La Caporetto della Giustizia e il trionfo dell’Immunità

di Raffaele CARDILLO.

Pur di salvare una legislatura che rantola e prossima al capolinea, con un colpo di mano, il PD e i suoi sodali, hanno rovesciato quanto si era già stabilito nella Giunta per le Immunità, con un consenso unanime, circa l’arresto del senatore Azzollini, già decretato dalla Procura di Trani, in quanto accusato di bancarotta fraudolenta e associazione a delinquere, nell’inchiesta sul CRAC della Casa di Cura Divina Provvidenza.
Uno stravolgimento delle regole inusitato, che conferma, ove mai ce ne fosse bisogno, della deriva autoritaria che sta assumendo la cricca al potere, una sfrontatezza senza pari di chi è cosciente della propria onnipotenza e, si sente immune da qualsiasi vento di fronda, che possa minare o, perlomeno, scalfire, il tessuto granitico abilmente costruito e, sorretto, con la sottile compiacenza dei poteri forti.
Chiaramente a tutto questo c’è una spiegazione ed è da ascrivere, da addebitarsi alla precaria maggioranza del PD al Senato e quindi la vulnerabilità a possibili defezioni dei compagni di merende, nella fattispecie l’NCD di Alfano, di cui il senatore incriminato è esponente di punta.
La spallata che ha reso realizzabile il turpe mercato, l’ha data il capogruppo PD Zanda che, con una lettera ai suoi colleghi di partito, li ha invitati a votare “secondo coscienza”, un chiaro messaggio fortemente indicativo circa l’indirizzo del suffragio.
Ancora una volta l’ombrello protettivo dell’immunità parlamentare, salva il soggetto inquisito, a dispetto delle indagini dei magistrati che vedono annullati i loro sforzi per un istituto come l’articolo 68, a nostro modesto avviso non più al passo coi tempi e, che meriterebbe, una necessaria revisione!
Non è più accettabile che chi è investito di un ruolo pubblico e commetta dei crimini contro lo Stato, non possa essere perseguito come un comune cittadino e, quindi, suscettibile di essere condannato, senza che vi siano dei condizionamenti a tutela delle malefatte operate a danno della Pubblica Amministrazione.
Inutile dire che questo susseguirsi di avvenimenti vedi: Jobs Act, Italicum. La Buona Scuola, Legge sulle Intercettazioni, tanto per citare quelli più eclatanti; ebbene tutti questi provvedimenti stanno mettendo a dura prova la capacità di sopportazione di un popolo ormai prostrato dalla miseria incombente, dai continui balzelli che stanno distruggendo le poche risorse a disposizione delle famiglie, senza che a latere non si provveda ad incentivare l’occupazione, vero motore di ripresa e di sviluppo dell’Azienda Italia.
Altro tassello importante è il fenomeno della corruzione, che imperversa in ogni dove, causa la marcata compiacenza e connivenza degli organi dello Stato con la criminalità organizzata: uno sporco connubio che falcidia enormi risorse, altrimenti destinate alla comunità.
Una sommatoria di eventi altamente destabilizzanti che incrinano, sempre di più, la fiducia del cittadino verso la Politica, un fossato che si allarga a dismisura, senza che vi sia dall’altra parte una sorta di rinsavimento, un riconoscere le giuste rivendicazioni di una società, quella italica, stremata e ridotta a brandelli.
La nostra è un’invocazione, l’estremo invito ad una classe dirigente che finalmente attui una politica economica adeguata alle esigenze dei cittadini e, che smetta i panni, del servo sciocco della Troika e faccia riappropriare all’Italia il giusto ruolo nel contesto delle Nazioni.

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