ISTITUTO NAZIONALE PER LA GUARDIA D’ONORE ALLE REALI TOMBE DEL PANTHEON
DELEGAZIONE DI NAPOLI – DELEGAZIONE DI CASERTA
Il progetto di spostamento della Biblioteca Nazionale
Vittorio Emanuele III di Napoli dalla attuale sede di Palazzo Reale all’ex
Albergo dei Poveri, di cui si è avuta notizia in queste settimane,
rappresenterebbe una grave ferita ad una delle principali istituzioni culturali
della città di Napoli.
Dal 1922, esattamente un secolo, la più importante
raccolta libraria dell’Italia meridionale ha
indissolubilmente legato la
propria storia a quella di Palazzo Reale, grazie alla mirabile saggezza del
Sovrano Vittorio Emanuele III, al quale non casualmente è intitolata, di
concedere in utilizzo gratuito allo stato i palazzi del patrimonio della Corona,
segno visibile della funzione della Monarchia quale e strumento del progresso di
tutta la comunità nazionale. La sua collocazione a ridosso di Piazza del
Plebiscito fu il coronamento dell’azione di risanamento e rilancio che Napoli
visse nei primi decenni del Regno d’Italia, anche con la nuova sistemazione
dell’intera area compresa tra il Maschio Angioino e Palazzo Reale, ancora oggi
collegati da una strada che reca anch’essa il nome del Sovrano, Vittorio
Emanuele III, che fu il primo Principe di Napoli, affinché il sapere e la storia
cittadina si specchiassero nella piazza che suggellò l’adesione del popolo
napoletano al Risorgimento nazionale.
Per la sua importanza essa è la terza
biblioteca d’Italia e la presenza nel centro della città di Napoli testimonia e
simboleggia la centralità della cultura e della sua missione di salvaguardia
della identità napoletana e nazionale, la cui rilevanza è direttamente
rappresentata dalla magnificenza degli spazi che occupa. Un luogo che seppe
rinascere anche dalle difficoltà della Seconda Guerra Mondiale grazie alla
munifica donazione della Duchessa Elena d’Aosta che nel 1947, rinsaldando i
tradizionali legami della Real Casa di Savoia con la Biblioteca Nazionale, volle
donare all’istituto napoletano la propria vastissima biblioteca, comprendente
migliaia di volumi, oltre agli arredi, ed i preziosi cimeli dei viaggi e delle
esplorazioni compiuti dalla Duchessa e dai Principi della Casata
d’Aosta.
L’ipotesi di spostamento rappresenterebbe una negazione della storia
dell’ultimo secolo della
Biblioteca Nazionale, decentrando il cuore pulsante
della cultura di Napoli e rendendo difficoltoso il lavoro del personale che vi
svolge una preziosa opera di salvaguardia e degli studiosi che vi trovano da
sempre accoglienza e supporto per i propri lavori.
Esprimiamo la nostra
vicinanza ed apprezzamento ai lavoratori della Biblioteca Nazionale Vittorio
Emanuele III e facciamo appello affinché, potenziata nelle dotazioni e negli
stanziamenti, conservi la propria sede storica nel Palazzo Reale di Napoli.
Il Delegato Provinciale di Napoli
Nob. Avv. Gerardo
Mariano Rocco di Torrepadula
Il Delegato Provinciale di Caserta
Dott.
Salvatore de Chiara
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