“LA SOLITUDINE DI ALICE” – Un racconto breve di Matilde Maisto tratto dal libro “Ho bisogno di sognare”

“Siamo vecchi fanciulli che han paura di dire

che ancora non vogliono andare a dormire”

(L.Carroll – Alice in Wonderland)

 

Quel giorno Alice, inconsapevolmente, apriva il suo cuore dicendo a se stessa: -Sono qui, davanti a questo PC che è diventato l’unica fonte di gioia delle mie giornate e mi chiedo…il perché. Perché non desidero vedere nessuno, parlare con gli amici, organizzare una serata, andare al cinema? Perché rimango qui, ore ed ore, a parlare con il computer e a dialogare soltanto con me stessa?-

Credo che il mio cuore sia diventato arido e privo d’amore. Non riesco più a chiacchierare con la gente perché non mi sembra “vera”; vedo solamente in lontananza la vita sociale che mi circonda e non mi piace, non la condivido e perciò non la cerco.

Ma io non cerco più nessuno… Perché?

La commozione mi avvince leggendo una poesia, ascoltando una dolce e melodiosa musica, condivido da lontano la vita di persone che non conosco; eppure le sento vicinissime poiché penso che si tratti di un incontro di anime…

La mia giornata trascorre leggendo qua e là. Scrivendo i miei pensieri sparsi, facendo voli pindarici, immaginari ma affascinanti, e, mi emoziono ancora, mi commuovo, soffro, vivo il dolore degli altri, ed invece non mi importa di sapere se un mio conoscente od anche un mio parente ha bisogno di me!

Sì, “vivo la mia solitudine” e l’assaporo ogni giorno di più. Guardo il mondo come da un oblò e non lo considero “mio”.

C’è troppa invidia, accidia, ingordigia, falsità… Le persone vicine a me, mi hanno delusa oppure sono stata io a deludere loro ?

Ebbene io deduco che il desiderio dell’immaginazione e la tristezza testimoniano di un esilio da qualcosa, che l’anima non sa esprimere in altro modo che come senso di solitudine. L’unica traccia che le sia rimasta è quella nostalgia del sentimento e quello struggimento dell’immaginazione.

E’ uno stato di bisogno che va oltre i bisogni personali.

L’immagine che ogni esule si porta nel cuore, con la sua nostalgia per ciò che non è di questo mondo.

Domande…domande…quante domande! Ma chi mi potrà dare tutte le risposte che  desidero?

Chiedo AIUTO….e spero tanto di non rimanere delusa!

 

(Matilde Maisto -15 novembre 2008)

0 Comments

No comments!

There are no comments yet, but you can be first to comment this article.

Leave reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *