INCONTRO NATALIZIO DELLA NASCENTE RUBRICA #RitroviAMOci: cultura, territorio e tradizioni

 

 

(Redazione) – Qualche giorno fa, esattamente in prossimità delle festività natalizie,  le componenti della nuova rubrica #RitroviAMOci: cultura, territorio e tradizioni e più precisamente la dott.ssa Tania Parente, Presidente della Onlus Don Lorenzo Milani, Lucia Petrella, Vice Presidente della medesima Associazione (Grazzanise) e Matilde Maisto, giornalista e coordinatrice del gruppo culturale Letteratitudini (Cancello ed Arnone) si sono incontrate per parlare delle festività ed in prossimità del Santo Natale ne hanno voluto riscoprire la MAGIA.

In effetti, inizia la Maisto, mancano solo pochi giorni a Natale e nelle famiglie, così come per le strade, tutto sembra essere in attesa di quest’importante ricorrenza. Tutto, durante il periodo natalizio “si veste a festa”: pupazzi di neve, palline ed altre fantasiose decorazioni impreziosiscono le vetrine dei negozi, le strade si illuminano e le case vanno ad assumere nuove sembianze, tra oggetti e colori caratteristici di questa festività.

Su tale argomento è  scaturita, di conseguenza, una sorta d’intervista che la Maisto ha piacevolmente rivolto alla psicologa Parente:

E per lei in che cosa consiste la Magia del Natale?

Il Natale, tra tutte le ricorrenze annuali, è di sicuro la più sentita, poiché al di là della sua valenza religiosa, è in grado di coinvolgere grandi e piccini, seppure a diversi livelli di eccitazione. Chi ha la fortuna di avere un bimbo in casa, sa di cosa sto parlando: per i piccini il Natale è magia, mistero, fantasia ed attesa, ingredienti, questi, che crescendo, per ragioni di natura diversa, l’adulto tende a dimenticare, ma che con un po’ di impegno e con la vicinanza di un bambino, può facilmente recuperare! L’infanzia, nella maniera più assoluta, è l’epoca dell’entusiasmo, del “tutto è possibile”, dell’eccitazione nella sua forma più pura, della fantasia… quella fantasia che ti permette di credere nell’esistenza di un omone vestito di rosso con la barba bianca, che in una sola notte, trainato dalle renne nella sua slitta sfavillante è in grado di portare a tutti i bambini del mondo, i doni tanto desiderati. E’ quest’innata predisposizione a conoscere e a sognare che consente ai piccoli di vivere intensamente ogni momento, fino a quando, gradualmente nei casi più fortunati o in modo più brusco, in altri, si giunge a scoprire che “non tutto è possibile” e che la vita può riservarci anche l’amaro sapore della delusione: Ma questo fa parte del gioco!

Tra le numerose Fiabe, Favole, Storie e Racconti di Natale che cosa ricorda in particolare?

La festa con le sue antiche tradizioni ci ha tramandato e ci tramanda tutt’ora leggende e storie in grado di affascinare genitori e bambini. L’affascinante personaggio di Babbo Natale, della Befana, la nascita di Gesù, sono tutte tematiche oggetto di tradizioni, leggende e racconti popolari natalizi, ricordiamo: la leggenda delle campane, il presepe, il bastoncino di zucchero, la leggenda dell’albero di Natale e tante altre, ma quella che maggiormente ricordo è la tematica del “PRESEPE”. Pare che il primo vero presepe della storia sia stato creato nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma. Questa usanza divenne così popolare che presto tante altre chiese vi aderirono. Ognuna cercava un presepio particolare ed unico. Le scene della natività erano spesso ornate con oro, argento, gioielli e pietre preziose. Naturalmente anche se molto popolare tra le classi più ricche, questa opulenza era quanto di più distante dal significato della nascita di Gesù. In realtà dobbiamo il “nostro” presepe attuale a San Francesco d’Assisi, che nel 1224 decise di creare la prima Natività come era veramente descritta nella Bibbia. Il presepe che San Francesco creò nel paese di Greccio, era fatto di figure intagliate, paglia e animali veri. Il messaggio era diretto, e poteva essere capito e recepito da tutti, ricchi e poveri. La popolarità del presepe di San Francesco crebbe fino ad espandersi in tutto il mondo.

 

Invece per quanto riguarda la VERA STORIA DEL NATALE che cosa ci può dire?

Storicamente non è accertato che Gesù il Cristo sia nato effettivamente il 25 dicembre. Nei Vangeli di Matteo e di Luca, che forniscono una descrizione di alcuni momenti legati alla Natività, non è citato né il giorno, né il mese, e neppure l’anno della venuta del Figlio di Dio, anche se sappiamo che Gesù nacque quando regnava l’imperatore Cesare Augusto. La festa del Natale cristiano, ovvero del dies natalis Christi, sembra sia stata istituita, nella data del 25 dicembre, da Papa Giulio I solo nel 337. Pare che la Chiesa di Toma abbia deciso di far coincidere la ricorrenza della nascita del Cristo con la festa pagana della nascita del Sole invincibile (Dies Natalis Solis Invicti), voluta dall’Imperatore Aureliano nel 275, per soffocare il “culto del sole” ancora radicato presso i Romani, nonostante Costantino avesse proclamato la confessione cristiana religione ufficiale dell’Impero. Lo stesso Costantino, nel 321, aveva cambiato il nome del primo giorno della settimana da Dies Solis, il “venerabil” giorno del Sole, a Dominus, “giorno del Signore”.

 

Passiamo adesso ad una domanda più allegra: quali sono i canti natalizi che ricorda in particolar modo?

Sono tanti i canti natalizi che tutti conosciamo e che ogni anno riascoltiamo volentieri: Stille Nacht – White Christmas – Adeste Fideles ecc., ma il più famoso canto italiano e senza alcun dubbio “Tu scendi dalle stelle”, nato più di 250 anni fa in Campania da Sant’Alfonso Maria dè Liguori. Pare che il compositore della celebre canzone, nel dicembre dell’anno 1754 si trovasse a Nola, in provincia di Napoli, dove era stato chiamato a predicare la novena di Natale, e proprio lì ideò la canzone e la scrisse. Era ospite nella casa dei signori Zambardelli, i quali, seguendo l’usanza, avevano allestito un presepe nel salotto della loro abitazione. Nelle viuzze di Nola si sentiva il profumo delle arance e crepitavano i “botti”, fra le grida spensierate dei ragazzi. Dalla casa dove era ospite si poteva vedere il Vesuvio, fumante e leggermente coperto di neve. In quella scenografia particolare gli fluirono alcune strofe, e così Santo Alfonso pensò di esprimere i più spontanei sentimenti dell’animo popolare sul Natale. La sera di Natale, salito sul pulpito, intonò la sua canzoncina fra lo stupore dei fedeli. Ma una volta che la messa  terminò e i fedeli uscirono dalla chiesa, avendo afferrato al volo il motivo, iniziarono a fischiettarlo per le vie della città. Così in seguito la canzone fu data alle stampe a Napoli ed inserita nella raccolta delle canzoncine spirituali natalizie e tutt’ora viene cantata in ogni chiesa.

Adesso parliamo un pochino di letteratura natalizia, ci sono tantissime poesie di poeti famosi e non, dedicate alla nascita di Gesù, quale in particolare l’ha maggiormente colpita?

Sono, indubbiamente, tutte bellissime, specialmente per le persone che amano la poesia, ma quella che io amo particolarmente è “Vergine Madre Figlia di tuo Figlio” che dice così: Vergine Madre figlia di tuo Figlio/umile ed alta più che creatura, termine fisso d’etterno consiglio/ tu sei colei che l’umana natura nobilitasti si ch’el suo Fattore non disdegnò di farsi sua fattura./Nel ventre tuo si raccese l’amore,per lo cui caldo ne l’etterna pace così è germinato questo fiore…… Naturalmente la poesia continua e, come potete voi stessi constatare è un testo meraviglioso scritto da Dante Alighieri e che troviamo nel XXXIII canto del Paradiso, (versi 1 -21).

Siamo felicemente giunti alla fine di questa bella intervista, ma vorrei chiudere con qualche cosa di veramente dolce e a tal proposito che cosa possiamo dire dei dolci natalizi?

Ah i dolci natalizi! Quelli che ci fanno mettere a dieta subito dopo le festività? Sono una vera bontà. Durante le feste i dolci non sono mai abbastanza, quelli che trionfano su tutte le tavole, oltre al re del Natale all’italiana, il panettone, ogni regione ha le sue specialità: In Campania ad esempio non è Natale senza struffoli; in Toscana troviamo il panforte, i cantucci, i ricciarelli; in Sicilia come si può non assaggiare la cassata. Ma naturalmente sulle tavole imbandite della nostra zona non mancano i mostaccioli, i rococò, il babà, le zeppolelle e chi più ne ha più ne metta, però dopo TUTTI A DIETA MI RACCOMANDO!

Cogliamo questa bella occasione per augurare a tutti delle meravigliose festività, piene di gioia, amore e serenità.

Tania Parente, Lucia Petrella e Matilde Maisto

#RitroviAMOci: cultura, territorio e tradizioni

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