Ispra chiede al ministro dell’Ambiente di sospendere iter di approvazione Dm su incremento incentivi all’energia elettrica generata da biogas, General Contract chiede rapida approvazione e taglio burocrazia

“Esprimo preoccupazione per lo stop che potrebbe subire l’iter di approvazione del decreto ministeriale sulle condizioni di accesso all’incremento dell’incentivazione per la produzione di energia elettrica da impianti alimentati a biomasse e biogas. Auspico un pronto intervento del ministro dell’Ambiente che al contempo velocizzi l’iter di approvazione del dm e renda i controlli sugli impianti più semplici ed efficaci, come richiesto dall’Ispra, nell’interesse degli imprenditori zootecnici ed agricoli”.

 

E’ quanto afferma Francesco Cicalese, amministratore della General Contract di Battipaglia (Salerno), società di ingegneria con 13 dipendenti e 1,2 milioni di euro di fatturato, impegnata nella progettazione e messa in opera di impianti a biogas e a biometano, a seguito della richiesta dell’Istituto per la protezione dell’ambiente di bloccare l’iter di approvazione del decreto.

Qualche giorno fa Istituto per la protezione dell’ambiente ha chiesto al ministero dell’Ambiente di sospendere l’iter di approvazione del decreto sulle condizioni di accesso all’incremento dell’incentivazione per la produzione di energia elettrica da impianti alimentati a biomasse e biogas.

La richiesta – contenuta in una lettera inviata dall’Ispra al ministero guidato da Gian Luca Galletti e trasmessa anche al Senato – è motivata dalla necessità di approfondire i compiti affidati al Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente.

 

 Secondo Ispra, infatti, l’intensità dei controlli richiesta alle Agenzie ambientali non trova paragone in nessun altra tipologia di impianto emissivo e l’impegno necessario per lo svolgimento dei controlli da parte di Agenzie regionali per l’ambiente  può, in molte realtà regionali, compromettere gravemente la possibilità di svolgere adeguatamente controlli su altri tipologie di impianti, compresi quelli assoggettato ad Autorizzazione di impatto ambientale. E sarebbe anche da freno alle attività zootecniche interessate al moltiplicarsi dei controlli.

 

Cicalese ricorda: ”Stiamo vivendo una fase di sviluppo importante del settore biogas, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia, una crescita che assicura al tempo stesso: incremento del reddito delle aziende zootecniche, crescita della produzione di energia da una fonte rinnovabile, riduzione dell’inquinamento ambientale. L’adeguamento delle incentivazioni è un atto dovuto – aggiunge – e così i giusti controlli dei poteri pubblici sugli impianti, sospendere l’iter di approvazione del decreto, invece, servirebbe solo a rendere meno certo il quadro di riferimento del comparto”.

 

L’aumento degli impianti a biogas in Italia, secondo quanto riportato in uno studio del Consorzio italiano biogas che sarà dettagliatamente illustrato a Biogas Italy dal prossimo 24 febbraio, tra il 2010 e il 2013 è stato del 177%, mentre la potenza installata, a oggi, è di 1.339 MWe. Il 16% dell’energia rinnovabile in Italia è prodotta dalle bioenergia, mentre l’investimento impiantistico in questa rinnovabile tra il 2010 e il 2014 è stato di 4,2 miliardi. Si tratta di una rinnovabile che sta investendo, non poco e in senso positivo, il mondo dell’agricoltura. L’aumento degli impianti a biogas inseriti nelle attività agricole tra il 2010 e il 2014 è stato del 586% in più.

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