto, ma anche quelli della gratitudine e del dovere di mai farlo dimenticare a livello della cittadina natale e del mondo della ricerca e della cultura di Terra di Lavoro.
Con questo commosso intervento si è conclusa la bella serata di commemorazione e di cultura nel cuore della nobile Caserta italiana, capoluogo della nobile provincia di Terra di Lavoro, che non merita di stare agli ultimi posti in Italia per la vita culturale e civile.
Essa deve rialzarsi con lo sforzo cooperante di tutte le persone e le istituzioni di vera cultura e di buona volontà, senza negativi individualismi, senza accasciarsi in pessimismi o in inaccettabili nostalgie neoborboniche, di un regime tirannico, assolutista, clericale, poliziesco, costantemente sanguinario ed assassino, nemico della cultura e dei ceti più illuminati, che aggraverebbero di più la situazione.
Occorre riprendere e onorare in modo costante e rigoroso le memorie nobili ed alte di cui è ricchissima la storia di Terra di Lavoro, dai suoi esponenti del Settecento riformatore, della Repubblica Napoletana del 1799, a tutto il periodo risorgimentale dell’Unità e della Libertà della Patria, dell’antifascismo e dell’antitotalitarismo, della Resistenza, del periodo repubblicano, nell’orizzonte anche della miracolosa e salvifica unità europea.
Un paese, una provincia, un popolo senza memorie alte e nobili costantemente rinnovate ed onorate, con iniziative e intestazioni di strade, non ha futuro.
Nicola Terracciano, 20 novembre 2019
0 Comments
No comments!
There are no comments yet, but you can be first to comment this article.