Cancello ed Arnone – Don Sabatino Sciorio celebra la Via Matris

Cancello ed Arnone – Oggi alle 18,00 nella parrocchia dedicata a Maria SS.delle Grazie, don Sabatino Sciorio ha celebrato la Via Matris nel giornata dedicata alla  Beata Vergine Maria Addolorata.

La Via Matris è il cammino di prova vissuto da Maria Vergine che percorre i misteri del dolore di Cristo e dell’uomo di ogni tempo: un percorso spirituale, naturalistico e di meditazione sui sette dolori di Maria.

La Via Matris Dolorosae è un pio esercizio nel quale un gruppo di fedeli o un singolo orante compie un percorso su un tratto di strada o all’interno di una chiesa, meditando i dolori che la Vergine Maria, madre e cooperatrice del Salvatore, soffrì durante la vita, nell’adempimento della sua missione. Il cammino percorso da Gesù, il figlio, dal tribunale a Pilato e al Monte Calvario lo percorse anche Maria, la madre: fu in gran parte un cammino comune, per cui alcune “stazioni” del cammino della Via Crucis sono coincidenti con quelle della Via Matris. Fino agli inizi del secolo XX, questo pio esercizio è designato spesso come Via Matris, ossia i sette acerbissimi dolori di Maria Vergine meditati nella forma medesima della Via Crucis. La devozione si è, per così dire, polarizzata sui “sette dolori” della Vergine. Nella Via Matris, l’intera vita della Vergine è articolata in, appunto, sette stazioni, corrispondenti a sette episodi, in cui la pietà del popolo cristiano ha individuato i sette “principali” dolori della Madre del Signore.

I sette dolori di Maria, corrispondono ad altrettanti episodi narrati nel Vangelo:
• la rivelazione di Simeone (Lc 2,34-35);
• la fuga in Egitto (Mt 2,13-14);
• lo smarrimento di Gesù (Lc 2,43-45);
• l’incontro di Gesù sulla via del Calvario;
• la presenza sotto la croce del Figlio (Gv 19,25-27);
• l’accoglienza di Gesù deposto dalla croce (cf Mt 27, 57-61);
• la sepoltura di Cristo (cf Gv 19, 40-42).

Associati nel progetto salvifico di Dio (cf Lc 2,34-35), Cristo crocifisso e la Vergine addolorata sono associati anche nella Liturgia e nella pietà popolare.

Come Cristo è l’«uomo dei dolori» (Is 53,3), per mezzo del quale piacque a Dio «riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce […] le cose che stanno sul la terra e quelle dei cieli» (Col 1, 20), così Maria è la «donna del dolore», che Dio volle associata a suo Figlio come madre e partecipe della sua Passione .

Fin dai giorni dell’infanzia di Cristo, la vita della Vergine, coinvolta nel rifiuto di cui era oggetto suo Figlio, trascorse, tutta, sotto il segno della spada (cf Lc 2,35). Tuttavia la pietà del popolo cristiano ha individuato nella vita dolorosa della Madre sette episodi principali e li ha contraddistinti come i «sette dolori» della beata Vergine Maria.

Così, sul modello della Via Crucis, è sorto il pio esercizio dellaVia Matris dolorosae o semplicemente Via Matris, anch’esso approvato dalla Sede Apostolica (cf Leone XIII, Lettera apostolica Deiparae Perdolentis. Forme embrionali della Via Matris sono individuabili fin dal secolo XVI, ma nella sua forma attuale, essa non risale oltre il secolo XIX. L’intuizione fondamentale è quella di considerare l’intera vita della Vergine, dall’annuncio profetico di Simeone (cf Lc 2,34-35) fino alla morte e sepoltura del Figlio, come un cammino di fede e di dolore: cammino articolato appunto in sette «stazioni», corrispondenti ai «sette dolori» della Madre del Signore.

Il pio esercizio della Via Matris si armonizza bene con alcune tematiche proprie dell’itinerario quaresimale. Infatti, essendo il dolore della Vergine causato dal rifiuto di Cristo da parte degli uomini, la Via Matris rinvia costantemente e necessariamente al mistero di Cristo servo sofferente del Signore (cf Is 52,13-53,12), rifiutato dal suo popolo (cf Gv 1,11; Lc 2,1-7; 2,34-35; 4,28-29; Mt26,47-56; At 12,1-5). E rinvia ancora al mistero della Chiesa: le stazioni della Via Matris sono tappe di quel cammino di fede e di dolore, nel quale la Vergine ha preceduto la Chiesa e che questa dovrà percorrere fino alla fine dei secoli.

La Via Matris ha come massima espressione la «Pietà», tema inesauribile dell’arte cristiana sin dal Medioevo.

Un bellissimo pomeriggio di fede vissuto con il nostro parroco don Sabatino Sciorio, che  affettuosamente sprona i suoi fedeli ad essere presenti e numeosi nelle varie manifestazioni religiose.

 

Matilde Maisto 

 

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