LA DIETA MEDITERRANEA PER RIPARTIRE CON LA CULTURA

Castel Volturno (Redazione) – Questa mattina, venerdì 14 Agosto 2020, in un’assolata mattinata di vigilia di Ferragosto, alle ore 10,30, ha avuto luogo un interessante incontro, presso la terrazza sul mare del Lido Luise di Castel Volturno, per parlare della Dieta Mediterranea.

Dopo la dovuta presentazione da parte di Pasquale Iorio, l’organizzatore dell’evento e Presidente de Le Piazze del Sapere e dei Colori, il dottor Enzo Napolano ci ha illustrato alcune informazioni inerenti la Dieta Mediterranea precisando che essa    affonda le sue origini nella storia del nostro paese, pervenutaci per tradizione, nella forma e nelle consuetudini, dalle abitudini alimentari greche. Queste abitudini sono rimaste radicate e mantenute attraverso i secoli, prima dalla miseria che ha caratterizzato tutto il Medio Evo, quando il popolo era obbligato ad integrare con prodotti della terra e verdure di raccolta la scarna dieta a sua disposizione, e successivamente dalla tradizione contadina meridionale, che ha tesaurizzato le povere risorse alimentari con una saggia distribuzione dei suoi componenti.

In effetti la tradizione alimentare dei contadini meridionali ha elaborato nei secoli quel sistema alimentare che oggi va sotto il nome di Dieta Mediterranea, e che un nutrizionista americano ha studiato e codificato con questo nome.
Ancel Keys, noto fisiologo americano, con notevoli esperienze nel campo degli studi sulla nutrizione, rimase colpito dalle abitudini alimentari della popolazione del Cilento, da lui conosciuta attraverso le esperienze di soldato, sbarcato a Paestum al seguito della quinta Armata nel 1944. L’esperienza italiana indusse il medico, terminata la guerra, a trasferirsi in Italia e precisamente in Cilento, in un piccolo paese chiamato Pollica, dove ebbe modo di approfondire i suoi studi sugli effetti che l’alimentazione meridionale ha nei confronti delle malattie moderne, cosiddette del benessere, e cioè ipertensione, arteriosclerosi, diabete ed in genere tutte le malattie cardiovascolari, che oggi affliggono i paesi occidentali e che hanno origine dalla cattiva alimentazione.

Il dott. Keys, negli anni cinquanta, partendo dall’osservazione delle abitudini alimentari delle popolazioni rurali del meridione, elaborò la concezione che la bassa incidenza di malattie cardiovascolari fosse dovuta al tipo di alimentazione che queste popolazioni adottavano per tradizione secolare.

Questa dieta, intesa, proprio come spiega l’etimologia, come modo di vita, è incentrata sull’alimentazione a base di amidi (pane e pasta), cibi vegetali, integrata dall’uso di olio di oliva, con qualche variazione verso pesce e carne. In effetti il pranzo che ancora oggi consumiamo sulle nostra tavole del mezzogiorno meno industrializzato ricalca questo tipo di alimentazione, con la differenza, non poco aggravante, che un qualsiasi pranzo moderno era considerato, negli anni passati, il pranzo “della festa”, con alimenti mangiati solo in via eccezionale. La dieta mediterranea prevede proprio questo: alimentazione quotidiana a base di pane, pasta, legumi, olio di oliva, verdure con poco formaggio, frutta e vino. Una volta a settimana a tavola erano permessi i cibi “di lusso”, ricchi di grassi: salumi, pesce, carni, dolci. Il tutto integrato da un sana e diffusa attività fisica, che oggi è sempre più ridotta. (vedi piramide dell’alimentazione).

Il modello meridionale di alimentazione è stato successivamente confrontato con le diete di altri paesi a forte incidenza di malattie cardiovascolari, quali la Finlandia, la Germania, gli Stati Uniti, confermando la sua validità, come oggi ampiamente accettato.

La mattinata si è notevolmente arricchita per la presenza di alcune associazioni che hanno presentato i loro ottimi prodotti innovativi, come ad esempio:

  • L’associazione Canapa Sativa Caserta. A tal proposito l’Arch. Umberto Riccio ha precisato che è stata scelta la “canapa” perché è la pianta simbolo del nuovo modello green. Da decenni scomparsa dalle campagne della provincia di Caserta, la coltivazione della canapa, per iniziativa di un gruppo di produttori, sta ritornando d’attualità. La storia ci insegna che il mondo del futuro sarà segnato da un ritorno al rispetto della natura e a sistemi di sviluppo sostenibili. Un intero paradigma di sviluppo basato sulla produzione di beni e servizi che impieghiamo per il nostro fabbisogno e questa volta non useremo la chimica o la petrolchimica per produrre l’energia e la materia prima che consumiamo ma useremo le piante e la natura. Il risveglio culturale sulle proprietà della pianta di canapa (cannabis sativa) ha sempre di più la tavola come suo volano di crescita e sviluppo. Ma la crescita dei consumi di canapa e derivati nel settore alimentare non significa solo un miglioramento delle nostre abitudini alimentari ed una protezione in più per il nostro organismo: si sta rivelando un vero e proprio vettore di informazioni dal quale le persone comuni iniziano a farsi domande e pretendono, giustamente, di essere informati correttamente. Ed è anche così che aumentano i dottori, i nutrizionisti, gli atleti e le persone in generale che sono al corrente delle proprietà nutritive dei semi e dell’olio, considerati un vaccino nutrizionale per il nostro corpo se assunti con regolarità e ne consigliano il loro utilizzo. Oggi, inoltre, la ricerca dimostra che la canapa sativa può essere utilizzata in diversi settori, dall’alimentazione alla bio-edilizia, dalla cosmesi alla medicina naturale, dalle energie rinnovabili all’abbattimento della CO2 nell’atmosfera.
  • Un’altra importantissima associazione, che abbiamo avuto il piacere d’incontrare questa mattina è stata la Cooperatita Sociale “Esperanto”, gestita da Alessndro Buffardi e Gennaro Ferrillo, che hanno messo a punto un progetto di agricoltura sociale “La Buona Terra”, che vede come sua prima attività il riscatto delle persone e delle terre attraverso l’agricoltura sana, etica e biologica. Tutto ciò coltivando un terreno a Cancello ed Arnone (CE) confiscato al boss Michele Zagaria e oggi intitolato a Michele Landa, vittima innocente della camorra. In questo modo – dice Alessandro Buffardi –  proviamo a restituire un futuro a persone e territori con un passato difficile. La nostra è una produzione etica e biologica – egli continua – caratteristiche imprescindili della nostra filiera, che segue quindi le regole del processo naturale della vegetazione e in ogni suo passaggio non vi è alcun tipo di sfruttamento lavorativo di vittime di caporalato, un tempo costrette a raccogliere pomodori per pochi euro al giorno. La “Buona Terra” non è soltanto agricoltura sociale. Sono tante le attività e i sogni che coltiviamo con cura ogni giorno: incontrare persone, portare un sorriso, lasciare una riflessione, raccontare la nostra storia e quello che facciamo fa parte della nostra mission. Per questo motivo ogni anno sono innumerevoli gli eventi, le persone e i luoghi che incontriamo. Intanto è doveroso ricordare che tutto ciò non ci sarebbe possibile senza l’aiuto delle istituzioni e , nel nostro caso specifico, ci fa piacere ringraziare nuovamente il primo cittadino del comune di Cancello ed Arnone, avvocato Raffaele Ambrosca.
  • Tra i prodotti del nostro territorio non poteva, ovviamente, mancare la mozzarella di bufala campana dop, nel caso specifico quella del Caseificio Spinosa, perché in effetti il cibo ha il sapore dei suoi luoghi. La bellezza del cibo è un’esperienza globale: comprende il rispetto per l’ambiente, l’attenzione ai luoghi e ai tempi in cui il cibo nasce, la conoscenza e la gratitudine di quanti lavorano per garantirlo. Tutto nasce dal latte sgorgato da mammelle di bufale color ardesia, fino a trasformarsi in quel magnifico, opulento e voluttuoso, prodotto che è la mozzarella di bufala campana DOP.
  • Infine è stato possibile gustare un ottimo Asprinio, un vinello delle ‘Cantine Vitematta’ con sede operativa a Casal di Principe (CE). Il marchio “Vitematta” contraddistingue la follia che accompagna i percorsi personali e lavorativi dei soci della cooperativa sociale EureKa Onlus, un’azienda agricola da anni impegnata nell’inserimento sociale e lavorativi di soggetti svantaggiati, attravrso i principi dell’agricoltura sociale. I vini prodotti sono: Asprinio IGT Terre del Volturno, Asprinio doc Aversa, Spumante Asprinio metodo classico, Rosato spumante metodo classico, Falanghina IGT Terre del Volturno, Aglianico IGT Terre del Volturno, Grappa di Asprinio, Canaspritz.
  • Il tutto è stato immortalato da ‘fotogram pinetamare’ uno dei migliori fotografi del litotale.

La mattinata è stata veramente interessante e per concludere non sono mancati gli assaggi fatti preparare dalla Signora Tiziana Luise  con pasta di farina di canapa condita con un dolcissimo sughetto preparato con i pomodori della ‘Buona terra’.

Grazie a tutti e Buon Ferragosto

Matilde Maisto

0 Comments

No comments!

There are no comments yet, but you can be first to comment this article.

Leave reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *