La terra trema ancora. Alle ore 19.21 di mercoledì 26 ottobre 2016, una serie di tre scosse ha seminato il panico in tutto il centro Italia. L’epicentro del #Terremoto nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a #castelsantangelo sul Nera, in provincia di Macerata: la popolazione è completamente al buio, energia elettrica in tilt. Gli altri due paesi interessati, all’interno dell’onda sismica, sono Norcia e Visso dove si sono verificati alcuni danni alla chiesa di S. Maria delle Grazie a Norcia e si registra un ferito per il crollo di un controsoffitto a Visso. 5.4 di magnitudo della scala Richter. La situazione più critica è nelle Marche, anche se la protezione civile rassicura che al momento non ci sono ulteriori feriti né richieste di soccorso, ma la paura è tanta. Giovedì le scuole rimarranno chiuse a Rieti, Terni, Perugia, Ascoli Piceno, Teramo e altre località. La gente si è riversata nelle strade, sotto un diluvio.
Lunga scossa avvertita anche a Roma, ma verso le 21 una nuova scossa ancora più violenta, magnitudo 5.9, epicentro nelle vicinanze di Ussita, fa temere il peggio
Ma cosa succede alle abitazioni?
Le case non costruite bene collassano. I muri non collegati ai solai cadono lateralmente, i solai precipitano e schiacciano tutto. Cosa serve per impedire tutto questo? Ci vogliono gomma, legno e acciaio per rendere la costruzione più flessibile e consentirle di oscillare; inoltre sono necessari colonne e pilastri di cemento armato opportunamente posizionati. Potrebbero servire anche gabbie in cemento armato, isolatori, dissipatori e altro ancora. Ma tutto questo quanto costa? Il 10, il 20 fino al 30 % in più del costo di una casa normale. #Ussita
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