La donna nella storia: CALPURNIA

8

Calpurnia, figlia del senatore Lucio Calpurnio Pisone Cesonino, sposò Cesare nel 59 a.C., anno del suo primo consolato. L’anno successivo al matrimonio, Cesare fece in modo di far diventare console il suocero Pisone. Cesare era già stato sposato con Pompea, ripudiata nel 62 a. C., e, prima ancora, con Cornelia Cinna minore, morta di parto nel 68 a.C. In gioventù, invece, Cesare era stato fidanzato con Cossuzia fino all’84 a.C. Diciotto anni aveva Calpurnia, quando il padre si accordò per darla in moglie a Giulio Cesare. Che aveva l’età per esserle agevolmente padre, dato che aveva superato la quarantina. Grande politico ed uomo affascinante, Cesare era famoso per le sue avventure galanti e scapricciate, sia con uomini che con donne, tanto che, inviato in Bitinia come legato, si favoleggiava avesse intessuto una torbida relazione con il re Nicomede. Tornato a Roma, prima ancora che la politica, la sua prima passione era stata il gentil sesso, tanto che poche, fra le matrone dell‟Urbe, non erano passate per il suo letto, o lui per il loro. Quello con Calpurnia non è un matrimonio di amore, non da parte di Giulio Cesare, almeno. L’appoggio del nuovo suocero, Pisone, uno dei senatori più potenti dell’Urbe, gli è necessario, in questo momento di svolta in cui le frizioni con l’ex sodale Pompeo Magno si fanno via via più aspre, ed è chiaro che prima o poi si arriverà alla rottura. Anche Calpurnia da quelle nozze si aspetta assai poco. A chiarirle quando può essere preso di lei il nuovo marito, è un pettegolezzo succoso sparsosi per Roma proprio nei giorni dello sposalizio: Cesare, il suo Cesare, ha inviato in dono alla sua ex amante Servilia un gioiello di incredibile valore. Perché non se l’è sposata, visto che è tanto legato a lei, e lei è libera? Perché Servilia è sua amante da anni, ma non ha più l’età per donargli un figlio maschio, un erede. E Cesare un erede lo vuole, perché è l’unica cosa che gli manca. Ha avuto una figlia, Giulia, amatissima, sposa di Pompeo e destinata per altro ad una morte precoce.

Servilia, quarantenne, non può certo garantirgli una prole. Calpurnia, giovane e bella, sì. Va dunque sposa a Cesare, Calpurnia, consapevole che il suo ruolo è quello: diventare la madre dei figli del marito. Da brava fanciulla romana, per questo è stata allevata, e conosce il suo dovere. Ha un carattere dolce, remissivo, adattissimo ad essere la moglie e la madre perfetta. La moglie perfetta lo sarà, ma madre no, mai. Ad onta della giovane età e dell‟impegno che certo profuse, non restò mai incinta. Non sappiamo quante lacrime pianse, per quello che dovette sentire come un fallimento personale. Cesare che diventava via via più potente,e quindi sempre più bisognoso di quel maschio figlio legittimo cui lasciare un domani il potere:e lei niente, sterile.

La immaginiamo vagare nei templi,pregare ogni dea, affidarsi ad indovine e mammane per piegare il destino, alzarsi ogni giorno chiedendosi se sarebbe stato quello in cui sarebbe stata ufficialmente ripudiata da un marito ormai stanco.Soffrì Calpurnia, parecchio. Non solo per Servilia, ma soprattuto per Cleopatra. Se per le altre amanti di Cesare fu solo la rabbia di moglie tradita, quello per la regina di Egitto fu odio vero, per quanto silenzioso. Aveva tutto, quella donna, per affascinare Giulio Cesare: soprattutto una mente come la sua, quella di un politico di razza. Era bella, giovane, colta, affascinante, intelligente, spregiudicata. E per di più, e questo per Calpurnia era la sofferenza maggiore, aveva dato a Cesare ciò che lei non era mai riuscita a donargli: un figlio, Cesarione.

In una Roma in cui le matrone collezionavano amanti non appena i mariti partivano per qualche missione (e Cesare lo sapeva bene, perché aveva spesso e volentieri approfittato di quelle assenze) lei niente, non una sbavatura, un sospetto, un cedimento. La deridevano forse come noiosa, ma Cesare, gran conoscitore dell‟animo umano, aveva ben compreso che invece era fedele, una dote rara per quei tempi, e forse per questo scelse di tenersela accanto. Plutarco racconta che Calpurnia ebbe una premonizione la mattina in cui Cesare fu assassinato (15 marzo 44 a.C.) e cercò inutilmente di convincere il marito a non recarsi in senato, dove più tardi avrebbe avuto luogo l’attentato. Fu Decimo Giunio Bruto Albino, uno dei congiurati, a persuadere Cesare a non ascoltare la moglie, dicendogli avrebbe perso considerazione agli occhi dei senatori se qualcuno avesse annunciato loro che Cesare non si era presentato alla seduta in attesa di “sogni migliori” di Calpurnia. Secondo la testimonianza di Plutarco, dopo la morte del marito Calpurnia consegnò a Marco Antonio gli scritti, gli appunti e tutte le ricchezze di Cesare, che ammontavano a 300 talenti, poi scompare. Ora che Cesare non c‟era più, lei preferiva spariva, perché non amava né Roma, né il potere, solo il marito. Deve essere stato per questo, che Cesare se l‟era tenuta vicina in tutti quegli anni: perché fra i tanti e le tante, che aveva incrociato nella sua vita, Calpurnia era stata l‟unica che lo aveva amato come un uomo e basta.

 AVE CAESAR! MORITURI

 

Nella foto Valeria Golino in ‘Julius Caesar’ | Calpurnia

2 Comments

Leave reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *